Milano. Hamburger con foie gras al The Room che promette bene
Hamburger a Milano, nuovo capitolo. Se siete stati tra i molti – anche troppi – che avete apprezzato la nostra classifica definitiva degli hamburger in città, è arrivato il momento di rivederla per aggiungere un nome promettente. Ecco perché.
Una scritta su un pannello illuminato attrae la mia attenzione: naturalmente, “food” la sola, assieme a “gratis”, che non mi sfugge mai, foss’anche scritta in corpo 6 in cima al Duomo (servita a favore dei miei – pochi, spero – detrattori).
“Street food”, ok. Il contesto è via Giulio Romano, ai margini di una zona ad alta concentrazione di locali per bere e mangiare e passare la nottata (poco più in là c’è Polpa, poi viale Bligny, Mamai da una parte e l’enoteca La Cieca dall’altra).
Da poco più di un mese c’è The Room in un grande capannone spazioso, già utilizzato per eventi, lo Spazio Giulio Romano. Spazio, appunto, uno dei locali più ariosi visti negli ultimi tempi (350 mq), omaggio dichiarato al newyorchese Studio 54.
“Street food” e il biglietto da visita aggiunge “gallery club”. In effetti siamo in un interno di raffinato design, elegante, legno cemento ferro e resine, oggetti artistici, una scalinata molto postindustriale che porta a una zona soppalcata (l’architetto, scenografo e designer è Maurizio Lai). Sede di eventi, mostre e spettacoli, club, lounge bar, ristorante che parte dallo street food offrendone un’interpretazione “raffinata” col motto “Street & chic – The easy way of food…” (puntinato loro), aperta alle contaminazioni global richiamate nel menù.
In cucina, Juana Fernandez; la direzione artistica è di Indira Fassioni. Il menù è stampato su un sacchettino di carta che contiene le posate.
Starters. Ho scelto gli inglesissimi Fish & chips (bocconcini di merluzzo fresco in pastella e patatine fritte, 11 €). Ma voi avete a disposizione July, 4 – 1924, californiano (lattuga romana, crostoni di pane, sfoglie di parmigiano, uovo in camicia, dressing profumato alle acciughe e aglio rosa, 9 €), Royal empanadas, panzerotto argentino con filetto strogonoff e funghi (8 €) e Taco beans messicani (guazzetto di fagioli dell’occhio con lucanica piccante al pomodoro, 10 €). Si tratta di un piatto, anzi una ciotola, di merluzzo ben fritto croccante buono fresco, discrete le patatine.
Grill Bill: ho saltato la pur interessante sezione dedicata ai vari piatti alla griglia, comprendente costolette di maiale marinate e ananas (Hawaiian Party, USA, 15 €), polletto alla diavola ispanico (16 €), carni varie fra US e Francia (I Want to Beef: T-bone, filetto, scamone) e un attraente Light My Fire alla francese: gamberone bardato al lardo, finocchietto, angostura, con spray di Pernod (15 €).
Our Burgers: sì, sarà una deformazione professionale, una tabe genetica, un riflesso condizionato, ma mi sono fermato qui. Ho assaggiato una versione rivisitata dell’hamburger Original (200 grammi di black angus macinato, chips di bacon, lattuga, pomodoro, formaggio cheddar, cipolle rosse di tropea e cetriolini, 15 €) con foie gras e marmellata di cipolle rosse (e se non sbaglio era prevista la rucola, che ho ottenuto di sostituire con la lattuga originaria).
Più che soddisfacente, unico neo l’eccesso di marmellata che schiacciava un po’ tutto quanto il resto. Servito con un apprezzabilissimo gin tonic con pepe e cetriolo.
Vi segnalo altre due proposte: Running chicken (200 grammi di petto di pollo italiano, chips di bacon, lattuga, pomodoro, robiola, melanzane e funghi trifolati, 13 €) e Veg/Vegan (tomino/tofu, verdure miste alla griglia, pesto di basilico fresco, 12 €).
Sandwiches: anche qui ho resistito ai Veg Sandwich (pan carrè ai cereali, burrata, pomodori secchi marinati, pesto di basilico, 12 €), Fish Sandwich (pan carrè nero, salmone affumicato, cream cheese al rafano, ravanelli, insalatina, 12 €), Bauru Sandwich (roastbeef, cetrioloni sottaceto, insalatina, pomodoro, formaggio, pan focaccia, 15 €), Club Sandwich (pan carrè bianco, pollo, maionese fatta in casa, lattuga, chips di bacon, pomodori canditi, uova sode, 13 €), che facevano bella e imponente mostra di sé nel tragitto verso gli altri tavoli.
Vi racconto invece il mio Dessert: cialda francese pur beurre, cream cheese dolce, confettura di mirtilli, mirtilli freschi, granella di pistacchi. Si chiama The Blueberry Well, costa 6€, come gli altri (Double Chocolate Cookies, serviti con spray di bourbon whisky, Original Pancakes, e VeryFastBerries…) ed è gradevole.
Dei vari burger e sandwich sono spesso presenti versioni alternative, come per il mio hamburger con foie gras; il menù sembra comunque interessante, dalla mia cena ho avuto l’impressione che ci sia ancora qualcosa da sistemare.
E voglio provare i sandwich, e il gamberone al lardo sprayato di pernod. E la domenica il brunch (gli altri giorni della settimana, tranne il lunedì, è aperto dalle 20 alle due-tre di notte).
The Room Milano. Via Giulio Romano 8. Milano. Tel 0258319839 – 3338864490