Andrea Zamperoni, l’escort confessa: ha drogato lo chef del Cipriani Dolci
Angela Barini, la prostituta italo-canadese accusata della morte dello chef Andrea Zamperoni ha confessato di averlo drogato.
“Sì, gli ho dato io la droga”. La confessione arriva a due anni dalla scoperta del cadavere di Andrea Zamperoni. Lo chef lavorava a New York per il ristorante Cipriani Dolci al Grand Central Terminal.
Andrea Zamperoni aveva bevuto un cocktail contenente fentanyl, un oppiode sintetico analgesico, e Ghb (droga dello stupro).
Lo chef fu trovato morto il 21 agosto 2019 due giorni dopo la segnalazione della scomparsa. Era avvolto in un lenzuolo in una pattumiera, nella camera 15 del Kamway Lodge, al Queens. Era già morto da 4 giorni e si trovava nella stanza in cui c’era Angelina Barini. Il ritrovamento di alcune bottiglie di candeggina, di una sega elettrica e di una valigia fecero pensare che la prostituta si sarebbe sbarazzato del cadavere.
Il patteggiamento per la morte di Andrea Zamperoni
Ma la confessione che arriva a due anni dall’episodio delittuoso serve all’arrestata per il delitto di Andrea Zamperoni a patteggiare la pena.
L’accusa di “morte conseguente a somministrazione di droga” consente alla donna di evitare l’imputazione peggiore cioè quella di “omicidio volontario”.
L’ammissione di colpevolezza nel corso dell’interrogatorio di fronte al giudice della Federal Court di Brooklyn, Brian Cogan.
In tribunale c’era anche il coimputato Leslie Lescano che, all’epoca dei fatti, risulta fosse il fidanzato della Barini. Il 44enne non ha fatto ammissioni e comparirà nuovamente innanzi al giudice il prossimo 25 settembre. Per quella data, Angelina Barini potrebbe aver già concordato per patteggiamento la pena conseguente alla sua ammissione di colpevolezza. La Barini, già gravata da 24 precedenti penali in prevalenza per droga e reati contro il patrimonio, è a processo dal novembre 2019.
Su entrambi gli imputati gravano anche le accuse per altre tre decessi. Due turisti e di un postino pensionato trovati morti per overdose e derubati alcuni mesi prima con modalità uguali a quelle di Andrea Zamperoni.