50 Best Restaurants 2014: in attesa dei migliori del mondo da Londra
Delirio? Sì: stasera a partire dalle 21 ora italiana verranno annunciati vincitore e premiati del World’s 50 Best Restaurants 2014, una delle classifiche più celebri e controverse che da dodici anni smista il flusso di prenotazioni per cena come un vigile in centro all’ora di punta.
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Controversa, appunto: la 50 Best Restaurants, considerata ormai la più rilevante e omnicomprensiva classifica sulla ristorazione di alto livello, ha un metodo di votazione che secondo alcuni potrebbe venire facilmente manipolato da lobby o cordate.
Ma come funziona il meccanismo?
A oltre 900 giurati, scelti tra chef, critici gastronomici, foodies e addetti ai lavori provenienti da 26 diverse regioni del mondo (36 per ogni regione) viene richiesto di esprimere 7 preferenze, di cui almeno 3 devono essere assegnate a ristoranti al di fuori della loro area di provenienza. I giurati devono aver mangiato nei ristoranti votati almeno una volta nei 18 mesi precedenti e, chiaramente, non possono segnalare la loro stessa creatura o nomi in cui abbiano interessi di qualche tipo.Qualunque ristorante al mondo può ricevere il voto, indipendentemente da fama, posizione e riconoscimenti.
I migliori chef del mondo secondo questa classifica non devono essere soltanto bravi a cucinare: talento, immaginazione, creatività e studio sono già premiati dalle stelle Michelin. Per essere nella Top 50 occorre avere una marcia in più che significa diventare conosciuti in tutto il mondo e acquisire un’aurea di grandezza per un mix che va oltre lo stare ore e ore in cucina. Già questo requisito potrebbe far storcere il naso a parecchi tradizionalisti della critica gastronomica.
È anche indubbio però che i risultati, anno dopo anno, abbiano rappresentato la migliore espressione della cucina internazionale, nonostante la staticità dei vertici che vengono occupati dagli stessi nomi a lento ricambio, classifica dopo classifica.
Noi, intesi come Italia, partiamo dalla solida base della terza posizione dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura che in maniera costante è salito di posizione in posizione fino a guadagnare il podio mondiale (qui avete tutta la classifica).
Molti lamentano una scarsa originalità nelle new entries della lista, e tanti nomi relativamente sconosciuti a livello globale meriterebbero, secondo gli stessi chef che sono in classifica nella 50 Best, un posto al sole e un riconoscimento per il loro eccezionale lavoro e straordinaria creatività.
Tra di loro, tanti volgono lo sguardo a oriente, secondo il Wall Street Journal che a pochi giorni dalla manifestazione ha chiesto agli chef più celebrati di segnalare chi, secondo loro, avrebbe diritto di entrare a gamba tesa nella lista dei migliori.
Il Giappone nutre incredibili talenti, come Aronia del Takazawa a Tokyo secondo Grant Achatz di Alinea (l’anno scorso al #15) e Masa, giapponese a New York, menzionato da Eric Ripert di Le Bernardin (#19). René Rezdepi del Noma (#2) sostiene che il Giappone intero meriti un premio di gruppo per l’altissimo livello dei suoi chef.
Joan Roca, chef campione del mondo 2013 (El Celler de Can Roca #1) menziona il vicino El Sant Pau de Carme Ruscalleda a Sant Pol de Mar, Barcellona, mentre altri sostengono i grandi talenti di Francia: Le Baratin e Le Sergent Recruteur a Parigi, Bras a Leguiole, La Grenouillère a La Madelaine-sous-Montreuil sono alcuni dei nomi che potrebbero partecipare a pieno diritto al gioco delle sedie che è il 50 Best.
Massimiliano e Raffaele Alajmo (Le Calandre #27) tifano Italia indicando Pino Cuttaia della Madia e Ciccio Sultano con il Ristorante Duomo entrambi in Sicilia. Già, perché uno dei problemi per l’Italia nella classifica è non veder riconosciuti i talenti del Sud (Modena in pratica è la città più meridionale).
Il trio Otto e mezzo di Umberto Bombana (ristorante italiano in Cina), Combal.zero di Davide Scabin a Rivoli e Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba occupano rispettivamente le posizioni #39, #40 e #41 mentre Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio è solo #74 e Cracco è al posto #82.
Non possiamo che augurarci di scoprire qualche nuovo nome tra i vincitori di stasera che saranno annunciati urbi et orbi in diretta streaming.
Per ora sappiamo che la migliore chef donna del 2014 è Helena Rizzo.
Voi quale new entry vorreste trovare quest’anno nella classifica (a tacer di chi vorreste vedere in testa)?
[Link: Wall Street Journal. Immagini: Vincenzo Pagano, londonist.com, Fine Dining Lovers]