Gorizia. Gusti di Frontiera per assaggiare quello che è buono a Est
Sconosciuto ai più, ma adorato e preso d’assalto dagli affezionati visitatori, comincia ufficialmente oggi a Gorizia (e durerà fino a domenica 28) ‘Gusti di Frontiera’, la più grande manifestazione enogastronomica del NordEst (per seguirla sui social l’hasthtag è #Gusti).
Immaginatevi stand stracolmi di piatti tipici da tutto il mondo disseminati lungo le vie di una piccola ma graziosa città mitteleuropea.
Balcani, Carpazi, Alto Adriatico, Latino, Carnia, Antica Contea (Cormons e Gradisca), Italia, Austria, Slovenia sono i nomi dei nuovi Borghi creati per l’occasione, il cui nome tradisce la provenienza degli espositori ospitati.
Quest’anno la novità saranno il Borgo delle Americhe (con prodotti e pietanze da Stati Uniti, Brasile, Perù, Messico) e il Borgo dal Baltico ai Carpazi che abbraccerà le specialità culinarie di Ucraina e Romania.
Proprio i Balcani fin in dalla prima edizione di questo festival sono stati i protagonisti principali di una kermesse nata per abbattere anche dal punto di vista gastronomico il confine orientale.
Gorizia è pur sempre la città che rimase per decenni divisa da un muro che dopo la seconda guerra mondiale tagliò letteralmente in due piazze, edifici e terreni, lasciando all’Italia il centro storico, e assegnando all’allora Yugoslavia la periferia e le campagne.
Una rassegna sulle contaminazioni della cucina slovena nella tradizione gastronomica goriziana mostrerà anche come nella cucina questa mescolanza di genti ha portato ha creare tradizioni uniche.
Volete qualche consiglio se visiterete Gusti di Frontiera per la prima volta?
Non potete andar via senza assaggiare il balkan street-food (sempre al ritmo di una forsennata musica suonata dal vivo) a base di pljeskavica (l’hamburger serbo) e ražniči (spiedini di carne, cipolle e peperoni cotti alla griglia, da accompagnare con l’ajvar, salsa piccante preparata con peperoni rossi macinati e spezie) e molti altre carni come i mitici cevapcici (carne trita speziata).
Proseguite con i burek per poi passare ai prosciutti crudi del Carso, ai klobasa (salsiccia), alla krvavica (sanguinacci, riso e spezie, spesso abbinati a crauti, lardo e pancetta affumicata) e finendo con dolci come baklava, prekmurska gibanica (pasta frolla con semi di papavero, formaggio bianco, noci e mele), palacinke (crepes dolci).
Tutto annaffiato da vini, birre e distillati tipici di queste terre.
Un’unica visita non basta per assaggiare anche i fritti dell’Adriatico (rigorosamente local, pescato nei mari di Monfalcone, Trieste e Grado), i succossi piatti austriaci, o le tradizionali ricette della Carnia (pur ricomprese nella stessa regione Friuli Venezia Giulia, qui giocano in trasferta), gli esotismi delle specialità messicane e delle carni argentine e molte altre ancora.
Non mancheranno neppure i dibattiti con il talk show Donne come noi, che vedrà tra le partecipanti Rossana Bettini Illy, Cristina Nonino e le produttrici vitivinicole del Collio ospitate nella bellissima in casa Sticsa, in via Rastello 43 (l’ex ferramenta storica Krainer, dagli antichi arredi in legno restaurati), introdotte dalla somelier-star Adua Villa.
[immagini: Gusti di Frontiera, Andrea Soban, flickr/Robyn Lee]