11 Gennaio: regioni in zona gialla e arancione. Regole per ristoranti e bar
Le regioni che si troveranno in zona arancione da lunedì prossimo 11 gennaio sono cinque, stando al Corriere della Sera.
Per la precisione Sicilia, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna e Veneto.
In queste regioni, dunque, saranno valide le regole della zona arancione.
11 Gennaio: zona arancione, regole per ristoranti e bar
Con particolare riferimento a ristoranti e bar queste sono le regole principali.
- Il servizio di ristorazione viene sospeso. Rimangono aperte invece le attività di catering e le mense.
- È possibile effettuare ristorazione d’asporto fino alle 22, l’ora in cui scatta il coprifuoco. Rimane il divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze.
- Consentita invece la consegna a domicilio ma con vendita a distanza non inferiore a un metro e senza riapertura del locale.
Nessuna regione in zona rossa
La buona notizia è che, visti i dati monitorati dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), nessuna regione italiana sarà in zona rossa da lunedì 11 gennaio.
La decisione finale spetta comunque al Comitato Tecnico Scientifico tutt’ora in riunione.
11 Gennaio: zona gialla, regole per ristoranti e bar
Di conseguenza, le altre 15 regioni italiane dovrebbero trovarsi tutte in zona gialla. Pertanto in Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Bolzano Provincia autonoma, Trento Provincia autonoma, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta si dovranno seguire le regole della zona gialla. Queste sono le principali.
- Si può effettuare il servizio di ristorazione dalle 5 del mattino fino alle 18. Includo, dunque, anche il pranzo della domenica. Resta valida la regola del “massimo 4 persone per tavolo”.
- È autorizzata la ristorazione d’asporto e così come la consegna a domicilio. Ristoranti e bar sono comunque tenute alle stesse avvertenza previste per la zona arancione.
- Possono stare aperti i centri commerciali sia nei giorni festivi che pre-festivi.
Regioni e indice Rt
A decidere la nuova suddivisione in zone dall’11 gennaio è l’indice Rt, indice di riproduzione del coronavirus.
I dati del monitoraggio riferiscono che l’indice nazionale sta aumentando da quattro settimane e si colloca oggi sopra quota 1.
La situazione segnala la possibilità di un nuovo veloce aumento dei casi di Covid nel prossimo periodo, se non vengono prese contromisure rigorose e stringenti.
In tre regioni italiane, Lombardia (1,27), Emilia Romagna e Calabria, il valore dell’Rt è notevolmente superiore a 1.
In altre 6 regioni – Sardegna, Liguria, Marche, Molise, Umbria, Valle d’Aosta – il valore nazionale viene comunque superato.
In 4 regioni invece il valore coincide con l’Rt nazionale, come in Puglia, o viene sfiorano, come in Veneto, Lazio e Piemonte.
Preoccupante il commento dell’ISS a margine del monitoraggio. A giustificare la nuova stretta che dovrebbe essere ratificata a breve dal governo è: “l’aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile”.