Cerasuolo d’Abruzzo: 10 etichette imperdibili del vino rosa per eccellenza
Se parli di Cerasuolo d’Abruzzo, è inevitabile l’assonanza con il colore della ciliegia. Che poi a sua volta declina in varie sfumature, a seconda della vinificazione dell’uva dalla quale si ottiene e cioè il Montepulciano.
Un vino fresco, profumato, ottimo in collina, sorprendente in montagna, senza perdere mai di vista il mare che gli conferisce spunti di sapidità ed equilibrio.
L’Abruzzo è un po’ il portabandiera del vino “rosa” italiano.
Cerasuolo d’Abruzzo: vino rosa, non rosato
Sì, più propriamente rosa, non rosato. Aggettivo che ne qualifica l’unicità, la territorialità.
In termini generali la sua longevità è di circa uno o due anni. Ma qualche produzione si impreziosisce di struttura con il passare degli anni.
Caratteristica rafforzata dalle sostanze antiossidanti.
E’ il caso ad esempio dei vini Valentini di cui vi abbiamo già parlato nella veste trebbiano. Vini con una infinita linfa.
E poi i rosati sono vini versatili in cucina. Forse la caratteristica che più ci piace e che guida il nostro banco d’assaggio.
Lo avete mai provato con la pizza? Con una classica margherita ad esempio.
Ci sta tutto.
1. Baldovino 2018 Tenuta I Fauri
L’azienda agricola guidata oggi dai fratelli Di Camillo, si trova a Vacri (Chieti), sulle colline teatine, a ridosso della Maiella.
Un Cerasuolo ottenuto con la macerazione delle uve in pressa e decantazione statica del mosto dopo pressatura soffice, fermentazione termo controllata ed affinamento in acciaio inox.
Un vino fruttato, note di fragole e ciliegie a più non posso. Floreale e sul finire delicatamente ammandorlato. Ci piace per la sua freschezza e per il gusto al palato, dove scorre piacevole, sorretto da una buona spalla acida e poi sapida.
Da godere con la pizza oppure con un’ottima zuppa di pesce.
Rapporto qualità/prezzo super.
Prezzo: 8 €
2. Fonte Cupa 2018 Camillo Montori
Ci spostiamo nel teramano, a Controguerra per la precisione. Gran territorio di uve a bacca rossa. Camillo Montori è una certezza.
Questo Cerasuolo è ottenuto con vinificazione in bianco del Montepulciano, vale a dire con una macerazione breve delle bucce e con controllo della temperatura di fermentazione.
Profumi di sottobosco e marasca ammaliano l’olfatto, lasciando il passo ad un gran palato, intenso. Ci ritrovi la freschezza dei migliori bianchi ed il corpo e la struttura dei rossi.
Provatelo con piatti più strutturati come le lumache al sugo, il baccalà in umido, il bollito o con un gran bell’arrosto.
Interessante la sua longevità. Ad un prezzo ottimo.
Prezzo: 10 €
3. Cerasuolo d’Abruzzo Rosa-e 2019 Torre dei Beati
Loreto Aprutino (siamo a Pescara) è terra di grandi vini e grandi olii e questa cantina ne è la conferma. Nata nel 99 per mano di Adriana Galasso e Fausto Albanesi, l’azienda produce un Cerasuolo che già dal nome, evoca profumi di rosa. Li ritroviamo sul finale dopo accenti di melograno e note più minerali.
Ottenuto per metà con salasso delle uve rosse dopo pre-macerazione a freddo, e per metà con pressatura diretta leggerissima delle uve non diraspate. Segue una fermentazione alcolica a temperatura controllata in acciaio.
Al palato è fresco, salino, minerale e di buona persistenza.
Un vino delicato, da non perdere in abbinamento a zuppe di legumi, pizza, formaggi freschi e carni bianche. Impagabile l’abbinamento con il brodetto di pesce. Imperdibile.
Prezzo: 10 €
4. Cerasuolo d’Abruzzo Spelt 2019 La Valentina
Ci spostiamo verso Spoltore (PE), un luogo dove Sabatino Di Properzio, ha trasformato la passione per il vino in lavoro.
Il suo cerasuolo fa parte della linea “Terroir” dell’azienda e viene ottenuto con una macerazione con le bucce per circa 18 ore, salasso del mosto e fermentazione lenta a bassa temperatura controllata in acciaio. Affinamento sempre in acciaio per 4 mesi all’esterno.
Colpisce per il profumo ricco, più distintamente di fragoline selvatiche.
In bocca è morbido, fresco e con punte di sapidità, invoca una bella struttura.
Perfetto per un gran bell’aperitivo in abbinamento a salumi e formaggi, oppure con un bel carpaccio di carne o ancora con la pizza.
Prezzo: 12 €
5. Praesidium 2019 Cerasuolo d’Abruzzo superiore
Ecco un vino di montagna. Sì, perché siamo a Prezza (L’Aquila), territorio del tutto differente dai precedenti ma con un microclima invidiabile.
Antonia ed Ottaviano Pasquale proseguono la bella realtà a conduzione familiare, di qualità. La loro è una filosofia “naturale”.
In questo caso parliamo di un Cerasuolo ottenuto con fermentazione spontanea in botti di acciaio e macerazione breve di circa 48 ore. La successiva maturazione avviene in acciaio per ca. 6 mesi, con ulteriore affinamento ed aggiunta (minima) di solfiti.
Dopo la fermentazione il vino riposa almeno per cinque mesi in botti di acciaio.
Un Cerasuolo (riserva) da bere e ribere. Sì, perché è tendenzialmente ben predisposto alla longevità.
Al naso ci senti l’amarena, i lamponi, il melograno e poi anche note floreali di rose rosse.
Il palato è fresco, vibrante, con continui ritorni fruttati e minerali.
Fantastico con il baccalà in umido con il pomodoro. Conservatelo con cura.
Prezzo: 20 €
6. Le Cince 2019 De Fermo
Torniamo sulle colline di Loreto Aprutino.
Qui Stefano Papetti Ceroni assieme alla moglie Nicoletta De Fermo sfoderano chicche vitivinicole artigianali.
Un Cerasuolo ottenuto con torchiatura morbida e fermentazione alcolica spontanea con lieviti indigeni in botti di legno per circa 8 mesi.
Gran bel naso, fruttato e floreale, speziato, anche vegetale. Un vino delicatamente inebriante con ritorni di rose, di garofano.
Al palato è ruggente, con continui ritorni di frutta rossa. Bello lo sprint in sapido in bocca che ti si stampa in testa e conferisce al bicchiere un’ottima trama.
Perfetto da bere subito ma ancora meglio se tenuto a riposare almeno tre o quattro anni. Farà faville.
E le farà con i piatti di media complessità, come un risotto alle verdure, un secondo di pesce al forno, oppure una torta salata.
Acquolina.
Prezzo: 20 €
7. Cerasuolo d’Abruzzo Amorotti 2018
Sempre a Loreto Aprutino, Gaetano Carboni ha ridato vita ad una cantina antichissima.
Produce vini biologici con fermentazioni spontanee e lieviti indigeni, nessun filtraggio e nessuna chiarificazione.
Un gran Cerasuolo che affina in botti da 25 hl. per almeno un anno.
Classico ma profondo al naso, sottobosco, lamponi e fragoline selvatiche. Non di certo un vino convenzionale.
Al palato ridonda di piacere, fruttato, morbido. Una freschezza davvero disarmante.
Che buono. Tra tre o quattro anni ancora meglio!
Lo immaginiamo con una chitarra abruzzese condita con ragù di polpettine.
Oppure con un ragù napoletano, certamente più impegnativo.
Scommettiamo?
Prezzo: 20 €
8. Cerasuolo d’Abruzzo Piè Delle Vigne 2018
Luigi Cataldi Madonna è un cultore della specie. Di questo prodotto “rosa”.
Oggi la figlia Giulia prosegue l’attività centenaria di famiglia, sotto lo sguardo comunque esperto del papà. Ad Ofena (L’Aquila).
Sempre in altura quindi.
In questo caso, il Cerasuolo è ottenuto con il metodo antico della “svacata”, ossia un’aggiunta di vinificazione in rosso come usavano anticamente i contadini della zona. La rivisitazione consiste nell’interpretare dinamicamente il taglio tra una vinificazione in bianco e una in rosso, che viene fatto a metà della loro fermentazione.
Filosofeggiando potremmo dire che questo è il Cerasuolo “maestro”. Una sorta di fil rouge del vino “rosa” abruzzese. E poi puoi percepirlo come Cerasuolo o come rosso, a seconda delle emozioni e dei desideri che vivi nel momento della bevuta.
Di media struttura, si presenta con una brillante freschezza, una bella mineralità e piacevoli ritorni fumé sul finale.
E allora che dire, sarà un abbinamento emblematico quello con i condimenti a base di pomodoro, con i sughi della domenica, oppure con la ventricina, il salame aquilano, quello di fegato e ancora, con la carne alla brace.
Prezzo: 25 €
9. Valle Reale Vendemmia Notturna 2019
Una chicca della famiglia Pizzolo.
Un altro Cerasuolo “di montagna”, ottenuto da uve vendemmiate in notturna presso i vigneti Sant’Eusanio a Popoli (Pescara). Sì, alle 4 del mattino per la precisione, quando l’escursione termica è ancora pungente. Da lì l’etichetta scura, a fare anche da contraltare al bellissimo colore del vino. Di un rosa elegantissimo.
Solo 1.550 bottiglie prodotte, filosofia artigianale con soli lieviti indigeni.
Esiste anche un gemello, frutto del raccolto diurno. Ma sono davvero differenti, a partire dal colore. Passando per l’etichetta.
Profumi ricchi di piccoli frutti rossi e ciliegie fresche, sfumature erbacee, mentolate. È all’assaggio che scatta vibrante, con una bella sapidità ed una sterzata di freschezza ed eleganza (infinita).
Un vino se vogliamo “eroico”, che contiene una lezione di viticoltura ragionata e votata alla valorizzazione del vitigno.
Noi lo berremmo così. Quasi da solo.
Da ribere per curiosità tra tre/quattro anni.
Prezzo: 25 €
10. Cerasuolo d’Abruzzo Anfora – Cirelli 2018
L’ultimo assaggio riguarda un Cerasuolo vinificato in anfora. Coraggioso come si suol dire e come lo è il timoniere Francesco Cirelli.
Torniamo nel teramano, ad Atri, a soli 8 chilometri dalla costa adriatica.
Un vino che è frutto di una pressatura soffice delle uve, cui segue la fermentazione con soli lieviti indigeni ed una macerazione di circa sei ore.
Una volta separate le bucce, il vino svolge la fermentazione malolattica sempre in anfora, dove affina per circa un anno.
Il risultato è un vino diretto, schietto. Fruttato, con lievi sfumature addirittura di arance oltre che di classici frutti rossi.
La bocca si appaga di freschezza, morbidezza e di buon equilibrio. Più sapido sul finale. E’ da provare con un classico coniglio alla cacciatora.
Interessante o no?
Prezzo: 30 €