La migliore polenta e salsiccia la fai con questa ricetta
Ultime battute di freddo invernale, ancora una settimana, e poi si potrà guardare al disgelo di marzo. In attesa delle rondini, ecco una bella ricetta facile facile per il pranzo della domenica: polenta. Comfort food per eccellenza.
Passo alla rapida descrizione di come si fa la polenta.
Punto primo, ci vuole una buona farina di mais.
Punto secondo, ci vuole tempo.
Punto terzo, ci vuole allenamento.
Lasciate stare le ennemila confezioni di polenta rapida che promettono di cuocere in tempi ridotti. Io mi sono affidato al Mulino Marino della coppia di fratelli Fausto&Fulvio di Cossano Belbo, pusher farinacei di Gabriele Bonci e di Eataly. Nel loro catalogo hanno quattro tipologie: mais bianco, polenta taragna (mais integrale e grano saraceno), mais a grana grossa (120 minuti di cottura), mais fine (90 minuti di cottura e possibilità di utilizzarla per fare dolci o glasse tipo quella del panettone di Bonci).
I tempi di cottura smontano immediatamente ogni entusiastica previsione di preparare la polenta nell’intervallo di uno spot in tv. Io inizio dalla messa a punto della salsiccia, delle costine e del sugo. Le teorie sono molte e diverse. Salsiccia e sugo vanno insieme. Io li separo per l’inevitabile bis, per una discreta “consistenza” delle salsicce home made e per il piacere di un sugo “rappreso”. La farina dovrebbe essere quella doppia, ma in omaggio alla voglia di innovazione che permea tutto il mondo userò quella fine ben sapendo di attirare strali.
La pentola adatta dovrebbe essere il paiolo di rame o il coccio e l’attrezzo una canna o un mestolo di legno a manico lungo. Prevedendo l’assenza del camino in buona parte delle abitazioni di città, la pentola può virare su quelle di acciaio con fondo spesso. Se avete il fornello a doppia corona, utilizzatelo. Altrimenti andate di retina spargifiamma per evitare che il calore si concentri in un sol punto facendo attaccare la polenta. Se avete il paiolo sul fuoco del camino, mettete su l’albero degli zoccoli anche senza sottotitoli per regolarvi sui tempi e creare la giusta ambientazione.
Ingredienti
500 g di mais fine
2,5 l di acqua (fredda)
15 g di sale
Sugo di pomodoro ben rappreso
Salsiccia e costine di maiale
Preparazione
Metti la pentola con l’acqua sul fuoco. Quando sta per arrivare a bollore aggiungi il sale e inizia a versare a pioggia la farina girando con una frusta ed evitando la formazione dei (maledetti) grumi. Mescola senza sosta con il fuoco alto. Versata tutta la farina, continua a girare per altri 4-5 minuti (cosa che dovrebbe scongiurare la formazione dei grumi).
Abbassa la fiamma, copri con un coperchio e lascia cuocere nella migliore delle ipotesi per un’ora e mezza. Rimestare con dolcezza è l’imperativo per i polenta addicted, gli altri daranno una sbirciatina girando sempre nella stessa direzione.
Terminata la cottura (dovresti avere una massa abbastanza rappresa), la polenta va adagiata su un tagliere di grandi dimensioni. Per vedere l’effetto che fa a non utilizzare l’ingombrante oggetto, ho provato a versare direttamente nei piatti. Sento già le proteste del mondo della polenta, ma si può fare (anche se il taglio delle fette con il filo è tutt’altra cosa).
A questo punto si aggiunge la salsa o il maiale che avrai spadellato senza aggiunta di olio. Oppure, fetta di polenta, buco, salsiccia, sugo. La spolverata di formaggio è ammessa solo in presenza di sugo e basta. O solo con pezzi di formaggio.
Il comfort food è servito.