Masterchef Italia 4 vs Striscia la Notizia. Vince la televisione
Si potrebbe chiamare mal di tivvù o frenesia da share quella che ha colpito la redazione di Striscia la Notizia, rea di aver svelato in ampio anticipo il nome del vincitore del “triello” culinario a MasterChef Italia 4 tra Stefano, Amelia e Nicolò.
Mi ha colpito, oltre la marea di tweet lanciati alla volta del programma di Mediaset dagli inferociti spettatori (paganti) di Sky Uno, il commento di Repubblica che spiega come il programma satirico sia andato contro le regole “infrangendo il patto del silenzio che da sempre caratterizza il cooking show: registrato in estate, infatti, l’esito del talent viene tenuto segreto fino alla messa in onda”.
Sappiamo che giustamente ci sono da firmare clausole molto restrittive per quanti partecipano in veste di concorrenti e di ospiti alle puntate del gastroshow più seguito d’Italia.
Ne va ovviamente degli indici di ascolto che per MasterChef sono molto alti. Le puntate 21 e 22 che hanno svelato i tre finalisti sono stati seguiti giovedì scorso su Sky Uno da oltre 1.260.000 spettatori medi e una permanenza record dell’81%. La puntata n° 21 ha segnato 1.222.195 spettatori medi con uno share del 3,75%, mentre la puntata 22, al momento la più vista della stagione, ha fatto registare 1.300.000 spettatori e il 4,33% di share ha toccato picchi del 5%. Appuntamento con la finale giovedì 5.
Numeri che firmano un successo e che nelle guerre fratricide tra le bande gastronomiche valgono subito una polarizzazione e un flame.
Ma che in fondo dimostrano come tutti siano ancora “schiavi” della televisione e dei suoi tempi legati a palinsesti e non liquida o on demand. Non c’è internet, blog, Twitter o Facebook che tenga.
Siamo tutti lì a commentare cosa la scatola magica produce. E se prima erano solo i telespettatori a farlo, ora sono i conduttori dei programmi a incrociare le lame dei 140 caratteri, degli stati e dei like.
Carlo Cracco è un perfetto esempio della gastronomia al tempo del web e della televisione.
In poco più di 20 giorni è passato dalla polvere della matriciana e della multa alle patatine San Carlo all’estasi dell’incontro con il ministro Martina e alla beatificazione della scorrettezza di Laudadio che ha rivelato il presunto vincitore.
Parafrasando affermazioni politiche potremmo dire che un gastrofanatico troverà uno più gastrofanatico di lui che lo cucinerà.
Molti giudici che gli hanno dato dell’incompetente per aver detto mettete l’aglio nella matriciana sono pronti a stracciarsi le vesti perché qualcuno più cattivo di Cracco come il Laudadio, che aveva cercato di mettere sotto accusa molecolare il campione della cucina Massimo Bottura, gli mette lo sgambetto.
Il web sembra sempre di più governato da una etica della purezza che fa apparire sempre giusto l’olio extravergine di oliva, sbagliato il burro e sbagliatissimo l’olio di palma a prescindere dalla provenienza e dall’utilizzo che se ne fa.
È quell’infrangere il patto che diventa un interrogativo.
- Magnolia- MasterChef citerà Striscia la Notizia perché – riprendo ancora Repubblica – “Nella giornata del 3 marzo, quando la notizia è stata data durante il tg satirico, Magnolia aveva formalmente diffidato il programma a diffondere l’informazione ma, dato che la diffida non ha avuto alcun esito e ritenendo di aver ricevuto un danno oggettivo, procederà per vie legali”. Se la società diffida a non diffondere vuol dire che quella notizia era in possesso della controparte per canali ufficiali?
- Max Laudadio era in possesso dell’importante velina distribuita a fini promozionali o del comunicato stampa che serve ad agevolare il lavoro dei giornalisti, critici (e blogger) televisivi e non ha rispettato la data dell’embargo?
- O la diffida è relativa all’aver aver messo in dubbio la buona fede o l’accuratezza dei selezionatori che hanno scelto Nicolò nel casting?
- Max Laudadio è riuscito a conoscere il risultato indagando, deducendo, e quindi siamo in presenza di uno scoop?
- Chi ha eventualmente parlato/inviato mail era fuori dall’area contrattuale di MasterChef? C’è una talpa?
Ritornando a Cracco che diventa, suo malgrado, il crocevia di diversi atteggiamenti social a secondo della veste che indossa si può registrare l’esemplificativo botta e risposta con Matteo Grandi.
Vero tutto. Ma il rispetto per i consumatori dov’era quando lui prometteva salmone in crosta su patatina San Carlo? pic.twitter.com/NwMppkl6Vo
— matteo grandi (@matteograndi) 4 Marzo 2015
@matteograndi io non ho mai mancato di rispetto a nessuno, il consumatore è libero di scegliere. Questa invece è una scorrettezza gratuita
— Carlo Cracco (@craccocarlo) 4 Marzo 2015
Il rilancio dei tweet di consenso intorno a MasterChef (giudici e appassionati) è superiore a quella dei “seguaci” di Striscia in passato indicata come trasmissione risolutrice di inefficienze e ingiustizie. Un gioco delle parti sottolineato dai numeri rilevati dall’Ansa.
Gli episodi 21 e 22 di MasterChef risultano i piu’ twittati di ieri, e l’hashtag #MasterchefIt e’ stato il piu’ usato della giornata. La conversazione globale attorno al programma e’ stata di oltre 27.600 tweet di cui oltre 23.000 con hashtag #MasterChefit (questo il 20% in piu’ rispetto alla stessa puntata dello scorso anno). Nella classifica dei Trending Topic su Twitter sono entrati diversi termini legati al programma: l’hashtag #MasterChefIt, gli aspiranti chef Amelia, Stefano e Nicolo’, l’eliminato Paolo, lo chef giudice Cracco, l’Enoteca Pinchiorri e citazioni legate alla puntata.
Wired titola “Cara Striscia, quanto sei vecchia, invidiosa e analogica”. C’è la corsa ad arrivare primi e se non si riesce c’è lo sgambetto.
Ma lo scenario non cambia, il comando lo mantiene la televisione e la gastronomia ci guadagna seppure con difficoltà di percorso e inciampi.
Vedremo come andrà a finire nelle aule dei tribunali e se l’ordine di arrivo pronosticato risulterà veritiero.
Sarà interessante guardare i dati di ascolto che se in salita confermerebbero la sostanziale non coincidenza tra platee di trasmissioni così diverse. O la superiorità del mezzo televisivo ad attrarre nonostante quello che accade sul web.
[Immagini: La Stampa, tvzap, Luciano Furia/Scatti di Gusto]