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20 Febbraio 2017 Aggiornato il 20 Febbraio 2017 alle ore 16:13

Milano. Nuove aperture con Carlo Cracco che accelera in vista delle stelle Michelin 2018

Comincio a preoccuparmi: qui a Milano non ho quasi più tempo per andare in giro a mangiare. Son sempre lì a rincorrere tagli dei nastri e saracinesche che
Milano. Nuove aperture con Carlo Cracco che accelera in vista delle stelle Michelin 2018

Comincio a preoccuparmi: qui a Milano non ho quasi più tempo per andare in giro a mangiare. Son sempre lì a rincorrere tagli dei nastri e saracinesche che non si sa se riapriranno domani…

Ecco il resoconto del mio ultimo tour.

1. Yum: un ristorante filippino in Coni Zugna

E poi va anche a finire che magari arrivo in ritardo, come in questo caso. Già aperto da un paio di mesi, YUM. Taste of Philippines è un piccolo, elegante nella sua semplicità, ristorante di cucina filippina in viale Coni Zugna 44. Siamo appena fuori dal perimetro di Zona Tortona, e a due passi dal mercato di viale Papiniano: garanzia di un buon passaggio e auspicio di successo.

Anche solo a vederlo da fuori, mi attira molto. E i piatti, anche solo a vedere le foto su facebook, hanno una gran bella faccia. Lo chef Marvin Braceros ha solo occidentalizzato un po’ alcuni piatti: il risultato sembra quanto meno molto piacevole alla vista.

E poi, c’è passata Chiara Maci (niente, è solo una notizia di cronaca – peraltro Chiara è una attenta a cosa succede…).

2. Un bar Thun in Garibaldi

La prima cosa che ti viene in mente a sentire il nome Thun sono le statuette dolcissime ma forse un po’ stucchevoli di angioletti gattini orsetti e così via. Oppure, se sei anche solo un po’ addentro ai giri del food, la marca dei mieli dalle mille profumazioni.

Per cui, davanti ai cartelli che annunciano la prossima apertura di un bar Thun, dietro all’albergo Carlyle Brera, mi metto in attesa fiduciosa – e curiosa.

3. Le novità in via Vigevano

Qualche giorno fa, vi avevo anticipato su queste pagine l’apertura della Bottega del Ramen del gruppo multinazionale nipponico Toridoll. Bene, da venerdì 17 è aperta, in via Vigevano (zona Navigli), negli spazi di un altro locale, ahimè scomparso: Vesù. Ne avevo parlato (molto) tempo fa, ed era ancora aperto in tempi recenti.

Il secondo locale promesso da Toridoll, ovvero Tokyo Table, sarà a qualche decina di metri di distanza, e aprirà a breve negli spazi fino a qualche tempo fa occupati da Gnè Gnè, ristorante spagnoleggiante, carino (il sito, peraltro, in data odierna è ancora attivo, così come la pagina facebook).

4. E intanto Carlo Cracco…

Ci vorranno ancora mesi e mesi per l’apertura di Cracco in Galleria Vittorio Emanuele – ma la curiosità socialmediatica è tanta. Se noi avevamo annunciato l’oscuramento delle vetrine Mercedes, e la comparsa di cartelli d’addio, foriere di un’accelerazione dei lavori, ecco che Repubblica segnala, nelle pagine milanesi del sito, la comparsa di tendaggi con il logo del Ristorante Cracco.

Ovvero di quel complesso del gusto che sotto il marchio Cracco comprenderà un bistrot al piano terra, aperto tutti i giorni, il ristorante al primo piano, e al piano superiore (o ai piani superiori) spazi per eventi degustazioni conferenze concerti.

I tendaggi rappresentano un ulteriore passo avanti verso l’apertura, certo: e a questo punto potremmo anche azzardare qualche ipotesi di date. Poiché il ristorante in via Victor Hugo è destinato a chiudere (entro giugno?) e a trasferirsi in Galleria, proprio lì dove sono comparsi i tendaggi griffati, ne deriva che l’apertura della nuova sede dovrebbe avvenire entro l’estate, meglio, entro giugno. Detta altrimenti, prima della chiusura della Guida Michelin e dell’assegnazione delle relative stelle. In questo modo Cracco potrebbe non tanto veder confermate le due stelle, quanto sperare nella terza: nome, prestigio, cucina e location verrebbero così definitivamente consacrate. Un po’ presto rispetto ai tempi del trasloco? Non sarebbe certo il primo caso di cucina premiata quasi contestualmente all’apertura…

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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