Milano. Sushi e contaminazione di cibo italo-meneghina da Wicky’s Wicuisine
Viaggio credo possa essere la parola chiave della cucina di Wicky Priyan. Esplorare per il mondo, per coglierne quanto di più meraviglioso possa esserci e influenzare reciprocamente le esperienze quotidiane.
In effetti è quello che lo Chef dello Sri Lanka ha fatto fin dall’inizio della sua carriera, ma anche della sua vita. Un’anima esploratrice, nata in un Paese e vissuta in un altro (il Giappone), per poi approdare in Italia. Dopo diverso tempo da Nobu e Zero, da due anni e 10 giorni celebra quotidianamente la cucina del proprio ristorante nel cuore di Milano: Wicky’s Wicuisine.
Cucina fusion, ma quella vera, come non esiste altrove in Italia: influenze fortemente giapponesi, condite dall’amore per la patria d’origine, alimentate poi da un’inevitabile influsso italiano-meneghino.
Materie prime come non le trovereste facilmente in altri locali, un’attenzione al dettaglio diligente e quasi religiosa. Un ambiente confortevole e non rigido.
Pesce, cotto, crudo. Ma vi prego, se potete, celebrate il crudo con devozione. Rimarrà un’esperienza unica.
Le spezie. Oh sì, le spezie. Scoprirete sapori che non avrete mai e poi mai immaginato di provare. Miscele degne di uno sciamano, come quella del suo cavallo di battaglia: il carpaccio dei 5 continenti. Qui, pesce crudo liscio e delicato, esaltato da una combinazione di più di 40 spezie. Ovviamente segrete.
Altro piatto forte, sicuramente il sushi alla milanese: 8 pezzi composti da base di riso allo zafferano, completata con vari tagli di carne o pesce. Esempi? Angus, salsa al rosmarino e tartufo. Oppure salmone, zenzero, menta e cipollotti.
Gamberi viola di Santa Margherita crudi in salsa di jalapeno. Un profumo che difficilmente potrete dimenticare.
La citronella è uno degli aromi preferiti dallo Chef, tanto da proporla spesso, senza paura di infastidire. E questo non può succedere, perché la mescolanza sempre diversa di ingredienti e sapori, non permette al palato di annoiarsi.
Consistenze diverse, come quella del calamaro con gelatina di tonno in acquetta di tonno. Oppure il pesce bianco crudo, esaltato da lemongrass (appunto), latte di cocco, fiori e spezie che non è concesso conoscere a noi comuni mortali.
La carta dei vini è buona. In compenso, non lasciatevi sfuggire il liquore alla prugna tipico giapponese, l’umeshu. E’ il perfetto coronamento di una cena che non vorrete scordare per qualche tempo.
L’esperienza dell’oriente, la ricerca spirituale che solo un uomo nato in un Paese come lo Sri Lanka può avere, la praticità e il senso del business milanese: un perfetto mix per dare vita a un ristorante unico nel suo genere. Il solo capace di trasformare le tradizioni di Paesi così diversi in un complesso tripudio di sapori perfettamente armoniosi e impareggiabili.
Il menù degustazione costa 85 euro e comprende 3 antipasti, 1 piatto di sushi misto speciale, 2 piatti caldi.
Credetemi, ne vale la pena. Provare per credere.
Wicky’s Wicuisine Seafood. Via San Calocero, 3. 20123 Milano. Tel. +39 02 97376505
[Giulia Caligiuri. Link: Immagini: Rizzo Bozzo Nicolini/Diaframma/Corriere Milano, Fine Dining Lovers, S Note, Glocal]