Franco Pepe: i nuovi, cervellotici prezzi della pizzeria Pepe in Grani
Pepe in Grani di Franco Pepe a Caiazzo, mezz’ora d’auto dalla Reggia di Caserta, rientra nel novero ristretto delle migliori pizzerie campane e, per logica estensione, del mondo. Ma ora, una politica dei prezzi cervellotica e spiazzante ha ridotto il vantaggio competitivo e il piacere di andarci.
Alcune considerazioni a margine.
Franco Pepe
Aggettivi più usati per descrivere Franco Pepe, pizzaiolo e uomo solo al comando di Pepe in Grani. Vulcanico, maniacale, esigente, ossessivo, pieno di sé. “Controlla tutto – azzarda un’amica milanese per fare la spiritosa e completare il ritratto non agiografico. “Se avesse un filo di tette farebbe anche la modella” (spiritosa sì, ma –“per carità non citarmi”–, terrorizzata).
Franco Pepe: menu e prezzi di Pepe in Grani
Il menu di Pepe in Grani, che in ogni voce gira intorno alla pizza, prevede stuzzicherie (da 2 a 16 euro), pizze fritte (da 6 a 10 euro), pizze classiche (da 3 a 9 euro), “le originali” (da 8 a 12 euro), pizze dell’orto (13 euro) “le stagionali” (da 10 a 13 euro), i dolci (dai 3 ai 5 euro). Prezzi onesti considerato il livello delle pizze, molto copiate dagli altri pizzaioli che hanno sempre inseguito Franco Pepe.
Franco Pepe: pizze, bevande e servizio
L’attenzione nella preparazione delle pizze è spasmodica. Sono circa 30 gli addetti che supervisionano ogni fase: impasto, stesura, condimento, cottura e controllo qualità finale.
Meno attento il servizio. È normale trattandosi di una pizzeria e non del Plaza Athénée di Alain Ducasse, senonché gli inciampi sono frequenti.
Le bevande hanno il merito di non cercare legittimazione culturale: vini e birre semplici, suddivisi tra artigiani e piccola industria.
Ambiente
Nell’aspetto la pizzeria non fa gridare all’influenza culturale. Somiglia a un ristorante di ombrosa eleganza, suddiviso in sale a tema. Tutti gli ambienti, tranne “Sala ordinaria” e ”La veranda”, sono riservati ai “percorsi degustativi”. Così da Pepe in Grani, per darsi un tocco internazionale e cosmopolita, chiamano l’equivalente del menu degustazione di un ristorante stellato.
La politica economica cervellotica e spiazzante
Proprio questa suddivisione in sale è alla base della nuova, cervellotica e spiazzante politica dei prezzi voluta da Franco Pepe. E alla base di questo post.
Nei tre ambienti riservati alle degustazioni, che sono “Sala del gusto”, ”Terrazza belvedere” e ”I tavoli del silenzio”, è previsto un supplemento di 10 euro a persona.
Sala del gusto
Terrazza Belvedere
I tavoli del silenzio
Oltre al supplemento, chi sceglie l’opzione “degustazione” deve preventivare una maggiorazione di 7 euro a persona.
C’è di più. Da Pepe in Grani non si paga il coperto ma per calcolare il costo del servizio, con una lettura personale degli usi americani, al conto viene applicato un incremento del 15%.
Annaspate non riuscendo a figurarvi dove porta tutto questo? Facciamo l’esempio pratico di una coppia romantica, discretamente gourmet, affamata e in fregola con i “percorsi degustativi” di Franco Pepe.
I due decidono per il menu degustazione, scelta che pagheranno 7 euro ciascuno, quindi 14 euro. Compongono il menu come segue: 1 Margherita sbagliata (10 euro) e 1 Fiori di zucca (13 euro) da dividere a metà. Poi 2 Bufalo tonnato (15 euro l’una, quindi 30 euro) una per ciascuno. Ordinano, spendendo così 53 euro (10 + 13 + 30).
+++ Che sommati ai 14 euro precedenti fanno 67 euro+++
Coppia romantica, si era detto, che decide di cenare al tramonto nella ”Terrazza belvedere“. Per la scelta pagheranno 10 euro a testa. Quindi 20 euro.
+++ Che sommati ai 67 euro precedenti fanno 87 euro+++
Si era anche detto coppia discretamente gourmet, che non mischia i sapori delle pizze con troppo alcol, limitandosi a 2 birre artigianali. Le pagano 12 euro.
+++Che sommati agli 87 euro precedenti fanno 99 euro+++
La coppia chiede il conto a cui, per calcolare il costo del servizio, viene aggiunto il 15%. Vale a dire 14,85 euro (15% di 99 euro).
+++Che sommati ai 99 euro precedenti fanno 113,85 euro+++
Ecco dunque dove, la nuova e sconsiderata politica dei prezzi di Pepe in Grani, ha portato i componenti della nostra coppia. A spendere ognuno 56,9 euro per due pizze e una birra. Niente aperitivo, niente stuzzicherie né pizza fritta, né dolce, né acqua, né vino, né caffè.
Chiediamoci quanto avrebbe speso la coppia per 4 pizze e 2 birre in un’altra, buona, pizzeria. Ipotesi credibile: 32 euro per le pizze e 10 euro per le birre. Fanno 42 euro. Aggiungiamo 2 euro ciascuno per il coperto. Totale largheggiante: 46 euro.
D’accordo, essere Franco Pepe, massima icona di immaginario non solo pizzaiolo, ha i suoi costi. Diventare brand di culto globale ha richiesto decenni di gavetta. Gli impasti ancora fatti a mano nelle caratteristiche madie sono fantastici. Gli ingredienti anima, succo, vita.
Ma per la nostra coppia, pagare tutto questo 67,85 euro in più rispetto a quanto avrebbe fatto in una buona pizzeria, sarà valso la pena?