Tavolate al ristorante: in 6 per tavolo al chiuso, nessun limite all’aperto
Contrordine compagni, abbiamo temuto la rinuncia alle tavolate al ristorante per tutta l’estate ma il governo ha (forse) deciso diversamente: tavoli da massimo 6 persone al chiuso e senza limiti all’aperto.
Le tavolate libere, però, oltre ad essere consentite solo all’aperto, valgono solo per le regioni in zona bianca.
Discorso diverso per i ristoranti che sono in zona gialla. In questo caso rimane il divieto di non andare oltre le 4 persone per tavolo, sia all’aperto che al chiuso.
La linea di mediazione tra le richieste delle Regioni, che chiedevano almeno 8 persone sedute allo stesso tavolo dovrebbe portare a questo schema.
6 commensali per tavolo in zona bianca se si è al chiuso che può salire in caso di due nuclei familiari per cui le tavolate “standard” potrebbero essere da 8 persone. E questo sia al ristorante che a casa.
Limite come detto superato in zona bianca all’aperto e quindi via libera ai maxi tavoli di parenti e di amici nel giardino di casa. Stessa misura per ristoranti e pizzerie con tavoli ridotti a 6 (oppure due nuclei familiari) al chiuso e nessun limite negli spazi all’aperto.
Una misura che cerca di rendere più agevole il lavoro dei ristoranti in vista dell’estate. E della data del 28 giugno quando le previsioni dicono che tutta l’Italia sarà in zona bianca.
Sì, perché, meglio ricordarlo, la regola delle tavolate senza limiti all’aperto non vale per le regioni in zona gialla. In questo caso, il limite resta quello conosciuto, cioè 4 commensali per tavolo sia all’aperto che al chiuso.
In quali regioni sono ammesse le tavolate
Occhio, quindi al calendario e alle regioni in zona bianca.
Attualmente in zona bianca sono Friuli—Venezia Giulia, Molise e Sardegna.
Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà l’ordinanza per il nuovo passaggio che entra in vigore da lunedì 7 giugno. Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto diventeranno bianche e quindi via libera alle tavolate in queste altre 4 regioni (per un totale di 7).
Dal 14 giugno, a meno di impennate nella curva epidemiologica, diventeranno bianche altre 5 regioni e una provincia autonoma. Sono Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento.
Da lunedì 21 giugno diventeranno bianche tutte le altre regioni e l’altra provincia autonoma: Sicilia, Marche, Toscana, Provincia di Bolzano, Calabria, Basilicata e Campania.
Resterebbe solo la Valle d’Aosta che entrerebbe in zona bianca a partire da lunedì 28 giugno.
A luglio l’Italia sarà tutta bianca e non ci saranno più limiti di commensali ai tavoli, almeno negli spazi all’aperto.
Le reazioni
Il numero dei commensali al tavolo anche all’interno ha acceso un dibattito serrato tra forze politiche e scienziati.
Le Regioni dal canto loro premono perché non ci sia alcuna differenza tra tavoli in zona bianca e tavoli in zona gialla.
Gli orientamenti scientifici che hanno permesso l’apertura in zona gialla dei ristoranti all’aperto però tengono in considerazione la possibilità di ventilazione. La diffusione dell’aerosol e del contagio è di gran lunga ridotto negli spazi all’aperto. Mentre al chiuso la distanza interpersonale resta punto cardine. Al pari dell’assembramento ai tavoli di amici e conoscenti. Da evitare.
Nella babele di ordini e contrordini, Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive del Sacco di Milano, ha messo al centro della discussione la questione vaccinati e immunizzati. Una tavolata di 10 commensali vaccinati è cosa ben diversa dalla tavolata di persone non vaccinate. Superare il limite delle 4 persone a tavola e dunque fare a meno della distanza interpersonale sarebbe possibile solo nel caso di immunizzati. Andrebbe cioè sostituito il concetto di conviventi con immunizzati. A quel punto il limite delle 4 persone per tavolo sarebbe superato anche al chiuso.