Il nuovo menu del Don Geppi che riapre nel 2016 con una stella Michelin
Io c’ero. Il celolunghismo criticalgastronomico porta a questa affermazione di rito che lascia intendere la superiorità delle proprie papille rispetto a quelle dei comuni mortali.
Io c’ero prima della stella Michelin è come asserire la propria presenza all’incrocio delle acque nella traversata dell’autostrada Paris-Rhin-Rhône alla volta dello Champagne. O, per restare alle festività, segnare una data con prima o dopo la nascita di Cristo.
Io ci sono stato al Don Geppi quando non aveva ancora una stella Michelin e quando il coro di altri guidaroli non è che cantasse chiaro e limpido.
E ci sono stato tanto bene da ritenere che la stella avrebbe brillato più del sole sulla piscina del Majestic, l’albergo che accoglie la cucina dello chef Mario Affinita. E da ritornarci un‘altra volta per ritrovarlo in forma ancora migliore e deliziarmi della pasta e zucchine alla Nerano.
Un porto sicuro, una casa. Fate voi.
Dico la verità: ci sono ritornato anche in autunno, poco tempo prima della chiusura stagionale. E comunque ASM, ante stella Michelin. Mario Affinita stava perfezionando alcuni piatti e mettendo a punto altri per la carta della riapertura di primavera. Quella che sarebbe diventata PSM, post stella Michelin.
Era qualche tempo dopo l’uscita della guida dell’Espresso. Che deve avere una certa idiosincrasia per i ristoranti in Costiera Sorrentina se, dopo aver “condannato” il Relais Blu l’anno scorso con parole ormai scolpite nella pietra dagli appassionati di gastronomia, ha messo un 14,5/20 al Don Geppi. Un sonoro 2-0 con entrambi i ristoranti che hanno conquistato la stella. In Campania – pochi sono superstiziosi, lo sapete – già portano il voto scarso dell’Espresso come “buonaugurio“.
Morale della favola? Sono in grado di dirvi cosa mangerete alla riapertura.
Dato per scontato la piacevolezza dell’aperitivo con le selezioni enoiche di Lucio D’Orsi, del pane (buono e criminale perché è attentato continuo lungo tutto il percorso), dei burri profumati e dell’olio di attesa, iniziamo con una gradita riconferma:
il finto pomodoro, cioè la tartare di manzo fassona al limone con alici e crumble di cacao.
Entra nella carta 2016 la battuta di gambero, latte cagliato con olio essenziale, liquirizia e sale che già in questa versione beta è buonissima. Ci va in abbinamento una birra artigianale selezionata da Lucio D’Orsi. Appare anche un altro olio che mette a rischio il cestino cesto grande cesto dei pani. Bisognerebbe starci lontano.
Vi piacciono le capesante o non ne potete più di vederle? Affinita prova a mettere d’accordo le due fazioni con questo calamaro che sembra una capasanta ma è con le patate, il nero di seppia e il plancton marino (Il calamaro diventa capasanta con zuppetta di patate alla citronella, dovrebbe essere il titolo del piatto). Prima di dire che i molluschi hanno invaso le tavole, assaggiate questo piatto. Qui ottimamente abbinato con il bianco SP68 di Arianna Occhipinti, fresco e leggero.
Altro affinamento e conferma graditissima: tortello al merluzzo dentro e fuori che vi piacerà per i sentori affumicati. Tutto nuovo, invece, un altro primo piatto: linguine, canocchie e limone.
Molto buono anche il “bastoncino” di pesce bandiera con crema di melanzana affumicata e polvere di acciughe e la sua nota piccante. Più dolce ed egualmente elegante l’ombrina dorata, sedano rapa e riduzione di Porto che non sarà in carta ma nel degustazione a sorpresa dello chef.
Mario Affinita dimostra di tenere alla carne quanto al pesce con questo ottimo pollo alla cacciatora che “rischia” di diventare il best of 2016 del ristorante stellato. E Lucio D’Orsi lo spalleggia con la sua scelta.
Poco ho da dirvi sul dessert se non che la Pina Colada già la conoscete perché è entrata in carta nel 2015 e che il pre dessert è il frutto della passione con schiuma di latte ghiacciata.
Ma un po’ di sorpresa ci vuole, non vi sembra? Un piccolo viaggio per assaggiare una nuova stella o più semplicemente – come ho fatto io – per scoprire quanto è buona la tavola del Don Geppi a Sant’Agnello con il trio Giulia Rossano, Mario Affinita e Lucio D’Orsi.
Che poi mi dicono essere una equivalenza, quella tra buona e stelle.
PS. Ovviamente i piatti potranno subire variazioni fino a primavera. Nel frattempo c’è il triplo brindisi per la stella Michelin, per l’anno che si chiude e quello che inizia. Servirà almeno una tisana per riprendersi.
Don Geppi. Corso Marion Crawford, 28. Sant’Agnello (Napoli). Tel. +39 081.8072050