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21 Marzo 2011 Aggiornato il 29 Aprile 2012 alle ore 12:02

Tavole di tutti i giorni. L’Osteria Bottega ti lascia senza fiato a Bologna

Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli... (Francesco Guccini) Bologna la grassa. Ricordo
Tavole di tutti i giorni. L’Osteria Bottega ti lascia senza fiato a Bologna

Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli… (Francesco Guccini)

Bologna la grassa. Ricordo Bologna della metà degli ottanta, un colpo per noi provinciali che salivamo per l’università. Il clima grigio, la pioggia incessante, i portici, due città che non comunicavano tra loro: quella degli studenti, allegra e contaminata e quella dei bolognesi, lenta, ricca e distante. Porta Saragozza era il centro della vita universitaria, mille case sgangherate e affollate, tanti localini e un botto di droga che scorreva a fiumi.

Un colpo tornare per quelle viottoli, sotto quei portici che lambiscono via del Pratello. È qui l’osteria Bottega. Si parla tanto di questi tempi di trattorie, osterie e buiaccari. Di posti semplici ed immediati che non dimenticano la voglia di mangiare bene, ma ad un prezzo più accessibile e senza tutta la retorica e la grandeur della ristorazione gommata. Ecco questa piccola osteria nel cuore popolare del centro di Bologna. È questo! E ci piace iniziare da qui una galoppata alla scoperta di questi angoli di gusto del nostro paese.

Sì, perché Daniele Minarelli è stato un vero apripista di questa tendenza, anni fa ha aperto questa piccola osteria nel cuore di Bologna, venendo dal Dandy ristorante stellato dell’emilia. Ha fiutato per primo i tempi ed è tornato ad una cucina e una dimensione, più umana e accogliente e ha fatto centro. La ricetta è sempre quella di allora: materie prime da sballo, tanta tradizione nel piatto, un pizzico di freschezza moderna, servizio semplice e simpatico e tanto divertimento. Gira tutto alla perfezione in questa sala piccola e raccolta. Prenotate che è sempre pieno, mangerete spalla a spalla con altri avventori, coccolati e cojonati con garbo dal servizio attento e sbarazzino di Daniele, grande Oste, ma soprattutto assaggerete sapori che credevate perduti. Non è un cibo per signorine filiformi, se state attenti alla linea e cercate il tonno e leggerezza, beh… girate sui tacchi, non fa per voi.

Si comincia con i salumi da urlo, il salame di una volta fatto in casa e un elegantissimo parma di 36 mesi, mangiamo con le mani, perché solo così si onorano i grandi salumi. Continuiamo con un suntuoso piatto di tortellini in brodo, caldo e accogliente. Sa di casa e di rocce di Itaca, il brodo è elegantissimo e leggero, Daniele mi impedisce di contaminarlo con il parmigiano e diamine se ha ragione.

Commoventi le tagliatelle al ragù tradizionale, solo diaframma di manzo, senza grasso, stufato con gli odori, alla fine mi finisco il ragù col cucchiaio…

Tanta pantagruelica ricchezza, non ci placa e rincuorati dalla insolita leggerezza dei piatti, sfidiamo allegri il secondo. Del resto in osteria di va per mangiare e accidenti se lo facciamo.

La cotoletta alla bolognese è suntuosa. Quando arriva nel piatto sembra enorme e insormontabile, poi in bocca inizia a danzare e boccone dopo boccone scompare in un battibaleno. Un piatto antico e casalingo sin alla vista, ma strepitoso: una lombata di vitello con osso, panata e fritta nel burro e poi rifatta in padella con brodo e prosciutto, fantastica.

La zuppa inglese sa di merletti e ceramiche faentine, di passeggiate domenicali sotto i portici, di borghesia e serenità. La torta di riso invece è un inno alla casa, l’unico piatto che non viene prodotto all’osteria, ma lo fa ancora la mamma del Minarelli, perché come ci dice Daniele “la sola donna della mia vita è la mia mamma”.

Finiamo satolli, ma non appesantiti, la bottiglia di vecchia Modena è finita e con la sua spumeggiante freschezza ci ha aiutato allo scopo, ne berrei ancora! Giusto il tempo di liberare la tavola (il secondo turno preme) e accomodati sulla panchina all’esterno nel tiepido fine inverno, prendiamo il caffè e una pallina di delizioso sorbetto al mandarino, due chiacchere con il patron, due risate con amici incontrati… Potrei aspettare qui la cena…

Osteria Bottega. Via S. Caterina, 51. 40122 Bologna. Tel. +39 051.585111

Foto: Andrea Sponzilli

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