Barcellona. 32 piatti per amare il ristorante Tickets degli Adrià
Barcellona, mi piace. Il monumento che adoro è quello ai Dioscuri della gastronomia, Albert e Ferran Adrià: Tickets.
Lo so, c’è la Sagrada Familia, Casa Batllò di Antoni Gaudì e il parco Guell per osservare tutta la città dall’alto.
Ma lo avete capito. Io sono tipa da mercato, la Boqueria sulla rambla che devo starci mezza giornata ad assaporarlo prima di andare alla pasticceria di Christian Escribà. E ovviamente Hoja Santa con la cucina speziata di impronta messicana partorita da Adrià.
Vorrei dire che ho una certa confidenza con la Spagna e con le sue tavole. Correva l’anno 2002. A sette anni mi sono ritrovata seduta alla tavola di El Bulli e non fate calcoli, non è bello chiedere l’età a una donna. Trauma infantile [se ne volete leggere, del ristorante non del trattato di psicologia, su Scatti di Gusto trovate questo, questo e questo]. Non ho più smesso di assaporare cucine e piatti ben lontani dai semplici spaghetti con il pomodoro (non ci credete, quelli di Ernesto Iaccarino sono fantastici).
Esperienze che ti segnano la vita anche se ricordo soprattutto lo sciamare di tante persone in maniera ordinata.
Ma ora con l’età della (quasi) ragione sono tornata da Adrià al Tickets. Ho sostituito le tante persone con i piatti del travolgente Experience. 31 portate del progetto elBarriTours.
Un luogo che esiste in una mappa che ho guardato al telefono mentre saltavo sul letto leggendo la mail di Natalia Fara, Responsable de Tours gastronómicos de elBarriTours, che mi annunciava “ok, la prenotazione c’è”.
Ed ora, eccomi davanti al box d’ingresso.
Lo spettacolo deve continuare. Seguitemi.
1.La “scoppiettante” oliva del Tickets. Acqua d’oliva accompagnata da cannella, anice stellato, pepe e limone. Una scoperta emozionante.
Sarebbe un peccato lasciare la bocca secca e per questo non esito quando mi consigliano una bottiglia l’Ermita d’Espiells 2014.
2. Dolce e salato sono due sapori diametralmente opposti, ma il trait d’union esiste e Ferran e Albert l’hanno colto alla grande con la torta di frutti rossi e gelato di yogurt accompagnato da una deliziosa mostarda.
3. Le sorprese continuano con un cocktail solido di pera con saké, Saint Germain, vodka addolcita da melone, frutto della passione e limone.
4. Spesso la semplicità vince. Ed è per questo che da una semplice galletta di sesamo aromatizzata con curry e fragola lo chef Adrià ottiene una pluralità di emozioni e sapori.
5. Lo spettacolo deve continuare? Siamo al cinema e una semplice serata al ristorante diventa un film intrigante. Ci vogliono i pop corn.
6. Delicatezza non è sinonimo di banalità e una nuvola di parmigiano ne è la prova concreta.
7. Leggendo waffel nel menù subito ho pensato ad un dolce. Il waffel invece è salato di basilico con scamorza ed è punteggiato dai pinoli.
8. Ritrovo le mie origini inaspettatamente in un piatto. Pizza di pasta brisè, polvere di pomodoro e gel di basilico con caviale di olio d’oliva.
9. Non è solo una pizza a fare omaggio all’Italia. Stracciatella di burrata.
10. La terra e il mare si incontrano in un piatto. Ventresca di tonno pennellato con grasso di maiale e caviale.
11. E per risaltare la materia niente è meglio di una tartare di tonno con riccio di mare.
12. Per gli amanti del sushi, e io lo sono, Nigiri di tonno con sesamo caviale e alga Nori.
13. Codium. L’alga e il suo estratto con limone. Una gustosissima tempura.
14. Penserete che è impossibile tagliare l’anguilla sottilissima, quasi al margine della pelle. Ma per Ferran neanche questo è un ostacolo ed ecco che ne ricava dei ravioli con uova di salmone Torama e pane sardo. Il raviolo verde posto al fianco è fatto di avogado con l’aggiunta di una punta di wasabi. Per pulire la bocca, un piccolo cocktail di vino bianco, mela e liquore di erbe.
15. Una mini baguette soffiata con “tenera bureda” , vitellino da latte.
Ancora un bicchiere di vino per rinfrescare il palato: il rosato Torello Petjades Merlot.
16. Avete mai mangiato un fossile? Non ci crederete, ma io sì. Fossile di gamberetto accompagnato da Leche de Tigre con kumquat.
17. Sembra un quadro e quasi mi dispiaceva mangiarlo. Ma spesso vale la pena sacrificare la vista per il palato e degustare il pane lavorato con malto, bue curato e punte di formaggio affumicato, con cipolla e scalogno.
18. Per gli amanti dei sapori più intensi ecco un carciofo ripieno di tuorlo d’uovo di quaglia, pancetta e tartufo nero.
19. Un’ostrica francese con vinaigrette e caviale di olio.
20. Come rendere un polpo croccante? Crancy octopus con panko (pan grattato). Nella coppetta bianca: cetriolo sott’aceto e il suo estratto.
21. Lo spettacolo continua con il Granchio Reale servito nel suo carapace, condito con una deliziosa salsa piccante non invadente, crema acida, maionese, coriandolo e pomelo, un frutto dell’Estremo Oriente.
22. La zuppetta tiepida di piselli verdi con gel di finocchio e capperi secchi accoglie croccanti ciccioli di maiale.
23. Un semplice fungo può fare un grande piatto? Portobello con brodo di funghi e butto aromatizzato con succo di carne e spezie è la risposta: sì.
24. Immaginate di passeggiare in un campo per degustate il fideos de campo. Eccovi lì. Noodles di funghi con carciofi, asparagi ed erba cipollina, condito con crema acida.
25. Una piccola tartelletta di costoletta di maiale e purè di patate con pastiglia di parmigiano per continuare a soddisfare il palato.
26. Per concludere la parte salata del nostro percorso ecco un piatto che mi ha stupito ed è rimasto fermo nei miei ricordi. Uno spettacolare pollo servito in tre consistenze diverse: grigliato accompagnato dalla pelle croccante e, per finire brodo.
Per degustare i dolci mi hanno fatto accomodare in un’altra sala dall’arredamento grazioso e assai confortevole.
27. Ecco il dolce incipit. Una rosa. E il dolce? È quella piccola pallina adagiata delicatamente sui petali: fragola, licci ed essenza del fiore stesso. Attenti a non farlo cadere.
28. Un dolce e piacevole cornetto, base di croissant con mela e caramello.
29. E il pancake dalla consistenza leggerissima ripieno al suo interno di spuma di yogurt; al di sopra sciroppo d’acero e marmellata di frutti di bosco.
30. Una sorprendente rivisitazione della cheescake realizzata con formaggio Colombiers e cioccolato bianco e nocciole. A lato, biscotti al burro che contrastavano col salato del formaggio. Ammetto di avere un debole per la cheescake e anche la Spagna non mi ha deluso.
31. Ricominciamo col salato? Purtroppo no. Ma non temete, questi ravioli dolci sono davvero eccezionali. Backlaba: schiuma di pistacchio avvolta in pasta fillo e croccante di pistacchio a guarnire.
32. Concludiamo splendidamente e tutti i golosi di cioccolato saranno d’accordo. Eclaire de cioccolato, croccante di cioccolato con praline di nocciola.
Ragazze e ragazzi, io mi sono divertita. L’otto volante è un po’ costoso: 250 € a persona, vini esclusi. Ma risparmiando su tutto il risparmiabile avrete da raccontare anche ai pronipoti.
Intanto c’è da mettere nel mirino il nuovissimo Enigma e, appena riparte per la stagione balneare, l’Heart a Ibiza.
Ve li immaginate i fratelli Adrià con il fondatore del Cirque du Soleil.
Lo spettacolo deve continuare. Chi mi accompagna?
Tickets, elBarriTours. Avinguda Paralelo, 164. Barcellona. Tel. +34 664 700 829
[Chiara Ferraro]