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28 Marzo 2020

Coronavirus. Ad Ercolano la spesa si fa in ordine alfabetico

Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano, che ha firmato un'ordinanza anti Coronavirus alquanto particolare. Ai 15.000 abitanti della città resa famosa per gli
Coronavirus. Ad Ercolano la spesa si fa in ordine alfabetico

Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano, che ha firmato un’ordinanza anti Coronavirus alquanto particolare.

Ai 15.000 abitanti della città resa famosa per gli scavi della città romana sommersa dalla lava del Vesuvio nel 79 d.C ha ordinato di fare la spesa seguendo l’alfabeto e i giorni della settimana.

Così il lunedì possono farla solo i capofamiglia che hanno il cognome che inizia con A e B, il martedì è la volta dei cognomi con la C,  il mercoledì dalla D alla F, il giovedì dalla G alla M, il venerdì dalla N alla S e il sabato dalla T alla Z.

Non è consentito utilizzare più di una lettera presente all’interno dello stesso nucleo familiare.

In ogni caso, i titolari degli esercizi commerciali devono far osservare all’esterno dei locali l’ordine in fila indiana degli avventori e la distanza interpersonale di un metro prescritta dalle disposizioni del Governo.

Continua ad essere consentita ogni giorno la consegna a domicilio della spesa e di prodotti confezionati da parte di personale che indossi i Dispositivi di Protezione Individuale (ma anche qui come nel resto della Campania non esiste la possibilità per ristoranti e pizzerie di consegnare a domicilio piatti o pizze). I

Il motivo di questa decisione è presto detto: “Mi sono accorto che una stessa persona o le persone della stessa famiglia uscivano alle 10 a comprare il pane, alle 11 il latte, nel pomeriggio le sigarette… le file ai supermercati e negli alimentari si allungavano”.

Possibilità di contagio allargate a dismisura cui occorreva mettere un freno.

Ed ecco il provvedimento, sicuramente non molto popolare, ma che a detta del sindaco ha permesso di arginare la diffusione del Coronavirus.

Ma le preoccupazioni maggiori sono altre. Con il 70% di disoccupazione giovanile, molto lavoro sommerso o comunque precario, c’è il rischio molto alto di tensioni sociali che potrebbero favorire la malavita organizzata.

Un ritorno al passato da cui Ercolano era riuscita a riscattarsi grazie al coraggio dei commercianti che avevano denunciato le estorsioni consentendo 500 arresti e 44 condanne all’ergastolo.

Una mano al turismo che aveva visto lievitare negli ultimi 4 anni i posti letto da 300 a 3.000 rimettendo in moto l’economia del territorio.

[Link: Corriere, Repubblica. Immagine: Lamberto Zannotti]

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