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24 Agosto 2020 Aggiornato il 24 Agosto 2020 alle ore 11:12

Pizza di Briatore cianotica: per Selvaggia Lucarelli la mozzarella è Vinavil

La pizza di Briatore per Selvaggia Lucarelli è cianotica, mozzarella come Vinavil. Le critiche alla pizzeria Crazy Pizza sul Fatto Quotidiano
Pizza di Briatore cianotica: per Selvaggia Lucarelli la mozzarella è Vinavil

Selvaggia Lucarelli ha una passione per la pizza e i pizzaioli. No, scusate: una passione contro la pizza e i pizzaioli. I più ricorderanno la sua querelle con il pizzaiolo mediatico per elezione: Gino Sorbillo. Che non le ha risparmiato velenose risposte.

Ma questa volta la divertente intemerata della giornalista del Fatto Quotidiano mette nel mirino la pizza di Flavio Briatore. La crazy pizza del signor Billionaire che da poco, in mezzo a mille polemiche, ha aperto la terza pizzeria della sua personale catena a Montecarlo, dopo Londra e Porto Cervo.

Lucarelli etichetta il periodo poco fortunato di Briatore come – parole sue – “un’estate di merda”. Anche e soprattutto per la pizza di Montecarlo.

Così, ieri, sul Fatto Quotidiano, la giornalista commentava le foto delle pizze che hanno raccolto palate di fango sui social. Andando di analogia.

“Se non le avete ancora viste, immaginate di arrivare tardi dal lavoro e di dire a vostro figlio adolescente al telefono: ’Scaldati una pizza surgelata che io faccio tardi!”. Vostro figlio accende il forno e nel frattempo torna a giocare a Fifa20 davanti al computer, si dimentica della pizza in forno e dopo 40 minuti si ricorda. Ecco, quella è la foto della pizza sponsorizzata sui social da ‘Crazy pizza’ di Briatore“.

Le critiche alle foto delle pizze trovano il loro contraltare nella considerazione che Briatore è un genio perché –copiaincolliamo– “se riesci a vendere a 25 euro quella pizza a un armatore russo abituato a pasteggiare a caviale e da Flavio Briatore è convinto di mangiare la vera pizza italiana con mozzarella di mucche che da una tetta buttano fuori latte e dall’altra Dom Perignon 2006, sei sicuramente un genio”.

Però, c’è il però. La venerazione tutta italiana per la pizza e per i delitti in agosto.

Sulla sacralità della pizza e sugli oltraggi che mandano in tilt cognitivo i supporter della vera-pizza-napoletana, in particolare della margherita, potremmo scrivere fiumi di byte. Ma basterà ricordare l’ondata di… (lasciamo perdere) che si è abbattuta sulla pizza margherita di Carlo Cracco (prezzo 22 €) per farsene una ragione.

Quindi Flavio Briatore è accusato dal Pubblico Ministero Selvaggia Lucarelli di aver commesso l’omicidio della pizza.

L’arringa di Lucarelli prosegue: “La pizza cianotica, con la mozzarella che sembra il Vinavil quando si secca, non gliela perdoneremo mai. Mai. Neanche se convertisse il Billionaire in un monastero per la terapia del silenzio”.

Insomma, una condanna senza appello per lesa maestà della pizza.

Che l’imputato Briatore, allora, venga processato per direttissima in Costa Smeralda, ad Arzachena. Dove un’ordinanza smorza-movida per i recenti casi di Covid 19 ha spento la musica del Billionaire (6 positivi tra i dipendenti del locale). Oltre al danno la beffa: il sindaco del borgo marino sardo ha spiegato a Briatore che l’ordinanza “serve a tutelare soprattutto gli anziani come lui”.

C’è già la pena da scontare: Briatore dovrà sottoporre a tampone pure la sua pizza: ha la cosiddetta “faccia che non mi piace per niente”.

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