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16 Maggio 2021 Aggiornato il 16 Maggio 2021 alle ore 13:50

Olio extravergine di oliva italiano: 18 tra i migliori nella guida di Slow Food

Olio extravergine di oliva italiano: 18 chiocciole scelte tra le migliori bottiglie delle regioni italiane dalla guida 2021 di Slow Food
Olio extravergine di oliva italiano: 18 tra i migliori nella guida di Slow Food

Olio extravergine di oliva protagonista della guida 2021 di Slow Food.

Con le recensioni di 1.328 bottiglie prodotte da 838 aziende italiane e 36 chiocciole per premiare i marchi di extravergine migliori.

Prodotto insostituibile della nostra dieta, gli extravergine sono stati selezionati dall’associazione fondata da Carlo Petrini tra le etichette di qualità elevata, carattere e forte personalità. Molto distanti da problemi di falsificazione o contraffazione.

Ognuna delle 18 bottiglie di olio extravergine che in redazione abbiamo scelto dalla nuova guida, rappresenta differenti cultivar, diverse zone e produttori, capaci quest’anno di superarsi.

Cosa significa Cultivar

Olio extravergine di oliva piatto

Cultivar è la contrazione di “cultivated variety”, espressione inglese che indica differenti varietà di olive. Una diversità dovuta al territorio in cui crescono e all’incidenza del clima.

Le cultivar italiane sono ben 538, quasi la metà di tutte quelle conosciute nel mondo. La Spagna ne ha 138, la Grecia 52. A testimonianza di una biodiversità unica e di quanto complesso e diverso sia il territorio italiano.

Le cultivar italiane più diffuse sono: Leccino, Moraiolo, Taggiasca, Frantoio, Coratina, Nocellara del Belice. Al netto delle poche comuni a più regioni italiane, le cultivar sono tipiche di uno specifico territorio. Per esempio: Frantoio è una cultivar toscana, Nocellara del Belice siciliana.

Nell’olio extravergine ci sono poi un’infinità di cultivar tipiche di particelle territoriali, ovvero di qualche comune confinante all’interno della stessa regione. Per esempio Intosso in Abruzzo o Ascolana Tenera nelle Marche.

18 tra i migliori oli della guida 2021 di Slow Food

Ecco allora 18 etichette di olio extravergine italiano, scelte da noi tra quelle presenti nella guida Slow Food 2021.

Le trovate suddivise per regione, con nome dell’olio extravergine, dell’azienda e della cultivar. Non manca il prezzo per chi fosse interessato a comprare olio extravergine online.

OLIO EXTRAVERGINE ITALIANO / NORD

Olio extravergine d’oliva lavaggio olive

Trentino

  • 80 soci per un frantoio con cantina che possiede anche due distinti punti vendita. 
  • “Casaliva, classica varietà del Lago di Garda, che ha al naso una bellissima pulizia aromatica e tocchi balsamici”. 

Friuli Venezia Giulia

  • La produzione prevalente si basa sulla Bianchera, una varietà autoctona esaltata dia microclimi delle zone di produzione.
  • “Al gusto questo extravergine entra morbido con richiami che confermano la nota dolce di frutta gialla”. 

Liguria

  • Ludo, nome olio
  • Taggiasca, cultivar
  • La Baita e Galleano, azienda. Borghetto d’Arroscia (Imperia)
  • Una delle realtà più avanguardistiche nella lavorazione dell’oliva taggiasca, con oliveto da 7 ettari e 4.500 piante.
  • “Un delizioso extravergine che presenta al palato una chiara sensazione di carciofo”.

Veneto

  • 800 olivi a dimora di diverse cultivar tra le quali Grignano, una tra le più importanti del Veneto.
  • “In bocca conferma la complessità chiudendo con armonia e giusta forza su amaro e piccante”.

Lombardia

  • La tenuta ha da una parte le sfumature di azzurro delle acque del Garda e dall’altra l’argento degli ulivi e il verde ora del magnifico olio extravergine.
  • “Lunghezza e complessità con richiami alla rucola e al carciofo. Amaro e piccante puliti in una chiusura armonica”. 

Emilia Romagna

  • La coltivazione degli olivi sulle colline del Montefeltro, che continua a dare oli extravergine dal carattere deciso, è una lunga tradizione di famiglia per i fratelli Fraternali Grilli.
  • “Fruttato con richiami nitidi all’alloro e grande equilibrio in bocca”. 

OLIO EXTRAVERGINE ITALIANO / CENTRO

raccolta olive

Toscana

  • Piccolo produttore con azienda agricola a conduzione familiare sulle colline di Santa Luce, a 7 chilometri dal mare.
  • “Un olio da grandi emozioni con piacevole piccante speziato di pepe nero ed erbe balsamiche”.

Marche

  • La tenuta del conte Saladini Pilastri domina il profilo delle colline di Spinetoli dal 1600, con uliveti e vigneti antichi. 
  • “Fruttato medio con note di mela e mandorla, sul finale questo extravergine riserva una virgola erbacea”.

Umbria

  • Trenta ettari di olivi sui colli di Campello, Spoleto e Trevi tra i 300 e 600 metri di altezza. 
  • “In bocca è un extravergine potente, capace di un’altalena amaro-piccante di stratosferica profondità e finezza”. 

Lazio

  • La tenuta di 250 ettari si sviluppa sulle colline nelle vicinanze del Lago di Bolsena, con 40 ettari di terreno che ospitano 9000 ulivi.
  • “Al palato domina la mandorla con profumi di noce e erbe aromatiche”.

OLIO EXTRAVERGINE ITALIANO / SUD

Olio italiano degustazione

Abruzzo

  • 18 ettari di terreni in varie zone del comprensorio pescarese, soprattutto collinari, destinati alla più significativa varietà abruzzese.
  • “Un vero fuoriclasse questo extravergine, ampio e potente in bocca con gradevole ricordo di erba e ortica. 

Molise

  • Gli ettari di proprietà dell’azienda sono 4, con 800 olivi, parte dei quali ultra secolari, a un’altitudine che oscilla tra i 350 e i 500 metri
  • “Il Colle d’Angiò Monocultivar Rumignana è un olio extravergine fine e variegato che mostra un carattere deciso  con una nota pungente”.

Campania

  • 12 ettari con olivi secolari coltivati a Marinese e Olivella, tra un piccolo borgo dell’Irpinia da 1000 abitanti o poco più e i comuni confinanti.
  • “Complessità olfattiva con rimandi che aumentano all’assaggio”.  

Basilicata

  • Nato nel 1968 nel cuore della Lucania, il Frantoio Di Perna destina 2 ettari di terreno alla coltivazione di circa 1000 olivi.
  • “In bocca questo extravergine gioca sulle note balsamiche e quelle speziate di pepe nero, è infatti il piccante a prevalere sull’amaro”.

Puglia

  • Duemila olivi che si estendono nella campagne intorno a Torremaggiore e producono drupe di Perenzana coltivate in modo tradizionale.
  • “Olio extravergine dal fruttato intenso, con una bella presenza di profumi di carciofo e pomodoro sapido”.

Calabria

  • Monocultivar Carolea, nome olio
  • Carolea, cultivar
  • Tenute Librandi Pasquale, azienda. Vaccarizzo Albanese (Cosenza)
  • Prezzo: 21,05 € (500 ml) da OlivYou
  • 153 ettari nella pre-Sila greca destinati a oliveto con ben 30 mila olivi per una realtà produttiva di riferimento nella regione 
  • “Intensi l’amaro e il piccante, al gusto questo extravergine lascia percepire la noce, il pinolo e tornano le note amare”.

Sicilia

  • In un ambiente affascinante a 700 metri di altezza, la tenuta di 10 ettari conserva il tesoro di 1700 vecchissimi alberi di olivo.
  • “Intense e complesse sfumature di noce e scorza di limone in questo olio extravergine, con un incedere nel palato che unisce in modo armonioso piccante e amaro”.

Sardegna

  • Azienda agricola che coltiva due varietà, Nera di Villacidro e Nera di Gonnosfanadiga, lavorando le olive in salamoia al naturale.
  • “Olio extravergine di grande complessità aromatica con una nota piccante nel finale che persiste a lungo”
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