Gelati. I gusti Facebook e WhatsApp non fanno uomini e donne felici
Che bello stare sotto l’ombrellone. Tra uno schizzo di sabbia, il giulivo interrogarsi dei vicini su questioni essenziali (“saranno passate 2 ore e mezzo dal panino?”) e il fugace accartocciarsi di carta che lascia trasudare improbabili formaggi cotti dal solleone, si fanno raggelanti scoperte.
Il flusso continuo di cazzeggio vacanziero visualizza sui feed autentiche perle. Saviano che lancia il sasso “meglio la mozzarella di bufala di Salerno o quella di Paestum“, la condivisione della mozzarella (tema caldo) che lascia esterrefatti peggio della congelata, il gelato al Puffo.
No, come vedete dalla foto, non è vero. Il Puffo non esiste più. È stato ammazzato da un like di Facebook, stessa tinta bluette – più o meno – ma con l’inarrivabile appeal del mostro di Zuckerberg.
E arriva anche il verde intenso che prima era di certi cavallini o di altri cartoni animati e tra i gastrofighetti divide le platee amanti del pistacchio vero da quelle del falso Bronte. Tutto finito: ora c’è il gusto WhatsApp.
Il gelato è diventato social, non più conviviale.
Io me ne dolgo sperando che sia tutto un fake. E voi?
[Grazie a Foodie Fight Ter per la preziosa segnalazione anche se non ha individuato il genio del marketing]