La porchetta va a nozze con questi champagne
Champagne e porchetta. Un gioco, una provocazione, un aperitivo diverso, ma anche un’occasione per familiarizzare con le bollicine più chic che per tradizione si conservano per le occasioni importanti dimenticando che in fondo si parla sempre di vino.
Il motivo di “champagne e porchetta”, aperitivo con degustazione al Suites Farnese Design, micro hotel al secondo piano del villino liberty Vitale a Prati, è sfatare un luogo comune, e non perché le ostriche con lo champagne non stiano poi così bene. Ma vuoi mettere un abbinamento a base grassa, con una importante aromaticità, che possa tener testa allo champagne?
Ecco quindi la porchetta di Stefano Lattanzi: tiepida, succulenta, umida al punto giusto con una crosticina croccante.
E i due formaggi di latte vaccino: il laziale Fiocco della Tuscia, morbido a crosta fiorita prodotto dal caseificio Chiodetti di Civita Castellana, e la piemontese Giallina di Beppe Giovale, stagionato, a latte crudo e grana importante e pastosa.
Una segnalazione merita anche il pane: l’ottimo ‘sciapo delle Marmore’, in un maestoso ‘esemplare’ da 5 kg proposto da Antonio Menconi dell’Associazione Pane di ieri.
Le protagoniste della serata sono tre bottiglie provenienti da vignerons che producono nel cuore della Champagne: il Blanc de Blancs Brut di Pascal Cheminon, premier cru elegante con note erbacee, fiorite, note di pane caldo, grande freschezza e mineralità in bocca, che si sposa molto bene soprattutto con la porchetta.
Come secondo assaggio, un magnifico Bernard Bijotat cuvée brut, 60% pinot meunier, 30% chardonnay e 10% pinot nero. Un naso molto intenso di albicocca secca, lievito di birra e note floreali che in bocca è confermato da grande persistenza, freschezza e note di miele sul finale. La pastosità e l’aromaticità della giallina sembravano fatte apposta per quest’ottima bottiglia. Il mio preferito della serata.
A seguire nel calice, un Pierson-Cuvelier Prestige Grand Cru Brut, cuvée Blanc de Noirs da tre diverse annate che affina quattro anni in cantina. Fresco, agrumato e con note balsamiche, dal perlage molto fine che ben si sposava con la morbidezza delicata ed erbacea del Fiocco.
Fuori programma, il Palais Des Dames di Bernard Tornay, 50% Pinot Noir e 50% Chardonnay, dai sentori di confettura e miele al naso, note agrumate e rotondità al gusto.
Convinti che porchetta e champagne siano un ottimo abbinamento almeno quanto pizza e champagne?