Milano. Nuove aperture a giugno di bar e ristoranti al chiuso e all’aperto
Altre nuove aperture a giugno, o negli ultimi mesi, a Milano.
Sono ancora una volta cinque – non vogliamo mettervi in imbarazzo con un numero eccessivo di proposte.
1. Chiuso il Chiosco di Mimì in Baiamonti, riapre come Mimì Gourmet in Pasubio
Una decisione almeno in apparenza controcorrente quella del Chiosco di Mimì, aperto dal 2016 in piazzale Baiamonti, all’ingresso di Chinatown. Una bella costruzione, votata all’asporto, con qualche tavolino all’esterno, ampliati in un dehors bello grande.
Chiuso da qualche mese, il Chiosco lo ritroviamo a qualche decina di metri di distanza, al 12 di viale Pasubio. Il nuovo locale si chiama Mimì Gourmet, e sembra anche abbastanza ampio, ma, al momento almeno, senza spazio all’aperto. E se anche lo aprisse, sarebbe senz’altro più piccolo.
Non sappiamo se la scelta sia stata dettata dall’esigenza di fare un passo avanti nell’offerta, peraltro già più che buona. O piuttosto nella percezione del locale, facendogli fare un salto da “chiosco” a “ristorante”. Indagheremo.
Mimì Gourmet. Viale Pasubio, 12. Milano. Tel. +39 333 245 5629.
2. Nuove aperture a giugno: Matanē, cucina giapponese in Garibaldi
Tra le nuove aperture a giugno in zona Garibaldi, dietro corso Como – a due passi da Milano Verticale con i nuovi ristoranti di Franco Aliberti ed Enrico Bartolini c’è Matanē.
Matanē vuol dire “Ci vediamo presto” nel dialetto di Tokyo, ha un dehors ed effettua anche take away e delivery.
Street food giapponese, con una specialità che è abbastanza nuova per Milano: l’onigirazu, una specie di panino di riso farcito con carne, pesce o verdure.
Matanē. Via Rosales, 1. Milano. Tel. +39 0247705797.
3. La cucina maremmana di De’ Bini in Pier della Francesca
Aperto già da qualche mese ma solo per l’asporto, tra le nuove aperture a giugno segnaliamo De’ Bini che ha attivato anche il servizio al tavolo. Una quarantina di posti, otto in un dehors sul retro.
Ristorante Toscano – Trattoria Maremmana, fa capo alla famiglia Bini, ristoratori in Toscana, arrivati a Milano in via Santa Marta un paio d’anni fa. La loro storia è raccontata sul sito, a grandi linee – e un po’ confusamente.
Il nuovo ristorante in Pier della Francesca propone piatti e soprattutto ingredienti autenticamente toscani, sposando la filosofia dei piccoli produttori e della genuinità. Ma c’è anche qualche piatto internazionale.
Tutto il locale è comunque un inno alla toscanità, fra bottiglie e vetrine-frigorifero con salumi e formaggi messi lì apposta per ingolosirti.
Il tutto nasce dalla cucina del nonno, Giancarlo Bini, grande esperto di olio e di vino (“secondo solo a Veronelli”, dice con sicurezza il nipote). Il nuovo menu è in preparazione, me lo faranno avere.
Con un’importante concessione alla milanesità, quella di marca interista, con una serie di immagini e gagliardetti dell’Inter. Il titolare di secondo nome fa Helenio, come Herrera, suo padrino di battesimo.
De’ Bini. Via Pier della Francesca, 59. Milano. Tel. +39 3478742005
4. Nuove aperture a giugno: l’enoteca Scintilla in via Canaletto
Le piccole enoteche nascono un po’ dappertutto. Un paio di vetrine, una serie di scaffali di bottiglie, qualcosa da mangiare insieme ai calici di vino. Scintilla invece nasce con un progetto diversamente ambizioso, “culturale” in senso ampio. Se da un lato si pone come locale dove star bene, come a casa, dall’altro propone suggestioni culturali, dai libri (arte, moda, fotografia, anche in vendita) alla fotografia.
Alle pareti, foto scattate da una quindicina di fotografi, attivi in vari campi, anch’esse in vendita. Un progetto volutamente e culturalmente “bello”, in linea con le passioni dei quattro soci, peraltro estranei al mondo della ristorazione.
Lo stesso nome del locale, Scintilla, è un’eco del Futurismo, corrente culturale attiva in diversi ambiti, dall’arte alla musica alla letteratura, e anche alla cucina.
Ho fatto un salto a bere un bicchiere di Bianchello della Cantina di Sante, nelle Marche. Non ho chiesto notizie – ma forse avrebbero dovuto darmele loro. L’azienda produce due diversi Bianchello, Gazza Bianco e Giglio. Questo doveva essere un Giglio Bianchello del Metauro DOC Superiore – non male, personalmente lo avrei preferito un poco più fresco. Patatine e tarallini (un po’ duri).
Quattro mezze tigelline, che forse sarebbe stato meglio se fossero state scaldate. Buoni i topping, forse si potrebbe osare qualcosa di più. Comunque era il secondo giorno di apertura, si suppone tutto sia in evoluzione. Prezzo, 5 €.
Costano 5 € tutti i vini al calice, ci sono birre (Grimbergen bianche, 4 €, e Moretti 4 Luppoli, 3 €) e spritz (6 €).
Un locale piacevole e promettente, al di là delle incertezze iniziali. Speravo di scambiare due parole con Paolo, responsabile del locale, ma era occupato con altre persone – vedrò di tornare, magari chiedendo un appuntamento.
Scintilla. Via Canaletto, 11. Milano.
5. Cucina di carne e pizze Meat & Pizza in Città Studi a Milano
Ancora nuove aperture a giugno, ancora in Città Studi, zona che si sta adeguando alla voga delle novità food. Ricordiamo che a poche decine di metri da qui c’è un nuovo Spontini e l’ormai “vecchio” (di 7 mesi) Gennaro Rapido.
Novità relativa, quella di Belluccio’s Meat ‘A Pizza. Si tratta di un’emanazione di Belluccio’s, un buon ristorante di pesce in via Beato Angelico, all’altro capo dell’isolato.
Dotato di un giardino esterno, è specializzato appunto in piatti di carne, hamburger e pizze.
Meat ‘A Pizza. Via Sangallo, 41. Milano. Tel. +39 3466654612.