Campionato Expo 2015. Argentina vs Colombia: meglio empanadas o arepas?
Vi piace l’idea di un campionato fra padiglioni dell’Expo 2015? Si va, si guarda, si ascolta, si assaggia, si mangia. Gli elementi in gioco sono diversi: le valutazioni riguardano l’architettura (fino a 10 punti), gli interni (20), i contenuti (30) e ovviamente cosa si mangia (40).
Proviamo a fare accoppiamenti giudiziosi per affinità elettive, convergenze o divergenze, simpatie o antipatie.
I primi due padiglioni in gioco sono l’Argentina e la Colombia. Ricchi di suggestioni storiche e culturali, da Cristoforo Colombo ai desaparecidos, da Borges a García Márquez, dalla salsa al tango a Shakira.
Ecco come è andata la nostra visita.
Argentina
Architettura «Il disegno del padiglione argentino rappresenta una serie di silos interconnessi che conformano visualmente l’idea di un sistema di ingranaggi metallici. La proposta vuole trasmettere un messaggio chiaro: L’Argentina è molto più di un semplice serbatoio di materia prima. Tutto completamente aperto, grande enoteca, ristorante con cucina a vista, tavolini, palco per esibizioni dal vivo o dj. Forse un po’ troppo en plein air, in caso di pioggia, freddo o solleone. Strisce video proiettano immagini coloratissime (prodotti e simili). Il padiglione vero e proprio, i silos, sovrasta il tutto ed è raggiungibile attraverso un camminamento esterno a spirale attorno al palco. Voto: 7/10.
Interni. Grandi video ricurvi a tutta parete, due installazioni in legno celebrano l’immigrazione e il lavoro dell’uomo, altre due srotolano immagine d’epoca relative. Tre divanetti circolari sul fondo del padiglione. Voto: 11/20.
Contenuti. Il tema del padiglione è “L’Argentina ti nutre”. Le videopareti rimandano filmati e immagini argentini, con particolare attenzione ai prodotti alimentari, alla natura, ai panorami, alle genti e un suggestivo accompagnamento musicale, non banale (pochissimo tango?). Forse più calligrafico che didattico, ma di grande impatto, molto scenografico. Voto: 24/30.
Cibo. Un menu con una ventina di voci, cucinato a vista. Empanadas (fagottini fritti di carne o formaggio o verdura, 4,50 €), panini di carne (5/6 €), spiedini (brochettes di manzo e verdure o di gamberi alla piastra, 10/12 €), dolci. Mi sono orientato sui piatti principali: ho però tralasciato le varie grigliate di carni miste con patate e verdure alla griglia (20 € per 300g di carne, una salsiccia e le verdure), filetti e sottofiletti (12/14 €), per cercare qualcosa di meno frequentato. Fra il Chupin de pescado con vegetales al horno (stufato di pesce con verdure al forno, 13 €) e il Locro con salsa picante (stufato di manzo e maiale, zucca, mais bianco, ceci, fagioli e salsa piccante, 10 €) ho scelto quest’ultimo. L’aspetto non è forse dei più invitanti, appena aperto, ma migliora sicuramente al gusto. L’ho accompagnato con un bicchiere di Malbec Encuentro 2012 di Rutini, della regione di Mendoza. Voto: 24/40.
Punteggio finale: 66/100
Colombia
Architettura. Realizzato dallo Studio Càrdenas di Milano con la collaborazione di Form Group e di Legnolandia, un’azienda della Carnia, il padiglione è una struttura ecosostenibile, in abete bianco e altri materiali riciclabili al 100%, senza acqua e calcestruzzo. Esteticamente forse non è troppo appariscente, ma i grandi dipinti colorati sulle pareti esterne fanno simpatia. Voto: 7/10.
Interni. Un ingresso e una successione di sale che rappresentano i cinque ambienti termici della Colombia, per finire con una piccola arena e un piccolo shop di prodotti artigianali. Voto: 11/20.
Contenuti. In un’alternanza di speaker e filmati, si passa velocemente da un inquadramento generale della nascita della Colombia fra mito e tettonica a un rapido excursus nelle singole regioni. Anche qui, suggestione, volti sorridenti, musica – segnalo un bel gioco grafico di uno dei filmati, con un motivo a rete, o a fiore, che ritorna e si scompone e ricompone, diventando anche la rete che il pescatore lancia verso la telecamera. La saletta finale è una piccola arena in cui viene proiettato un videoclip celebrativo che coinvolge tutti maggiori cantanti delle varie regioni colombiane, e i relativi paesaggi: bella musica, quel tanto di emozione che ti dà vedere persone assieme che collaborano a uno stesso fine. Voto: 25/30.
Cibo. Il bar-ristorantino colombiano offre una serie di succhi di frutta a 4,50 € (ottima la banana) e pochissimi piatti: Empanadas (6 €), Arepas (panini di farina di mais bianco cotti alla piastra e serviti farciti con manzo o pollo, 8 €) e Patacón (frittelle di banana anch’esse con carne o pollo e formaggio 10 €), tutti accompagnati da una salsina cruda di verdure, coriandolo, spezie, peperoncino, alquanto piccante. Ho scelto una Arepa de huevo (10 €): il classico panino di farina di mais riempito di carne al quale dopo la cottura viene aggiunto l’uovo e nuovamente passato alla piastra: decisamente buono, bella l’idea l’aggiunta dell’uovo che lo rende ancora più saporito e gustoso. Gradevole anche il patacón, anche se la frittella risulta un po’ asciutta. Il tutto accompagnato da salsa, nel senso di musica: la salsa colombiana è allegra e divertente, e magari un mezzo punto in più ci scappa. Voto: 28/40.
Voto finale: 71/100.
Avete già giocato questa partita? Quali sfide vi piacerebbe vedere?
[Immagini: elaborazione da mappa, iPhone Emanuele Bonati, bandiere pixolo]