La pasta rigata è il pensiero debole per 5 motivi. Ora e sempre pasta liscia
Anche saccheggiando i supermercati nelle ore di panico incontrollato pre-lockdown avete preferito la pasta rigata, lasciando sugli scaffali solitari pacchi di penne lisce.
E la rete giù grasse risate.
Perché perfino agli occhi degli italiani arrivati per ultimi la pasta liscia è apparsa una scelta evitabile.
Ecco io lo voglio dire: anche se quella liscia non la vuole nessuno, sono stanco di gente che non sa che al nord la pasta si faceva rigata perché era più semplice, e i pastai di quelle latitudini poco esperti.
Quindi, insultatemi (o adottatemi), ma io sono pronto: sto per elencarvi i 5 motivi per cui detesto il fantastico mondo della pasta rigata.
1. La pasta rigata è gravemente imperfetta
Per prima cosa è un controsenso tecnico. Come, perché. Perché le righe in cottura determinano sporgenze che impediscono la cottura.
Per lo meno la cottura uniforme, senza che la superficie assuma la forma gibbosa di un’attraversata del deserto.
2. E non è vero che trattiene più sugo
Sul tema pasta credete ancora ai sogni o a troppa retorica. Io capisco tutto, ma sapete, vero, che a trattenere il sugo è la crosta dei maccheroni.
Allora, quando a fine cottura saltate allegramente le penne rigate, cosa fanno le righe, cioè la parte più superficiale e, quindi, la più cotta? Si spappolano nel sugo rilasciando amido. E l’amido invade il sugo impastando il piatto.
2b – I rigatoni all’amatriciana sono l’unica eccezione, e in quanto tale confermano la regola. L’amido che si disperde nel sugo rende più gradevole il grasso perché lo emulsiona un po’. Ma solo in ragione del fatto che l‘amatriciana è una salsa palesemente sbilanciata sulla parte grassa.
3. La volete rigata solo per la percezione
Lo sostiene Gennaro Esposito, chef del ristorante La Torre del Saracino, due stelle Michelin a Vico Equense (NA). Dice il capopopolo della nostra minoranza senza complessi: la pasta è solo liscia, ruvida, trafilata in bronzo e fatta con ingredienti di qualità. Se preferite la rigata è solo per la percezione.
Qui, di solito, Gennarino, cala l’asso della passata di pomodoro. La preferiamo perché i pelati dobbiamo lavorarli. Ma è chiaro che più i pomodori sono integri e più possiamo controllarne la qualità. Al contrario, sulla passata, che controllo abbiamo?
4. La pasta rigata costa di più
Ho da anni il sospetto, molte volte verificato, che siccome siete la maggioranza a snobbare la pasta liscia, questa costi meno. Ma parecchio.
Capisco la ricerca, la passione, i problemi distributivi, ma a mia moglie pastaiola, come giustifico 1 chilo di penne rigate a 9 euro? Sì, lo so, nei supermercati più a modo costano la metà. Ma è proprio lì che la pasta liscia, a patto di riuscire a trovarla, costa metà della metà.
5. Il fanatismo dei sostenitori della pasta rigata
Ci date un taglio con questa spocchiosa intransigenza nei confronti di noi minoranza? Non si capisce perché nel gran circo dei gastromaniaci si sia imposto il profilo del super esperto feroce e polemico, alla costante ricerca di affossare chi, come me, esercita pacificamente la vocazione minoritaria. Capisco il voler difendere la nicchia conquistata, ma il disprezzo con cui etichettate chi preferisce la pasta liscia, cioè L’Azione di Calenda dell’arco pastaiolo, è tragicamente staliniano.
Per tutte queste ragioni alla fine lo stellato Gennaro Esposito e io possiamo unirci nello stesso coro gridando che la pasta rigata è l’apice del pensiero debole!. Ora e sempre, pasta liscia.