Milano. Bon Wei è ristorante cinese di nuova generazione da consigliare
Bon Wei è uno dei ristoranti cinesi di “nuova generazione”, ovvero che propongono una cucina autenticamente cinese, anzi in gran parte cantonese (ma con incursioni ad esempio a Shangai e in Vietnam), ma “alta”, di qualità, lontana dagli stereotipi dell’involtino primavera e dell’ambiente dragonato e lanternato dalle profumazioni intense e che persisteranno a lungo sui tuoi abiti. Ci sono stato un paio di volte nei primi tempi dall’apertura (un paio d’anni fa, in via Castelvetro), ci ho mandato amici e colleghi – ma il fatto di averlo lì, sempre sotto il naso, come al solito me lo ha quasi fatto dimenticare, nonostante ci avessi mangiato molto bene. Ricordo degli ottimi gamberi, e dei fior di involtini. E ci sono tornato qualche giorno fa, invitato in occasione dell’apertura della loro nuova pagina Facebook.
L’idea è di due cinesi provenienti dallo Zhejiang, una provincia sulla costa orientale della Repubblica Popolare Cinese – Ike Wang e sua moglie Wang Pei. Oltre che in cucina, hanno idee molto chiare anche sul design, volutamente contemporaneo, in linea con la “faccia” dell’alta ristorazione in Cina e nel mondo – opera dell’architetto Carlo Samarati, non nuovo a imprese del genere (leggi Kyoto, Bussarakham, Jade Cafè), fra geometrie di specchi e pannelli in lacca.
La serata si è aperta con una serie di involtini accompagnati da uno champagne Bruno Paillard (che per essere un ristorante etnico orientale non è un brutto accostamento, direi). A proposito, Bon Wei vuol dire “buon gusto”: Bon è francese, Wei cinese, ma mi sa che questo è l’unico momento fusion del locale.
Ed ecco la cena.
- Dim Sum di ravioli di carne e di verdure alla griglia e al vapore, perfetti.
- Mi è piaciuta anche la Zuppa di Abalone.
- Poi ci hanno fatto vedere come viene sfilettata l’Anatra alla Pechinese (i filetti sono presentati avvolti in un disco di pasta, con verdure, da mangiare con le mani – proprio niente male).
- Quindi, Gamberoni Bon Wei serviti su dei fili bianchi croccanti leggerissimi (spaghetti di soia?).
- E un ottimo Rombo saltato con verdure, servito in un piatto a rombo, cioè di rombo, fritto, che avevo appena cominciato a mangiare quando mi sono distratto e l’hanno portato via…
- Ultima portata: Shui Zhu di Manzo, uno stufato con verdure, servito con riso e fagiolini saltati. Buono. Piccante. Molto piccante, insomma, cioè… l’impatto è stato impattante, ecco, ma dopo lo shock, ok, piccante giusto.
- Polpettine riso cocco gelato mandorle. Una al vapore, una fritta, una caramellata. Ho capito che che mi erano piaciute moltissimo dopo aver mangiato anche quelle della mia vicina di tavolo – si era alzata, si stavano raffreddando sciogliendo morendo.
Lo chef del Bon Wei si chiama Guoqing Zhang e sarà interessante seguirlo nelle sue esplorazioni dell’arte culinaria cinese. Già adesso, ad esempio, ho visto in menu la fonduta con rane, i gamberi piccanti alla Kon Pao, i ravioli aperti Shao Mao di gamberi – peraltro, il menu comprende 101 portate.
Il conto dovrebbe assestarsi sui 40-50€.
Bon Wei. Via Castelvetro 16-18. 20154 Milano. Tel +39 02.341308
[Immagini: Matteo Barro]