Roma. Tartareria, l’inconfessabile modo di dire mangio cibi crudi
Il neologismo mi fa accapponare la pelle: Tartareria.
Ma questo è il nome scelto dai titolari del Sutton Moonshiners Club, cocktail bar ispirato al proibizionismo americano degli anni ’30, per il nuovo menu.
Siamo a Ponte Milvio a Roma, incrocio prediletto per quantità di traffico umano da chi ha in mente di aprire un locale.
Tutto crudo per fare l’aperitivo, suppongo un aperitartare, o per cenare da venerdì 17 luglio.
La data mi sembra più suggestiva del nome del menu (o dello spazio?).
Cosa si mangia?
Ovviamente, le tartare di carne. Canali non ufficiali parlano di carne di Kobe, fassona e angus ma di allevamenti italiani.
Il pesce è soprattutto salmone, spigola e tonno. Sempre accompagnati da salsine e condimenti vari.
Ci saranno anche i carpacci con insalatine o nei panini, classici e in versione mini.
Previsti i tacos, coni di pasta croccante tipo brisée, ripiene di tartare.
Nel menu appare anche la “trippa per gatti”, una tartare per vegani fatta con zucchine e avocado.
Poiché è un cocktail bar, da Sutton suggeriscono cocktail in abbinamento invece delle “solite” bollicine.
Questi i prezzi (da confermare all’apertura):
Tartare di kobe 12 €, Tartare di spigola 14 €, Tacos di angus 10 €, Tacos di salmone 11 €, Tris di panini a 9 €, Tartare vegana 8 €.
Già convinti di un locale che innalza le insegne della Tartareria? Io mi sto ancora chiedendo come sia possibile che il Kobe costi meno della spigola e il salmone sia più costoso dell’angus. Anche se non ne posso già più di ricette di insalate.
Sutton Moonshiners Club. Via Flaminia 490. Roma.