Milano. Com’è e come si mangia da Bento Sushi Restaurant che riapre in Garibaldi
D’accordo che era la riapertura, e si poteva facilmente immaginare che la percentuale di clienti-amici, e di amici-amici, sarebbe stata inevitabilmente elevata: ma era un continuo salutarsi, tutti, con grande piacere – appunto, da amici. E il locale – dentro e fuori – era pieno.
Sto parlando di Bento, il sushi restaurant che ha ri-aperto venerdì scorso a Milano, dopo una pausa estiva che è servita anche qui (come in molti altri casi in giro per la città durante questi mesi di luglio-agosto-settembre) a rinnovare il locale, e soprattutto la cucina.
Ma andiamo con ordine: Bento è un ristorante di sushi aperto da qualche anno in corso Garibaldi da Tunde Pecsvari e Antonio Scognamiglio, soci qui come nell’Osteria Brunello (la cui cotoletta è nella nostra classifica delle migliori a Milano), che si trova sul marciapiede opposto, a poche decine di metri. E adesso c’è anche Macha Café: di cui vi abbiamo già parlato.
Tunde si occupa più da vicino dell’Osteria, e delle carte dei vini dei due locali; Antonio invece è il restaurant manager di Bento. Meglio così, che correre in continuazione da un locale all’altro.
Rinnovato già nel 2014 – anche nel menù, che era curato, come quello dell’Osteria, da Andrea Alfieri – Bento ha subito in queste settimane una nuova ristrutturazione, che ha anzitutto allargato e rinnovato la cucina, ma che ha interessato anche gli interni del locale vero e proprio.
Questo infatti ha mantenuto la sua eleganza: colori grigi intensi, lampade geometriche, una serie di origami di uccelli e farfalle che si inseguono.
Le due grandi lampade a raggiera sono di Rossana Orlandi; le installazioni di origami invece di un artista-designer croato, Uros Mihic, che ha lavorato anche nel campo della moda.
Sopra il bar (regno di Paolo Porfidio, enologo diventato sommelier; la carta è curata da Tunde) altre lampade in stile giapponese. E in fondo alla sala la vetrina-enoteca, che dà maggiore risalto ai vini, e che è appunto una delle novità del locale, e dell’offerta gastronomica.
Il piano di sopra deve essere ancora completato: manca ad esempio la piccola libreria che dovrebbe aumentare il senso di tranquillità e di “casa” dell’intero locale, e in particolare di questa parte. Dove peraltro i tavoli avranno un’apparecchiatura classica, con tovaglie, alla ricerca di un’atmosfera più intima e tranquilla. In tutto, fra sopra e sotto, una sessantina di posti (più il dehors).
Ma, come dicevamo, è la cucina al centro del rinnovamento. E al centro della cucina del Bento, come anche dell’Osteria Brunello, c’è Federico Comi, che dopo aver affiancato Andrea Alfieri (che supervisionava la cucina) è diventato suo successore a tutti gli effetti (e Andrea ha continuato a cucinare al suo Chiostro di Andrea). Mentre Comi sta al centro, va detto, lo sushi chef Golam Sarwar sta ai fornelli – anzi no, che non ci sono: sta al Roner. e al riso, e ai coltelli… insomma, manda avanti il tutto.
In carta restano alcuni dei piatti “storici” del locale, ma nei prossimi mesi ci saranno molte novità – ferme restando, assicura Tunde, l’attenzione nella scelta delle materie prime e la cura degli abbinamenti.
Avevo anticipato l’imminente riapertura del Bento, sono andato a vedere il locale rinnovato e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di assaggiare qualcosa.
Trovo il loro menu Bento Style intitolato “Creazioni in equilibrio tra un’identità chiara e riconoscibile e il desiderio di cambiare”, particolarmente interessante.
Ho mangiato la Tartare Bento Style (capesante e tobiko, scampi e yuzu, ricciola e finocchietto): piacevolissima.
Ma mi è piaciuto ancor di più un altro “classico” del locale, i Nighiri Bento Style: capasanta e tobiko, scampi e yuzu, gamberi rossi e olio tartufato (questi primi tre con riso integrale), salmone e guacamole, ventresca (al posto del tonno) e teryaki, anguilla e kabayaki.
Gli altri piatti di questo menù (costano tutti 24 €) sono Gunkan Bento Style (scampi e pomodoro confit, gambero dolce e spicy avocado, anguilla e mango, astice e tobiko nero, salmone e uova di quaglia, capasanta e mela verde) e Roll Bento Style (astice e salmone, astice e avocado, scampi e salmone, scampi e limone candito, capasanta e uova di quaglia, capasanta e avocado).
Ah – e mi hanno portato (ho cercato di oppormi) dei mochi con gelato, e gelato al macha a parte. Non so il motivo preciso, ma i mochi mi piacciono – anche in questa versione con gelato.
Il menu completo prevede anche sushi, sashimi, insalate, alghe, zuppe, rolls, omakase eccetera. Ma è un menù in evoluzione: e conto di tener d’occhio Federico Comi e la sua cucina, in tutti e due i locali.
Sì, Bento è cambiato, è cresciuto. A me piaceva anche prima, e continua a piacermi. E a voi?
[Aggiornamento: il Bento Sushi Bar ha chiuso definitivamente]
Bento Sushi Restaurant. Corso Garibaldi, 104. Milano. Tel. +39 02 6598075
[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, Facebook]