Ballarò. McDonald’s sponsor di Expo non piace agli Italiani
Essere contrari alla presenza all’Expo “di McDonald’s e Coca Cola è una stupidaggine enorme: il tema di Expo è nutrire il pianeta, ed è universale. Semmai dobbiamo parlare del perché nel mondo c’è ancora un 20% di malnutriti”. Firmato, Oscar Farinetti patron di Eataly che sulla manifestazione di Milano ha puntato molto realizzando la “piazza” dei ristoranti e ne ha parlato al Taste Firenze
Alessandra Ghisleri, con il suo cartello a metà dello spazio cibo inaugurato da Ballarò con la puntata di ieri, gli fa sapere che il 72% degli Italiani la pensa diversamente. Non vuole McDonald’s e Coca Cola sponsor dell’evento che deve nutrire il pianeta e lo fa votando per “Sbagliato: siamo la patria del buon cibo” (34,5%), “La vittoria delle multinazionali” (20,5%) e per lo “Sbagliato: meglio sponsor italiani” (17%).
Obietterete che il cibo è diventato come la nazionale di calcio: tutti allenatori e tutti chef. O imprenditori del cibo. Che però non fanno parte di quel 17% che hanno cercato gli sponsor italiani.
Terreno scivoloso il cibo soprattutto se il menu in studio prevede il ministro Maurizio Martina, dai foodies già mezzo impallinato per la famosa convocazione dei 25 chef più importanti d’Italia (che non ha nemmeno citato) e che al momento può contare soprattutto sulla vittoria dell’alberello di Pantelleria all’Unesco, Roberto Masi, CEO di McDonald’s Italia e pungiball predestinato degli attacchi di Mauro Corona, scrittore e alpinista, e di Fabio Picchi, chef fiorentino del Cibreo e derivati in quota renziana e non solo per appartenenza fiorentina.
Massimo Giannini prova a dare verve alla discussione citando il buon Carlin Petrini, inventore di Slow Food con cui ha parlato – ci fa sapere – e finendo con il sottolineare che l’unico ospite che doveva essere seduto in una delle poltrone non c’è.
Giannini apre #Ballarò mettendo Feuerbach e McDonald’s nella stessa frase
— Loretta Blasi (@lablegia) March 10, 2015
Ma la sua perla iniziale viene incisa subito tra i (pochi) tweet che seguono la trasmissione.
Si parla di Agromafia e appare, velocissimo anche Giancarlo Caselli ex magistrato e presidente del comitato scientifico dell’osservatorio criminalità nell’agricoltura
Il tema della contraffazione #alimentare é un grandissimo tema, per l’#Italia in particolare” @maumartina #ballaro #areariformista
— Fiorenza Tarenzi (@FiorenzaTarenzi) 10 Marzo 2015
Troppo veloci i passaggi dedicati a un tema così importante?
Ma perché a #Ballarò #Giannini deve dire “il mondo del #food italiano”? Cibo è così brutto? Son sempre 4 lettere
— marco laudonio (@marcolaudonio) 10 Marzo 2015
Giannini annuncia che questo sarà un “antipasto” di quello che verrà servito nelle prossime puntate. Ma a tratti l’idea di un minestrone che centrifuga tanti argomenti si fa avanti.
La contraffazione alimentare è stata annunciata ma si rischia lo spottone a Expo (che ci starebbe) e quello a McDonald’s che invece fa rabbrividire la platea che si ciba di cibo ogni giorno. Non basta dire che in Italia una mozzarella venduta su due non è italiana o che le vendite del parmesan hanno superato quelle del parmigiano.
Il paladino dei NoMcD diventa Fabio Picchi con la sua domanda ad effetto a Masi: se fosse un cibo cosa vorrebbe essere. Il CEO di McDonald’s glissa e alla riproposizione del quesito non ha dubbi: un buon hamburger. Si alzano le dita per scommettere sull’esito finale della battaglia.
Ma non si tira indietro nemmeno Corona
Corona: «Bisogna lasciare spazio all’iniziativa privata. Dalle mie parti se un contadino vende una caciotta rischia la galera» #Ballarò
— Ballarò (@RaiBallaro) 10 Marzo 2015
E partecipa con un populistico avvertimento sulle caciotte.
Corona: «Il futuro di questo Paese è di chi si inginocchia sulla terra» #Ballarò
— Ballarò (@RaiBallaro) 10 Marzo 2015
E una più sostanziosa previsione di chi farà cosa da grande, ovvero dove trovare lavoro da qui a 10 anni. Per fare il contadino, bisogna ricordarlo, l’avvertenza è che la terra è bassa. Non c’è dubbio.
Non è vero che McDonald’s non pensa agli agricoltori. Basta che siano nerd e americani #cibo #ballaro pic.twitter.com/N2MRRiyl8X
— Scatti di Gusto (@scattidigusto) 10 Marzo 2015
Non è bello autocitarsi, ma voi come li vedete i contadini nostrani? Alla maniera di McDonald’s appena usciti dalla metropolitana di New York o incavolati per le tasse sui beni immobili? Immaginate gli allevatori sfilare in via Frattina a cercare straccali o piuttosto a spalare escrementi fuori dalle porte del Parlamento?
Il valore della genuinità del contadino è espresso come maggiormente rilevante dagli interpellati e fa pensare a un’Italia divisa tra necessità di risparmio e preoccupazione per la salute.
Il cibo da questo cartello tutto sembra fuorché un divertimento o un momento piacevole. Purtroppo.
I numeri enormi mal si conciliano con l’artigianalità. Abbiamo ancora un disperato bisogno di comprendere che l’industria alimentare può essere buona e di qualità. Se ben fatta, chiaro. Altrimenti penseremo a pillole indorate da far mandare giù a polli della tavola.
Restano nell’aria un paio di avvertimenti mentre nello studio si liberano le poltrone per gli ospiti della parte politica.
La necessità di fare attenzione ai consumatori che non si fidano di molte dei piatti che la pubblicità cerca di spingere con più forza.
il 70% degli italiani in un sondaggio pensa che McDonald e CocaCola non dovrebbero essere gli sponsor di #expo2015, meno male #ballaro
— donatobuc (@donatobuc) 10 Marzo 2015
Il dato del sondaggio della Ghisleri che ha serpeggiato per tutta la puntata.
L’avversione per il TTIP, il Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti.
tra #DiMartedì e #Ballarò tutta la vita #TacchiniInFuga (che sono anche più belli di Floris) pic.twitter.com/YH1NGBNFIU
— Erika Montanari (@rkmontanari) 10 Marzo 2015
E poi, ovviamente cosa c’entra Mcdonald’s con il mangiare?
La risposta la dovremmo aspettare dall’Expo o siamo già in grado di anticiparla?