Basilicata e Sardegna. Nuovi vini, grafica 2.0 e nomi impronunciabili
Regioni non sempre seguite con attenzione, grafiche originali (Murales) e nomi impronunciabili per ricordare la locale tradizione albanese (Casa Maschito). Ecco il mix di degustazioni che vi proponiamo dalla Sardegna e dalla Basilicata con i nuovi vini che sono stati presentati al Vinitaly e sono entrati nella gamma delle aziende solo in questi giorni.
Sardegna
Cannonau di Sardegna Rosato DOC Erèssia 2010 – Sedilesu. Colore, e non solo da vino rosso. Salino e minerale, fresco e profondo, ci regala una grande beva, complessa ma agile al tempo stesso, con finale di fiori rossi e arancia sanguinella, su un’ottima struttura. Uno dei migliori rosati assaggiati nell’ultimo anno e grande prodotto da abbinamento.
e ½
Cannonau di Sardegna DOC Gràssia 2009 – Sedilesu. In apertura sentori di macchia mediterranea e grafite si accompagnano a note balsamiche e di frutti neri. Conquista il palato con eleganza e finezza, ampiezza e persistenza e con un pregevole finale di frutta secca e prugna.
e ½
Colli del Limbàra IGT Bianco 2010 Sienda Decennio 2010 – Mura. Questo prodotto, nato per la celebrazione del decennio del vino Sienda e diverso dal medesimo Sienda, nasce da un’ulteriore selezione delle uve, una lunga macerazione (3 giorni) ed una permanenza di un mese e mezzo in barrique. 16 Gradi alcolici, che un pochino si sentono, compensati però da un bel bilanciamento tra acidità, tannino e piccolissimo residuo zuccherino. Potente e complesso, con finale minerale e di frutta secca. Di grande prospettiva.
sulla fiducia nell’evoluzione
Vino da Uve stramature bianco dolce Velodeflor 2007 – Murales (50% Vermentino, 50% vernaccia). L’Olfatto si muove tra frutta secca, miele, pompelmo e pietra focaia. Al gusto si presenta in tre stadi: un attacco dolce, poi secco e poi la nota ossidativa della Vernaccia (che viene vinificata a botti scolme, formando appunto un velo di flor). Complesso ma elegante. Chiusura di caramella d’orzo, nocciola e noce moscata.
½
Nasco di Cagliari DOC Amentos 2010 – Sardus Pater. Il vino si apre al naso con sentori di frutta secca e miele, agrume e zafferano. Fresco e strutturato chiude con ricordi di pietra focaia e noce.
e ½
Carignano del Sulcis Passito DOC Amentos 2010 – Sardus Pater. Naso giocato su note di prugna e ciliegia sotto spirito. Al gusto ricco e pieno con bel finale speziato e chinato. Leggermente alcolico
Vino da Messa Bianco Simplicius – Cantina Gallura (95% Moscato, 5% Vermentino). Nomen Omen, ed in effetti parliamo di un vino dolce semplice, con note di pepe bianco e granito, autorizzato anche per le celebrazioni cattoliche. Composto e, per dirla in maniera quasi religiosa, vino umile, senza grosse pretese, ma corretto.
Isola dei Nuraghi IGT 2007 Millant’Anni – Murales. Ennesima grafica di successo per questa nuova etichetta di Murales. Cabernet Sauvignon e Syrah compongono questo prodotto , su note animali e leggermente medicinali. Ancora indietro, con un finale non imperdibile.
Basilicata
Passito Shekàr – Vigne Mastrodomenico. Chiusura in dolcezza con questo vino (campione di botte) passito da uve aglianico denominato Shekar, bisognoso probabilmente di ulteriore affinamento prima della commercializzazione: al momento si intuiscono le grandi potenzialità del vino , con visciola matura, timo e pepe a corredo di grande materia e dolcezza equilibrata. Da aspettare con fiducia e curiosità.
IGT Basilicata Passito Majsor 2010 – Casa Maschito. Il passito riesce a coniugare caratteristiche di piacevolezza, soprattutto al naso, con sentori floreali e di frutta gialla, con una bocca complessa e sostenuta da acidità rinfrescante.
½
IGT Basilicata Sophia Basilicata 2011 – Basilisco. La nuova etichetta dell’azienda della galassia Feudi di San Gregorio (il passaggio di proprietà è avvenuto nell’ultimo anno) attinge al patrimonio di vigne aziendali con un assemblaggio di Fiano, Malvasia e Traminer in cui le note minerali e di freschezza bilanciano le note aromatiche mai invasive, regalando al vino eleganza e piacevolezza.
IGT Basilicata Malvasia Fedra 2011 – Eleano. Un vino fatto a partire da una vigna di Malvasia recuperata in una zona appena fuori dall’areale del Vulture, nel comune di Tricarico a quasi 800 metri di altezza: naso varietale con mandorla, frutta esotica e note di erbe aromatiche, in bocca è ricco con una nota di dolcezza non ancora perfettamente integrata.
IGT Basilicata Rosato Qëndërnian 2011 – Casa Maschito. Un rosato dalla delicata tinta rosa chiaretto, che vive di freschezza e acidità congiunta ad un corpo inatteso per la tipologia, che suggerisce abbinamenti anche importanti.
Ha collaborato Stefano Ronconi
[Immagine vite: Sedilesu]