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25 Gennaio 2012 Aggiornato il 25 Gennaio 2012 alle ore 02:25

Liberalizzazioni. Mario Catania presenta il pacchetto agroalimentare

C'è anche l'agroalimentare nel pacchetto liberalizzazioni presentato dal Governo. Ne ha illustrato i contenuti il ministro delle Politiche agricole Mario
Liberalizzazioni. Mario Catania presenta il pacchetto agroalimentare

C’è anche l’agroalimentare nel pacchetto liberalizzazioni presentato dal Governo.

Ne ha illustrato i contenuti il ministro delle Politiche agricole Mario Catania in una conferenza stampa organizzata per la presentazione dell’edizione 2012 di Fieragricola. Contratti di filiera, rapporti commerciali, dismissione dei terreni demaniali, interventi a favore della pesca. Ecco, in dettaglio, gli interventi previsti:

Relazioni commerciali più trasparenti. E’ introdotto l’obbligo di forma scritta per i contratti che riguardano la vendita di prodotti agroalimentari. Per i prodotti alimentari non deteriorabili e deteriorabili il termine ultimo per il pagamento è fissato rispettivamente in 30 e 60 giorni. Una misura introdotta per evitare”il fenomeno che tende ad allungare di mesi e mesi il pagamento mettendo in difficoltà gli agricoltori e le imprese medie e piccole”, ha spiegato Catania. Sanzioni fino ad un massimo di 500 mila euro sono previste in caso di violazione di queste norme e di comportamento sleale nei rapporti di filiera. Competente ad irrorare la sanzione sarà l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato.

Contratti di filiera. La norma consente di rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare attraverso i contratti di filiera grazie alla disponibilità di nuove risorse quantificate in 250-300 milioni di euro nei prossimi tre anni. Tali contratti saranno promossi dal Mipaaf di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Accesso al credito. Per arginare il problema dell’accesso al credito e della crisi di liquidità da parte delle imprese agricole viene attivato, come previsto dalla Commissione Europea, un fondo credito. Diventa così più facile per gli agricoltori, ha spiegato Catania, accedere alle risorse comunitarie che richiedono una partecipazione finanziaria da parte delle imprese agricole.

Fotovoltaico. Le serre vengono ammesse agli incentivi sugli impianti fotovoltaici (già previste per gli edifici) mentre dagli incentivi vengono esclusi gli impianti su terreni agricoli. Una misura che ha l’obiettivo, come ha spiegato il ministro, “di assicurare lo sviluppo della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici ma con un corretto utilizzo dei terreni agricoli, impedendo di fatto che essi siano sottratti alla loro destinazione per la produzione alimentare”.

Dismissione dei terreni agricoli. Viene riscritto l’articolo 7 della legge n. 183/2011 sulle dismissione dei terreni demanali. Tra le novità principali c’è l’abbassamento della soglia del ricorso a trattativa privata (per terreni di valore pari o superiore a 100 mila euro le dismissioni dovranno essere effettuate mediante asta pubblica) e la durata del vincolo di destinazione che passa da 5 a 20 anni (prima di questa scadenza non si potrà cambiare la destinazione d’uso del terreno). Una misura, quest’ultima, pensata per evitare interventi speculativi sulla cessione dei terreni demaniali. Le dismissioni non saranno più una tantum ma potranno avere cadenza annuale. Entro il 30 giugno di ogni anno il Mipaaf individua i terreni agricoli da dismettere.

Ma la norma non trova tutti d’accordo. “Per garantire ai giovani l’accesso alla terra e per garantire a tutti i cittadini la tutela di beni comuni quali il suolo e le foreste, non serve svendere i terreni agricoli demaniali, bensì concederli in affitto così da garantire allo Stato una rendita costante nel tempo”, ha commentato Alessandro Triantafyllidis, presidente dell’Aiab. “Più che una misura per incentivare l’imprenditoria giovanile in agricoltura, infatti, l’alienazione dei terreni pubblici è una misura volta a fare cassa, che richiedendo un forte investimento da parte degli imprenditori agricoli privilegia le realtà già consolidate”.

Pesca. Nessuna deroga per quanto riguarda la pesca dei bianchetti. “Sarebbe bene che le amministrazioni locali non alimentassero speranze che non ci sono”, ha tagliato corto il ministro che ha anche escluso la possibilità di interventi finanziari a sostegno del settore ittico. Di pesca, e di crisi del settore ittico, si riparlerà al prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per venerdì. Quando verranno presentate anche nuove misure per la semplificazione amministrativa, per la tutela del Made in Italy e per la lotta alla contraffazione.

[Fonte: mipaaf, italiaatavola.net, aiab.it, agi.it Foto: conipiediperterra.com]

 

 

 

 

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