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14 Aprile 2020

Coronavirus. Il modulo per chiedere i 25 mila euro

La procedura semplificata per richiedere i soldi, che sono un prestito e non sono a fondo perduto, prevede l'invio di questo modulo via mail
Coronavirus. Il modulo per chiedere i 25 mila euro

È disponibile online il modulo da compilare e inviare per ottenere i 25.000 € che imprese, artigiani, professionisti e autonomi possono richiedere in base alla lettera m), comma 1 dell’art. 13 del Decreto imprese pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per affrontare i danni subiti con l’emergenza Coronavirus.

Soldi che potranno essere richiesti da titolari di ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, ma che è bene ricordare non sono a fondo perduto.

Vanno quindi restituiti, in 6 anni. La garanzia significa che in caso di mancata restituzione del prestito, chi lo ha ricevuto e non ha pagato avrà come creditore lo Stato invece della banca. Quindi i soldi non sono “regalati”.

Il prestito ha anche un costo intorno all’1,2%.

Il sito Fondidigaranzia, collegato al ministero dello Sviluppo economico è in tilt, quindi lo inseriamo anche a questo link.

La guida alla compilazione delle 7 pagine di cui è composto il modulo, la trovate qui.

Procedure semplificate per ottenere i 25 mila euro

I fondi a disposizione sono erogati direttamente dalla propria banca di riferimento ma è anche possibile inoltrare la mail, anche da posta non certificata ma accompagnata dalla carta di identità, al consorzio di garanzia.

Il fondo di garanzia dei 25.000 € è una delle misure studiate dal Governo per sostenere i professionisti e le imprese (fino a 499 dipendenti): le caratteristiche di questo finanziamento sono la celerità di accredito, la garanzia dello Stato e le procedure semplificate. La somma che è possibile richiedere è appunto fino a 25 mila € ma bisogna aver dichiarato l’anno scorso almeno 100 mila euro per chiederli, altrimenti si potrà chiedere il 25% del fatturato. Quindi, ad esempio, con 80 mila € di fatturato è possibile chiedere un prestito di 20 mila euro.

La banca non chiederà i conti dell’azienda, ma comunque farà un minimo di indagini rispetto all’oggetto dell’attività e all’andamento della stessa prima della crisi.

Il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando con il Mediocredito centrale, che è gestore del fondo, e Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, per facilitare al massimo le operazioni di ri richiesta e accreditamento: “Si sta lavorando per accelerare le istruttorie bancarie con l’obiettivo di ridurre a pochissimi giorni il tempo di attesa tra la richiesta di finanziamento e l’accredito delle somme richieste sul proprio conto corrente”.

https://www.scattidigusto.it/2020/04/07/coronavirus-a-chi-spettano-25mila-euro-del-nuovo-decreto-di-aprile/
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