La scomparsa di Rita, fondatrice dello stellato Il Centro a Priocca d’Alba
Il suo nome era Margherita Brignolo, ma tutti la conoscevano come “Rita del Centro”
E il “Centro” è il suo ristorante di Priocca, nelle belle Langhe piemontesi, dove sin dagli anni ’50 Rita ha deliziato il suoi clienti con i piatti della più classica tradizione piemontese: i tajarin fatti rigorosamente solo con il tuorlo dell’uovo, il vitello tonnato, il brasato al Barolo, e l’inarrivabile fritto misto piemontese – che no, non è un fritto di pesce ma una squisitezza tutta piemontese a base di vari ingredienti tutti fritti o impanati, come semolini, cotoletta, salsiccia, amaretti, mele e, un tempo, cervella o coscette di rana – una squisitezza per la quale arrivavano clienti da tutta Italia.
Purtroppo, ieri mattina, Rita del Centro è mancata, all’età di 95 anni, dopo una vita trascorsa in cucina, nel suo ristorante, a servire i clienti e deliziarli con i suoi piatti per i quali era arrivato negli anni anche il riconoscimento di una stella Michelin che tutt’ora conserva.
La storia del Centro
Una storia di passione e dedizione, quella di Rita, che ha cominciato il suo percorso di cuoca nel 1956, quando con il marito Pierin Cordero aveva rilevato quella che era semplicemente un’osteria trasformandola in breve tempo, grazie al suo talento e alla sua abilità di cuoca, in una meta obbligata per sempre più turisti, anche stranieri.
Le basi della cucina le aveva imparate dalla suocera, Lidia, e a sua volta Rita le ha passate alla nuora Elide Mollo, al marito e al figlio, che ancora oggi conducono quello che è diventato un ristorante tra i più apprezzati nella zona del Roero e delle Langhe in generale.
“Rita ha sempre saputo portare in alto il nome del paese – dice oggi il sindaco di Priocca – , a lei non serviva la pubblicità, bastava il passaparola perché la gente venisse nel suo locale. Sin dall’apertura, la sua attività è sempre stata un punto di scambio e di riferimento per il nostro paese. Prima di lasciare il suo locale, Rita ha voluto lasciare le sue ricette tradizionali al figlio e alla nuora, che oggi portano avanti la sua attività. Per noi Rita rimarrà sempre un simbolo della nostra comunità”.
E in effetti, Rita, per la comunità del suo paese e per le sue Langhe, aveva fatto molto, tenendo sempre alto il nome della buona cucina langarola, dell’ospitalità e di una tradizione gastronomica regionale tra le più apprezzate in Italia e nel mondo.
Grazie, Rita.