Plebiscito Roma, recensione del mercato con ristorante a piazza Venezia
Mercato Plebiscito a Roma è uno spazio contemporaneo ed enorme. Si compra e si mangia allo stesso tempo. È situato a due passi dalla centralissima Piazza Venezia.
Più di 600 metri quadri dedicati interamente all’enogastronomia nel palazzo Doria Pamphilj, forte di una posizione strategica con un bacino enorme di clienti. Almeno in tempo di normalità.
La scelta è quella di offrire un luogo di ristoro in contro tendenza con le offerte turistiche mordi e fuggi del circondario.
Plebiscito unisce il vecchio con il nuovo, la tradizione alle novità. Ci si trova all’interno di una scatola architettonica maestosa. Le volte e il pavimento a marmette del 1800 hanno il loro fascino storico, ma sono inserite in un progetto moderno. L’arredamento prevede sedute di design, banconi in stile liberty e dettagli che richiamano il passato. Le luci sono vintage mentre le installazioni artistiche trasudano contemporaneità.
L’immenso spazio si suddivide in aree, ognuna con la propria identità. Plebiscito è un viaggio tra i sapori italiani, realizzato con la collaborazione di una serie di marchi del food.
Le botteghe di Mercato Plebiscito
Si inizia il percorso con la zona bar e street food. Prima caffè e dolci della Torrefazione Toraldo, poi le specialità, dai formaggi al prosciutto, del Gastronomo Posti, fino alle proposte superfood delle Açai Sisters, format di grande successo a Milano che con Plebiscito sbarca a Roma.
Troviamo la Bottega Gamberoni, punto di riferimento romano per la pasta fresca dal 1964. Porcello, che offre maiale e non solo declinato in tutte le salse. A chiudere l’offerta immancabile della pizza, anzi, della pinsa romana, con il Pinsere.
Per quanto riguarda vino e birra, Plebiscito ha sia un’enoteca che un’officina della birra artigianale. È possibile trovare tantissime etichette, con un focus diretto sui produttori laziali. I prezzi della carta sono adatti a qualsiasi portafoglio.
Il rapporto cibo-consumatore è diretto con la possibilità di ordinare l’asporto, sedersi e scegliere à la carte, oppure ancora comprare i prodotti in vendita al dettaglio, fra cui vino, olio e pasta.
La formula ristorante
Grazie alla formula ristorante, direttamente al mio tavolo, ho assaggiato le varie proposte dei singoli partner.
Si inizia con il Gastronomo Posti. Un benvenuto a base di crostini 8 semi con insalata di pollo uno e scarola, olive, pinoli e uvetta l’altro. Perfetto bilanciamento fra pane e condimento, semplici e gustosi.
In seconda battuta Manuel De Berardinis, che sovrintende al bancone, mi propone una tartare di scottona, olio, sale, senape, perle di aceto balsamico e caciocavallo podolico (12 €). Un’esplosione di sapori sapidi e dolci allo stesso tempo. La qualità della carne è esaltata dalla dolce acidità delle perle di balsamico e dalla sapidità rotonda del formaggio.
A chiudere, porchetta calda con formaggio erborinato di capra a latte crudo e miele d’acacia (12 €). Spiccano le note morbide, salate e speziate della porchetta, arricchite dal gusto tondo del miele e pungente del formaggio.
I primi piatti di Mercato Plebiscito
Passando a gusti più delicati e leggeri arriva un piatto vegetariano di Açai Sisters. Zoodles (spaghetti) di zucchine crudi, anacardi e pomodori secchi (12€). Nonostante sia lontana dalle scelte culinarie più comuni, questa portata non manca di nutrienti e soprattutto freschezza. I finti spaghetti di zucchine sono freschi e croccanti e si lasciano avvolgere dalla forchetta.
Decisamente più sostanziosi e tradizionali i due piatti di pasta di Bottega Gamberoni. Come proposta del giorno (14 €) arrivano i tortelli ripieni di burrata, burro, alici e zeste di limone. Pieni fino all’orlo, ricchi di succo che amalgama l’intero boccone.
A seguire tortelli ripieni di radicchio e taleggio, burro e mollica di pane bruscato. Gusto nordico del ripieno con influenze meridionali per il pane bruscato. Nonostante fossero buonissimi, mancava una base che legasse i diversi sapori. Lascia soddisfatti la fattura della pasta e l’equilibrato rapporto tra ripieno e spessore della sfoglia.
Le pinse
Impossibile farsi mancare un’ottima pinsa del Pinsere. Fra quelle in carta arrivano la Colosseo (13 €) con crema di zucca, provola e pancetta croccante e la Plebiscito (16 €) con fiori di zucca, alici, limone e bottarga di muggine. Impasto a base di soia, riso e grano con 80% di idratazione. Lievitazione di 48/72 ore per un risultato fragrante. La mia preferita, la Colosseo, è un inno ai sapori di casa. I nomi delle pinse ricordano giocosamente monumenti e vie capitoline, che corrispondono alla distanza da percorrere a piedi per digerirle.
I dolci di Mercato Plebiscito
A chiudere i dolci e il caffè della Torrefazione Toraldo. Una botta di caffeina affiancata da una fetta di panettone artigianale Toraldo con crema di zabaione (6 €) e dalle nuvole napoletane ripiene di crema al latte. Quest’ultima crea davvero dipendenza, cremosa ed eterea, perfetta per concludere il pasto.
Tutti i piatti sono correttamente abbinati a diversi vini scelti direttamente dall’enoteca, fra cui: Toscana Bianco Droppello “Tenuta Fertuna”, Frascati Superiore DOCG “Castel De Paolis”, Cesanese del Piglio DOCG “Massitium” e Moscato D’Asti DOCG “Oddero”.
Le diverse realtà oltre ad offrire la consumazione sul posto propongono servizio delivery e asporto.
Mercato Plebiscito. Via del Plebiscito, 104. Roma. Tel. +39066785440