Expo 2015. Se questo è inglese, io sono preoccupato per il cibo
Mastico moderatamente l’inglese e mi cibo in maniera superiore a quanto ne possa scrivere.
Ma adesso che mi è arrivata in mail questa immagine che vedete qui sopra, non so cosa pensare.
Abbiamo pesantemente litigato sull’opportunità di avere come sponsor McDonald’s e Coca Cola per l’Expo 2015, il grande evento che ci mette sotto i riflettori del mondo per il cibo.
E mettere insieme McDonald’s e cibo nella stessa frase per qualcuno è sembrato più di un azzardo.
Forse più che la sponsorizzazione, avremmo potuto domandare ai due colossi americani di scrivere le traduzioni.
Oltre ai soldi che servono per fare un evento di portata mondiale, avremmo dovuto chiedere anche un bel pool di traduttori madre lingua professionisti per avvisare mezzo mondo, quello che parla in inglese, di iniziare ad acquistare i biglietti per andare ad Expo 2015.
“Buy” non “But“. Almeno penso che questa fosse l’intenzione di chi ha immaginato il cartello.
Ma non c’è da stupirsi dopo aver letto due articoli sugli errori e sugli orrori delle traduzioni in inglese (e anche nelle altre lingue) figli di un ribasso dei preventivi e di un affidamento che, mi perdonerete il latinismo, mi sembra “ad catium”.
No, non c’ da meravigliarsi. Perché siamo il popolo che usa l’aifòn e chatta su uazzap.
E ovviamente a Milano Roma prende la metro nell’undergraund.
Bestiale.