Expo 2015. Come mangiare giapponese ed essere felici senza chiedere un mutuo
Avevo progettato tutto con accuratezza: vado a Expo, a mangiare in uno dei ristoranti del padiglione giapponese di cui avevo già scritto, mi prendo un bel piatto di carne wagyu, bello caro, posto lo scontrino e si aprono le cateratte: vergognati c’è la crisi, non hai pagato, il wagyu sotto casa costa 7,99 € il kg, basta con questo cibo straniero, meglio una bistecca alla fiorentina o un’insalatona di quinoa tofu e pinoli.
Purtroppo assieme al mio Wagyu Beef Sukiyaki Zen da 35 € ho bevuto solo un’acqua minerale gassata da 2 €: niente in paragone a quella a 5 € del Minokichi. Che peraltro costa così, immagino, da Ducasse, da Cracco, da Robuchon… e da Minokichi a Kyoto, immagino – aperto nel lontano 1716, frequentato dalla famiglia imperiale, presenta il meglio della cucina di Kyoto (“l’anima della cucina giapponese”).
Del resto, in un menù degustazione a 110 €, il prezzo dell’acqua è quasi pleonastico. Minokichi propone ai suoi 22 clienti (tanti ce ne stanno) quattro differenti menù: Lunch Kaiseki a 80 €. Hana a 110, Tsuki a 160, e Special Kaiseki a 220 €. Il kaiseki è un pasto composto da tante piccole portate, dalla preparazione particolarmente lunga ed elaborata – il che giustifica il prezzo.
Io invece ho scelto il più caro dei ristoranti “fast food”, che si presentano allineati nella Food Court e separati da Minokichi, che resterà “fisso” per tutta la durata dell’Expo. Due dei quattro saranno sostituiti fra tre mesi.
Uno di questi è Kakiyasu, un tipico ristorante che serve carne di manzo stufata dal 1871 (giovane, quindi…), a prezzi fra i 35 e i 40 € (come il ristorante che lo sostituirà, Ningyocho Imahan).
Ma si può spendere meno, e mangiare benissimo lo stesso: da Mos burger un hamburger con “bun” (panino) di riso a 6-8 € (10-12 € il menù); Coco Ichibanya propone diversi tipi di curry a 9-14 €; da Kyotaru sushi a 15-20 €; da Sagami onigiri, soba, udon, donburi e dolci da 5 a 20 €.
Ecco, ora sapete come mangiare giapponese a Milano durante l’Expo senza accendere un mutuo.