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19 Marzo 2020 Aggiornato il 5 Ottobre 2020 alle ore 10:30

Coronavirus. Ristoranti, pizzerie e bar non riaprono il 3 aprile. Ipotesi 6 maggio. Campania al 14 aprile

Il premier Giuseppe Conte, nell'emanare il nuovo decreto (qui il testo sulla Gazzetta Ufficiale) che prevede sanzioni fino a 3.000 €, ha spiegato che lo
Coronavirus. Ristoranti, pizzerie e bar non riaprono il 3 aprile. Ipotesi 6 maggio. Campania al 14 aprile

[Aggiornamento 26 marzo 2020] Il premier Giuseppe Conte, nell’emanare il nuovo decreto (qui il testo sulla Gazzetta Ufficiale) che prevede sanzioni fino a 3.000 €, ha spiegato che lo stato di emergenza è stato dichiarato fino al 31 luglio ma che questa data non vuol dire che il blocco sarà tenuto fino ad allora.

Le Regioni potranno anche stabilire limiti diversi che cambiano la data del 3 aprile.

La prima Regione ad adottare un provvedimento che va oltre la data del 3 aprile è la Campania. Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, ha emanato un’ordinanza che obbliga a restare a casa fino al 14 aprile, cioè dopo Pasqua.

Maggiori dettagli in questo articolo.


Il Corriere della Sera intervista il premier Giuseppe Conte all’alba e il succo della conversazione è che la quarantena continuerà oltre la data del 3 aprile.

“Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza“, spiega Conte a Marco Galluzzo che lo intervista.

È necessario che tutti osservino la quarantena evitando assembramenti. Conte è d’accordo con i sindaci che hanno chiuso parchi e ville per evitare assembramenti. Le sanzioni penali sono previste e verranno applicate in modo severo. E con essi vanno rispettati tutti i divieti.

Prevista una iniezione di liquidità straordinaria, tra i 50 e i 100 miliardi di euro, per consentire al Paese Italia di uscire dall’emergenza con un decreto allo studio che dovrebbe essere varato tra un paio di settimane.

Allo studio la possibilità di modificare la legislazione attuale per consentire allo Stato di bloccare alcuni investimenti esteri se vanno ad attaccare asset industriali o aziendali del Paese considerati strategici (il cosiddetto golden power). Tutte le aziende quotate in Borsa e le banche potrebbero essere considerate strategiche e dunque non scalabili.

Repubblica ipotizza la data di rientro a scuola per il 6 maggio.

Wired riprende quanto detto dal Comitato tecnico scientifico il 9 marzo, alla vigilia dell’approvazione del decreto dal panel di esperti che, riguardo alla chiusura delle scuole, disse che il provvedimento avrebbe potuto essere efficace solo se la chiusura si fosse protratta per 60 giorni. Per cui partendo dal 3 aprile, una possibile data di rientro sarebbe proprio il 6 maggio. In Cina, dove non si registrano nuovi contagi, le scuole e le attività commerciali rimangono chiuse.

Stretta per gli alimentari

https://www.scattidigusto.it/2020/03/20/coronavirus-100-giorni-di-chiusura-ipotesi-alimentari-scuola/

Per limitare ancora di più le possibilità di contagio potrebbe essere decisa una riduzione degli orari di apertura di botteghe e supermercati e imporre la regola di ingresso nei negozi di 1 persona alla volta.

Se ciò non dovesse bastare, la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese potrebbe stabilire che ogni nucleo familiare indichi una sola persona per nucleo familiare che possa uscire per fare la spesa. Un’ipotesi remota spiega a Fiorenza Sarzanini del Corriere, ma plausibile.

L’obiettivo di limitare le uscite è il focus dei ragionamenti e il titolare del dicastero degli Interni, che ha chiesto l’intensificazione dei controlli e non ha escluso — come per la Campania — che i comitati per l’ordine e la sicurezza possano disporre per la vigilanza anche dei soldati.

https://www.scattidigusto.it/2020/03/18/la-ristorazione-nel-decreto-cura-italia-spiegato-da-alessandro-condurro/
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