Pasta: boicottare La Molisana per il gusto littorio è fortemente esagerato
Era già scritto che prima o poi le Abissine e le Tripoline, due formati del pastificio La Molisana, sarebbero diventati per il webbe cibi estremi. Almeno lessicalmente estremi.
Passibili di essere annientati per apologia del fascismo. Fascismo è troppo? Facciamo simpatia per il ventennio, allora, e smaccata celebrazione del colonialismo.
Noi non arriviamo a chiedere che si estenda alle specialità italiane degli anni Venti e Trenta la tutela “di cui gode l’architettura coeva”. Ma nell’epoca dell’indignazione social, andrebbe giusto ricordato che Abissine e Tripoline sono formati di pasta nati ai tempi dell’occupazione italiana in Africa.
Altri nomi politicamente scorretti
La Molisana non è il solo pastificio che mantiene i formati a catalogo. Si chiamano (ancora) così le Tripoline Divella, per dire. O le Tripoline del pastificio pugliese Tamma.
“Africani” sono ancora i pasticcini ricoperti di cioccolato di cui traboccano le pasticcerie salentine. “Assabesi”, i biscotti al cacao profumati d’arancia dedicati ad Assab, la baia in Eritrea dove inizia l’avventura coloniale del regno italiano. Ancora oggi il Grande Algoritmo me li propone nella ricetta del pasticciere spezzacuori Luca Montersino.
Nel tempo c’è stato anche chi si è piegato al politicamente corretto.
“Moretti” erano i wafer al cioccolato ripieni di panna –produzione iniziata nel 1946– ritirati a giugno 2020 da Migros. Decisione presa dalla catena svizzera di supermercati dopo un tweet che aveva definito “estremamente razzista” il nome dei dolcetti.
Prima ancora il glorioso biscottificio Gentilini di Roma aveva ritenuto diplomatico cambiare il nome dei deliziosi Tripolini in Nocciolini.
La Molisana ci ha messo del suo
Contro chi come noi è sempre più insofferente alla dittatura del politicamente corretto, va detto che il pastificio La Molisana ci ha abbondantemente messo del suo.
Questo è il testo utilizzato sul sito (ora modificato) per descrivere le Abissine, “formato dal nome che è già storytelling” (?!?).
“Negli anni Trenta l’Italia celebra la stagione del colonialismo con nuovi formati di pasta: Tripoline, Bengasine, Assabesi e Abissine. […]. Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all’estero diventa Shells, ovvero conchiglie”.
Di cosa sanno gusto littorio e sapore coloniale è un bel rebus, ma non deve sottrarre spazio descrizione delle tripoline.
“Il nome evoca luoghi lontani, esotici ed ha un sapore coloniale”.
D’accordo, si poteva evitare. Ma per un corto circuito comunicativo tra pastificio e agenzia di marketing volete anche voi boicottare le confezioni di pasta La Molisana, compresi gli ottimi maccheroni n° 37, come gli indignati del web? No, dài, seriamente.