McDonald’s fa la guerra alla pizza con i bambini. Mostri!
Che si deve fare per avere qualche click in più sul proprio sito?
Semplice, insultare, coinvolgere quanti più affezionati delle pagine di Facebook nel flame e cercare di dare risalto a cose che sono passate sotto silenzio.
Come lo spot di TWBA Italia che reclamizza le bellezze dell’Happy Meal in confronto alla pizza.
Uno spot che è stato ripreso dal sito Luciano Pignataro Wineblog (ora allargato anche al cibo), famosissimo per non sapere nemmeno contare quante stelle Michelin sono state assegnate ai ristoranti della Campania, cioè la Regione che cerca di trasformare nel suo feudo.
Caricato dall’agenzia il 10 febbraio 2015 (il cronista sa il fatto suo, è sempre sul pezzo grazie a validi collaboratori che notte tempo si prodigano nelle segnalazioni), ha totalizzato la bellezza di 1.392 visualizzazioni.
Ovviamente il nostro integralista conservatore ha individuato nella pizzeria delle riprese il prototipo della pizza napoletana attaccata dalle scie chimiche del nord.
La pizzeria potrebbe essere a una latitudine qualsiasi ma c’è “Da notare la scenografia infatti un po’ claustofobica della pizzeria, con luce più scura e la luminosità del colestrolo party”.
Al solito, nel calderone finisce di tutto. Innanzitutto la puntata di Report che denuncia la pratica di far passare per buone le pizze cotte male come succede a Napoli che non ha uno speciale salvacondotto “geografico” che il giustiziere della tangenziale vorrebbe vedere assegnato. Ma bisogna pur sottolineare la coincidenza temporale dello spot del 10 febbraio 2015 con la trasmissione del 5 ottobre 2014 (ma hanno regalato un orologio a Pignataro?)
Facendo di ogni erba un fascio ricaccia indietro nel gorgo i migliori pizzaioli di Napoli nella sua voglia di livellare tutto e tutti.
Peccato. Ma forse il Pignataro potrebbe applicarsi con una notizia più fresca: McDonald’s, oltre a cercare di distruggere quella manifestazione che vede partecipare anche 84 ristoranti regionali con il “diavolo” Oscar Farinetti e 26+26 Superchef guidati dal milanese Paolo Marchi che ha lasciato il posto al calduccio del Giornale per dire la sua sul cibo (al contrario del napoletano che usa il Mattino come una clava), ha provato a fare la pizza.
Regaliamo la preziosa segnalazione all’incantatore partenopeo che saprà bastonare al meglio la potente multinazionale insieme ai suoi sgherri che fanno (facevano?) consulenza anche alle più quotate pizzerie. Sarà temporalmente valida?
Voi intanto, per piacere, evitate di mangiare le pizze fatte male e di credere alle scie chimiche di Napoli.