Salone del Gusto 2010. La festa Slow Food da Torino [aggiornamento]
Una lumaca, tante lumache. Il Salone del Gusto è affollato e pieno di cose buone. Tantissime e scegliere sarà un piacere. Lo faremo con calma, lentamente per assaporare e raccontare. Come piace a noi di Scatti 🙂
Un bel salame viterbese. Chissà se qualcuno lo conosce.
Il Pomodoro della Regina di Torre Canne. Raccolto a luglio e fresco di sapore ancora oggi.
L’idea web 2.0 l’ha avuta Garofalo. Un bel parterre di foodblogger che si sfidano nello stand a colpi di ricette di pasta. Ritorno mediatico assicurato e in target con l’azienda. Cosa chiedere di più?
Vogliamo parlare del Testun, vaccino e caprino, affinato tra vinacce di Barolo a cura di Ocelli? Piaciuto!
Vabbè, il Pistocchi lo conoscete ma la nuova al cioccolato bianco con scorza di arancia di Assenza forse no.
Birrolo sembra un gioco ma è una birra di mosto che andrà in edizione limitata a Natale. Poi in produzione ci sarà quella con il farro e il luppolo che sa di pompelmo. Si sposa con la pasta! Il marchio è Verrigni, il produttore è Almond. Ma le sorprese non finiranno qui….
Fringes La Molina. Io voto per il ribes nero. Con cioccolato.
Quando parlo con Benedetto Maria Cavalieri mi appare davanti agli occhi un oste che mi chiede se gli spaghettoni sono abbastanza cotti :-)))
Domenica pomeriggio c’è una gara di brus. Qui finisce che vince un fuori territorio con un brus di bufala salernitano. Segnatelo: Casa Madaio.
Una presentazione con due Numeri Uno: Oscar Farinetti e Enzo Vizzari.
Forte il prof. Greco: ma quale animale fa mangiare un alimento particolare? Dal latte si passa all’erba o alla carne. Solo l’uomo usa i boccaccielli (barattoli) per i suoi figli che contengono solo il 20% di carne. Poco intelligente. Ecco lo studio di Garofalo.
Lo vedete questo piccolo mulino a pietra (vera, non artificiale) che macina 20 kg l’ora? È del Mulino Marino e le pietre vanno martellate con sapienza. La farina che vien fuori è diversa e non è solo questione di grano. Mi lancio: stesso ragionamento vigna – cantina. Inoltre acquistando la farina macinata al Salone del Gusto si contribuisce alla salvaguardia della kañihua, un antico cereale andino, e ad aiutare i produttori ad allestire un laboratorio artigianale.
Un formaggio ubriaco di Perenzin. Si può dire elegante?
Tortellini con prosciutto Dok Dall’ava. Commestibili. Meglio il fumato da solo.
Malati della crema spalmabile ora avete un’altra ragione per farvi del bene. Cuor con birra Hy Cuvée. Esiste anche la pralina dal cuore morbido. Da Zago, quelli che con la birra fanno anche i panettoni.
Il piennolo del Vesuvio è un gran bel pomodoro. Forse non è il più bello a vedersi ma è buono. Casa Barone. Che ha protestato con uno striscione contro la discarica a Terzigno.
La salsiccia rossa di Castelpoto è un nuovo presidio Slow Food. Dolce o piccante. Io preferisco quest’ultima.
Un omaggio a Giuseppe Brandizzi di Biolà – ma da consumare dopo bollitura 😉
Un’ostrichetta dal Regno Unito (Richard Haward’s Oysters) da abbinare alla birra. 1,5€ aperta. 1,2€ a portar via. Piacevole.
Agostino. Prosciutto dei Nebroidi. Vi piacerà.
Ora di cena e tutti questi stuzzichini mi hanno fatto venire fame. Ho trovato un petto d’oca e certi ravioli polacchi che mi sono piaciuti nella loro grassezza assoluta! Si chiamano pierogi di farina di grano tenero con carne di maiale (c’è anche la variante con verza e funghi).
E ora una birra special bitter (sarà la quinta, benedetto Mazzola) che dopo la presentazione in un nuovo locale di Viterbo arriva a Torino. Mi dicono che ci sono luppoli e malti importanti. Io in stile new degustazione secondo il metodo chiarificatore di Bocchetti dico: mi piace. Oh yes 😉