La nuova panetteria di Davide Longoni e altre novità a Milano
Per questo ennesimo articolo sulle novità milanesi, partiamo da una segnalazione di un nostro attento lettore: Giulio, sempre in tema di pane e similari (ci riferiamo qui alla chiusura del Forno Collettivo) ci comunica che anche That’s Bakery di via Vigevano (cupcakes a altro ancora) è chiusa.
1. Pane Terra, la nuova panetteria di Davide Longoni
Un’apertura annunciata, imminente, effettivamente avvenuta: stiamo parlando di Pane Terra, la nuova panetteria di Davide Longoni in via Fratelli Bronzetti.
Quarto punto vendita nel giro di pochi anni e di poche centinaia di metri, Pane Terra propone la classica produzione di Longoni, dal pane ai lievitati ai biscotti alle pizze, alla pala e tonde. Qualche tavolino dentro, qualcuno anche fuori.
“PerchÉ Pane Terra? Perché il pane è innanzitutto un prodotto agricolo, risultato della trasformazione di un frutto della terra, il cereale. Così, per fare un buon prodotto, è necessario, prima di ogni altra cosa, recuperare il rapporto con la terra.”
Ho fatto merenda: buono il pain au chocolat, 1,60 €, buonissime la girella alla crema, 1,60 €, e la tortina frangipane integrale ai frutti di bosco, 3,50 €. Per la pausa pranzo, trancio di pala a lievitazione naturale da 3,50 € (pomodoro e origano) a 5,50 € (prosciutto cotto e fontina); pane farcito con ricotta zucchine e ciliegino confit, 4 €, prosciutto crudo, crema di carciofi, fior di latte e rucola, 5 €.
Panificio Davide Longoni. Via Fratelli Bronzetti, 2. 20129 Milano.
2. Alla Rinascente hanno aperto l’Enoteca e Basara
Sono già aperti anche la nuova Enoteca e Basara al settimo piano della Rinascente. Le tavole di compensato hanno lasciato il posto a due nuovi corner – al posto del Lobster bar, una Enoteca con un piccolo “caveau” con un bel tavolo di legno; ci sono (pochi) posti a sedere con la possibilità di bere e anche di mangiare qualcosa.
La selezione di bottiglie rispecchia quello che ci si può aspettare – scelte medio alte, qualche eccellenza. Non c’erano prezzi, forse perché appena allestita. La scelta gastronomica prevede selezioni di formaggi (8,50 €) e salumi (8 €), tartine (8,50 €) e taglieri (9 €), e ci sono otto bottiglie in mescita con una Enomatic.
Basara invece (filiale del locale-madre in Tortona) ha un piccolo banco-pasticceria e un bancone con tapis-roulant per i piattini di sushi e altro.
Interessanti i dolci, molto giapponesi ma non solo.
3. Luca Guelfi chiude Glacè e apre un Oyster Bar
Aperta a inizio anno, ha già chiuso Glacè, gelateria di design in via Archimede, joint venture fra Luca Guelfi (titolare di una serie di locali nella via nel raggio di poche decine di metri, Canteen, Saigon, Shimokita, oltre al Petit Italian Bistrot in via Vespucci, e al fu-Ricci in piazza della Repubblica – ma anche del Big Sur ad Arzachena, e di Canteen e Fruits de Mer a Poltu Quatu) e la pastry chef Ilaria Forlani. Al suo posto, sempre made in Luca Guelfi, un Oyster Bar (anche qui, una segnalazione di un amico: grazie Massimo D’Alma) Apertura, il 18 settembre. Al momento, è tutto quello che ci è dato di sapere, anche se si possono facilmente intuire i contenuti e il target (che sarà lo stesso degli altri locali, quella “affluent society” di cui parlava Galbraith nel 1958, rivista in chiave millennial).
Peraltro, sarà un mono-locale decisamente di dimensioni ridotte, come lo era Glacè, che contava, se non erro, su una dozzina di posti a sedere.