Come sono gli hamburger My Selection di Joe Bastianich per McDonald’s
“Un uomo solo al comando.” Questo, più o meno, il vecchio adagio delle radiocronache ciclistiche di coppiana memoria.
E al McDonald’s in piazza Duomo a Milano, il refrain sarebbe andato a pennello. Nonostante la presenza di Mario Federico, amministratore delegato di McDonald’s Italia, e di Dario Baroni, direttore marketing, tra l’altro ben coordinati da Tommaso Valle, il loro responsabile comunicazione, il protagonista indiscusso è stato uno solo.
Un nuovo panino, penserete voi. No, parliamo di Joe Bastianich, ristoratore, autore, critico, rocker e runner, marito, padre e fratello. Uno che, per usare parole sue, se non avesse fatto il ristoratore avrebbe probabilmente fatto qualcosa con la musica.
E da intrattenitore nato qual è ha monopolizzato l’attenzione, mettendo in un angolo le sue “My Selection” per una buona mezz’ora, ricordando le sue origini italiche, l’infanzia da figlio di immigrati, l’invidia verso i compagni di scuola americani e i loro cibi.
Lo ha fatto raccontando di quando, come premio, la nonna lo accompagnava a mangiare l’hamburger (che detto da lui fa molto più figo, eh) al McDonald’s nel Queens, di cui vedeva l’insegna da casa, e che, grazie a quegli hamburger (sempre detto figo come sopra) riusciva a sentirsi un po’ più americano di quanto venisse considerato dai suoi amici, nonostante fosse nato proprio lì.
Oggi, grazie a quella che vede come “una buona opportunità di lavoro”, scorge nella collaborazione con McDonald’s Italia ed il progetto My Selection (durata 3 anni) la possibilità di raccontare la sua vita, la sua anima, le sue passioni, da sempre a metà tra America ed Italia: ben vengano, quindi, gli ingredienti italiani di qualità ed il gusto tipico americano.
Non manca poi di chiudere con una frecciatina ai tanti burger store oggi presenti in Italia, ricordando loro che un buon hamburger (eh, c’è poco da fa’, come lo dice lui è anche più buono), necessita soprattutto di bilanciamento tra i vari ingredienti, “a volte sono esagerati, eccessivi” – conclude.
Sarà il 4 gennaio 2018 la data fatidica a partire dalla quale potremo verificare, per due mesi, se le sue idee si saranno tradotte in realtà.
Lo faremo attraverso tre panini, che all’assaggio in anteprima non sono dispiaciuti affatto.
Realizzati utilizzando solo carni italiane ed ingredienti di qualità, come la cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e l’Aceto balsamico di Modena IGP nel My Selection BBQ, completato da bacon croccante, formaggio gouda stagionato, salsa coleslaw (a base di cavolo cappuccio) ed insalata.
Per continuare con l’uovo fresco italiano per il My Selection Egg, hamburger completato dall’immancabile bacon croccante, formaggio cheddar naturale, insalata, salsa ranch e cetrioli.
A chiudere il My Selection Chicken, caratterizzato dalla carne di pollo, e dal classico trittico amato/odiato cipolla croccante, insalata e pomodoro. Quello che lo rende diverso sono le presenze tipicamente italiane: una salsa ai pomodori gialli campani, che qui spodesta il ketchup (vabbè, sarò ripetitivo, ma quando lo dice lui sembra esserci una punta in meno d’aceto) e del Provolone Valpadana DOP, che dona una sferzata piccante voluta proprio da Bastianich.
McDonald’s continua quindi a differenziare la sua offerta, aggiungendo ai suoi menù qualcosa di nuovo e legato al territorio. Lo aveva già fatto ad esempio con gli hamburger firmati da Gualtiero Marchesi, e con l’utilizzo di prodotti scelti fra le eccellenze italiane di Fattore Futuro.
Esperimenti interessanti.
Non resta che augurarvi buon appetito e chiedervi/si se mai un hamburger bastianichizzato entrerà mai in una classifica dei migliori hamburger.