Milano. Come si mangia e quanto costa il primo Moleskine Café in Italia
Moleskine: taccuini e agendine dalla copertina nera, li abbiamo visti in mano a Ernest Hemingway, Pablo Picasso e Bruce Chatwin. L’azienda che li (ri)produce, milanese, è nata nel 1997, ed in breve è diventata un brand multinazionale. In questi ultimi anni le copertine si sono colorate, sempre in monocromo, e hanno anche visto la comparsa di personaggi dei fumetti e del cinema, si vedano le edizioni limitate Peanuts o Game of Thrones. Tutti (ok, io di sicuro) li abbiamo usati, sentendoci almeno un po’ avventurosi segnandovi l’appuntamento col dentista o l’indirizzo della sartina consigliata da un amico.
Se gli scaffali dedicati a Moleskine nei vari store si sono nel corso degli anni ampliati a occupare intere pareti (per dire – agenda giornaliera, settimanale, quadrettata rigata, pocket normale large…), e sono arrivati a occupare degli store monomarca, è di questi giorni l’apertura di un locale vero e proprio: è il Moleskine Cafè, in corso Garibaldi, che, come dice il nome, oltre a ospitare la produzione Moleskine (oltre ad agende e quaderni, una serie di oggetti e gadget che confermano l’aria “avventurosa” del brand), è un vero e proprio bistrot. L’anno scorso, in dicembre, ne era stato aperto uno a Ginevra, all’interno dell’aereoporto, in collaborazione con Caviar House Airport Premium. E c’è anche un Restaurant Moleskine a Montreal, aperto da maggio di quest’anno.
Il concept milanese è stato sviluppato in collaborazione con Interbrand, società di consulenza in tema di design e identità di marca.
L’aspetto del locale è del tutto in linea con l’essenzialità dei quadernetti: colori chiari (per non usare la parola “neutri”, come recita buona parte degli articoli usciti in questi pochi giorni, e il sito Moleskine), senza fronzoli, ma le sedie hanno delle belle sedute dalle tinte violente e allegre; i menù sui tavoli sembrano degli inserti di un’agenda, Moleskine ovvio: il colore della carta, i pochi simboli in copertina, il lettering, tutto fa pensare al brand. Ampie vetrate, tavolini fuori, e al mezzanino.
Assieme ai tavolini ci sono appunto i prodotti Moleskine, con una parete e un banco dedicati; la parete opposta invece ospiterà piccole mostre sull’aspetto creativo e di design che è una delle caratteristiche di Moleskine dedicate a personaggi come Cino Zucchi, Kengo Kuma, John Alcorn, Salvatore Ferragamo.
Il Moleskine Cafè è caffetteria bistrot ristorante insomma uno di quei locali polifunzionali che stanno prendendo piede. Il bar, quindi: propone miscele di caffè e caffè monorigine selezionati da Sevengrams, azienda di torrefazione milanese, anche in vendita in confezioni “griffate” Moleskine, con storia e caratteristiche (illustrate anche in un apposito quadernetto in stile – c’è da dirlo? – Moleskine).
E poi si mangia. Il menù è composto da panini, insalate, piatti freddi e piatti cotti a bassa temperatura.
Ho cominciato con un piatto freddo: Vellutata di pomodori confit servita con crema di mozzarella di bufala aromatizzata al basilico e crostini di pane ai cereali e segale al profumo d’origano. Veramente piacevole e fresca e saporita: ho scelto bene. Costa 11€, come l’altro piatto freddo, Quinoa e verdure croccanti.
Poi sono passato al Filetto di maiale alle erbe del Mediterraneo (rosmarino salvia alloro timo) e grani di pepe nero, servito con una caponatina leggera (melanzane uvetta pinoli pomodorini datterini capperi), cotto a bassa temperatura (13€). Cotto bene, morbido, saporita la caponatina, molto buono. Il filetto mi è arrivato incartato in carta da forno, un modo per preservarne gli aromi: idea carina.
Gli altri piatti a bassa temperatura, sempre a 13 €: Pollo marinato (in soia, alloro, zenzero, lime, peperoncino habanero) con verdure gratinate e Merluzzo agli agrumi, con insalata di finocchi agrumi olive nere al forno e finocchietto selvatico.
Le insalate costano 10 €: con filetti di tonno, con filetti di pollo affumicato, vegetariana, e vitaminica (con fra l’altro bacche di goji, mirtillo rosso disidratato, mandorle, germogli di porro), mentre i sandwich vanno dagli 8,50 ai 9: marlin, salmone, crema di barbabietola rossa, manzo affumicato.
Soddisfatto, ho preso anche uno dei dolci, che a prima vista non è che mi ispirassero: tagliata di frutta mista. Brownies, torta del giorno, gelati… (3,50/5€). Ma il Cestino di pasta fillo con yogurt, miele, e frutti di bosco era fresco e piacevole.
Un menù, come si vede, abbastanza eclettico, con influssi di varie culture gastronomiche – come anche le Moleskine eccetera eccetera: mi piace questa coerenza.
Qualche incertezza nel servizio: ho dovuto chiedere il cucchiaio per la vellutata, il registratore di cassa non funzionava a dovere e ho aspettato che si riavviasse, niente di che, insomma. Nel complesso, sono molto gentili.
E se volete saperlo – no, non ho preso appunti per scrivere questo post su una delle mie Moleskine. Le avevo lasciate tutte a casa. Cose che a Hemingway non succedevano, lo so.
Moleskine Cafè. Corso Garibaldi, 65. Milano. Tel. +39 0272000608