Macchiare il caffè con il latte da Bastianello a Milano costa 60 cent
Ma quanto ci deve costare un goccio di latte nel caffè? Il cosiddetto caffè macchiato? Ve lo siete mai chiesti?
Io sì, l’altro giorno. Ora vi spiego.
Caffè in centro a Milano. “Buongiorno. Un caffè, per cortesia.”
“Un caffè: liscio o macchiato?”
Non prendo mai il caffè macchiato con il latte. Mi piace il latte, ben inteso, la schiuma che arriva a lambire il bordo della tazza. Ma allora preferisco un bel cappuccino, rigorosamente tiepido.
“Liscio, grazie.”
“1 € e 30.”
Grazie, prego. Al bancone, attendo (un po’ troppo) che arrivi il barista, metta la tazzina di cartoncino sotto il beccuccio della Faema. Arriva il caffè.
“Scusi posso avere un goccio di lette freddo?”
“Guardi che bisogna pagarlo alla cassa.”
“Allora no, grazie.”
Risposta istintiva – più che altro non ho voglia di tornare alla cassa, tirar fuori il portamonete, vorrei il caffè macchiato, quanto ci vorrà? 10 centesimi?
Prendo il caffè, lo zucchero lo mescolo e vado a bermelo fuori, come da disposizioni vigenti.
E all’improvviso mi chiedo – no, davvero alla cassa mi hanno chiesto dei soldi per la macchia? E anche per il goccio di latte freddo? Forse non me ne sono mai reso conto. Ma c’è mai stato qualcuno alla cassa di qualche altro bar che mi ha fatto questa domanda?
Rilancio su Facebook, magari me lo confermano – no, un coro unanime, quando mai caffè e latte ha un prezzo diverso? Già a molti sembra uno scandalo chiedere 1,30 € per un caffè…
Caffè e latte: quanto costa un macchiato da Bastianello
Cosa potevo fare? Ci sono tornato il giorno dopo, appositamente per prendere un caffè. Macchiato. Caffè e latte sarà una voce a parte.
Da Bastianello, bar pasticceria in San Babila, via Mascagni, di lato a Brian&Barry.
“Liscio o macchiato?”
Bando alla micragna, “Macchiato grazie.”
Suspense. Quanto mi chiederanno? 1,35 €? 1,40? O – dio non voglia – 1,50? Era meglio se specificavo “macchiato freddo”? No meglio un classico caffè macchiato caldo. Al limite ci riprovo un’altra volta col macchiato freddo.
E poi, dai, abbiamo appena letto che ci sono i bar che ti chiedono di arrivare con la tua tazza, per evitare il consumo di bicchierini usa-e-getta. E sappiamo benissimo quali sono i caffè migliori, e più cari, del mondo (quanto chiederanno per la macchia, questi?). Così a memoria, questo non c’è.
La gentile signora alla cassa: “1 € e 90.”
Velocemente, una mano mi è corsa alla mascella, evitando che sbattesse fragorosamente sul plexiglass della cassa. Avete presente The Mask, con Jim Carrey? Ecco. Estraggo le monetine a una a una dal mio portamonete, salutandole sommessamente.
Grazie prego grazie buongiorno desidera un caffè macchiato grazie – sì, il dialogo deve essere stato più o meno così.
Sullo scontrino caffè e latte è rubricato “CAFFÈ M. CALDO”.
Cartoncino sotto il beccuccio della Faema, parte alla ricerca del cartone del latte – tutto nero, da lontano non lo riconosco. Sarà un latte pregiatissimo, stillato fuori a manu da una vacca wagyu in un allevamento buddista. Lo guarda lo apre guarda il bricco il cartone versa indugia infila il beccuccio del cappuccinatore nel bricco.
“Scusi di che marca è il caffè?”
“Abbiamo una nostra torrefazione. È un 90% Arabica.”
Arriva il caffè, la tazzina di cartoncino bella piena fino all’orlo di schiuma. Zucchero, uno di quegli insulsi stecchi appiattiti di legno per girarlo (si gira sempre male), esco, bevo.
La schiuma bella ferma, il tutto buono, mi sembra. L’aver speso 1,90 € diciamo che ha ottuso un po’ le mie capacità degustative.
Il prezzo di una tazzina di caffè, con o senza latte
Un caffè, 1,30 €. Con macchia, calda o fredda, 1,90 €. Solo da Bastianello, dopo una mia rapida indagine.
Sono forse io che non prendo un caffè da troppo tempo? Non dico per l’euro e 30, ormai è abbastanza comune, specie nei bar del centro Milano. È la macchia che, ammetto, mi sconvolge un poco – e l’euro e 90.
Intendiamoci: sto solo registrando un fatto che non mi era mai capitato, posso capire e giustificare la procedura – e scegliere di prendere il caffè e non la macchia. E, aggiungo, sono anche disposto a pagare caro (se posso permettermelo) qualche cosa che voglio avere – ma comunque deve esserci un motivo.
Fatto sta che 1 litro di latte della Centrale del Latte, che adesso è diventata Granarolo, costa 1,49 €. Cioè – macchi 3 caffè, a 60 centesimi l’uno, fa 1,80 €: ti sei già comprato il litro di latte, e tre sacchetti di plastica per portarlo al bar.
Va anche detto che comunque anche il cappuccino comporta un aggravio di spesa rispetto al caffè di qualche decina di centesimi. Troppi per un caffè e latte “elaborato”?
La curiosità, comunque, di sapere se ci sono anche altri bar in centro che ti fanno pagare il goccio di latte della macchia, rimane. E allora l’intrepido esploratore dei meandri della caffetteria – io – armato di monetine parte in ricognizione. Chiede ovunque un caffè, nessuno fa domande strane (corto lungo alto in tazza fredda calda zuccherato – macchiato?) e al banco chiede il goccio di latte freddo. Nessuno lo nega richiedendo il pagamento di un tot di centesimi in più.
Ecco i prezzi, rilevati in rapida successione (aggiungo anche, in un paio di casi significativi, il prezzo del cappuccino).
Sant’Ambroeus, corso Matteotti: 1,30 € (cappuccino: 2,50 €).
Cova, Via Montenapoleone, 1,30 €.
Marchesi, via Montenapoleone: 1,30 € (cappuccino: 1,80 €)
Savini, Galleria Vittorio Emanuele, 1,50 €.
Lavazza, piazza San Fedele: 1,50 € (Espresso Heritage, me lo hanno proposto, ok, dico io, 1,50 €, fanno loro).
Cracco, Galleria Vittorio Emanuele, 1,30 €.
Il Foyer, piazza della Scala: 1,30 €. Nota: è l’ex-Marchesino, finalmente riaperto. Nota 2: niente bacchettina di legno, un cucchiaino piccolino trasparente che viene porto su un piattino, assieme a un biscottino.
Vòce di Aimo e Nadia: 1,10 €. È anche il migliore fra tutti, direi.
Comunque, i commenti su Facebook sono sempre estremizzanti. Nessuno in tutta Italia ha mai pagato un caffè 1,30 €, a sentir loro – non è vero, come ho dimostrato, e come alcuni amici hanno confermato. Anche in molti caffè di Voghera, ad esempio, costa 1,30 €. Il latte non si deve far pagare, non lo ha mai fatto nessuno, asseriscono perentoriamente – è come la panna sul gelato a Roma?, suggerisco io – certo!
Ad ogni modo, il quesito di fondo resta irrisolto: quanto deve, se proprio deve, costare l’aggiunta di latte, caldo o freddo, a un caffè? Cosa ne dite?
[Immagine di copertina: Foto di Nao Triponez]