I migliori 15 vini italiani sotto i 20 euro. Scopri quali sono e comprali online
Quali sono i migliori vini italiani sotto i 20 euro?
Scopritelo in questa classifica che riassume diversi episodi della rubrica “20 Wines Under $20” (i 20 vini migliori sotto i 20 dollari) firmata da Eric Asimov sul New York Times.
Eric Asimov consiglia vini sul quotidiano americano dal 1999. Oltre a essere considerato il guru dei vini internazionali, anche per il budget che il New York Times gli mette a disposizione, ha una non nascosta passione per i vini italiani.
Negli episodi recenti della sua rubrica sui vini internazionali dal miglior rapporto qualità prezzo, ha suggerito con foto, descrizione e degustazione numerosi vini italiani.
Non solo piemontesi e toscani. Anche siciliani, marchigiani, calabresi. Cantine che vale la pena segnalare perché insolite rispetto a quelle che riempiono le guide italiane.
In passato vi abbiamo parlato dei vini italiani più costosi in assoluto, ma anche noi come Asimov siamo convinti che si possa bere bene senza dover per forza accendere mutui in banca.
Quindi vogliamo suggerirvi su quali vini italiani investire e dove trovarli in vendita online.
Val d’Aosta
1. Spumante Brut ‘Tajad’ Le Vigne di Alice
Le vigne di Alice
Un vino leggermente frizzante, interpretazione moderna di quelli prodotti quando l’uva glera non dominava ancora il Prosecco. È un amalgama di varietà autoctone, tra cui il 40% di boschera e di verdiso oltre al 20% di glera. Tuttavia, non è strettamente vecchia scuola.
Cinzia Canzian, l’enologo, arriva alle bollicine usando il metodo Charmat, nonché il Prosecco industriale. Ma rispetto alle bottiglie che affollano il mercato di massa dei vini italiani, questo sembra fatto a mano, un vino semplice, diretto, molto rinfrescante.
2. Grosjean Torrette 2019
Grosjean
In Val d’Aosta si distinguono anno dopo anno i vini di Grosjean, eccellente produttore biologico. Il Torrette è un rosso vivace, con la buona acidità di un vino d’alta quota e classici sapori di frutta rossa.
Per l’80% è petit rouge, e per il resto altre uve locali. Se lo provate e vi piace, cercate altri vini Grosjean fatti con uve cornalin e fumin.
Vini italiani: Piemonte
3. Dogliani Bricco Mollea 2019
Trediberri
Vi abbiamo già segnalato i migliori vini naturali piemontesi. Qui invece parliamo di Trediberri, un produttore relativamente nuovo in Piemonte, anche se i proprietari, la famiglia Oberto, sono stati nella coltivazione dell’uva per generazioni.
I Barolo di Trediberri sono ottimi vini italiani, in particolare il Dogliani, fresco e vivace con un gradito tocco di cioccolato amaro. Dogliani è considerata una zona privilegiata per l’uva dolcetto. Vini come questo dimostrano perché è vero.
4. Colline Novaresi DOC Nebbiolo 2019
Ioppa
Il buon nebbiolo non viene solo dalle Langhe. In tutto il nord Piemonte, i nebbioli di alta quota, spesso più facili da consumare giovani rispetto a quelli delle Langhe, provengono da zone come Ghemme, Gattinara e Colline Novaresi, solo per citarne alcune.
Questo di Ioppa, piccola azienda familiare con sede a Ghemme, è delizioso, soprattutto perché poco impegnativo e facile da bere.
5. Cascina Fontana Dolcetto d’Alba Doc
Cascina Fontana
I dolcetti sono tra i vini italiani più sottovalutati, un po’ come gli amici intimi che diamo per scontati. Questa bottiglia di Cascina Fontana, piccola azienda familiare, è buona, diretta e onesta.
Non sarà particolarissimo, ma i sapori di frutta scura esaltati dal tocco amaro del dolcetto, sono deliziosi.
Vini italiani: Toscana
6. Fattoria di Rodano Chianti Classico 2017
Fattoria di Rodano
Questo è un Chianti intenso, ricco e complesso, in progresso continuo. Non è il tipo di vino concentrato immediatamente riconducibile a sapori di sangiovese.
Invece, è un’affascinante mescolanza di profumi fruttati, erbacei e terrosi che lo rendono un vino delizioso.
7. Ampeleia Unlitro 2020 (1 L)
Ampeleia
Ampeleia, sulla costa della Toscana, nasce dalla volontà di collaborare di tre amici, tra di loro Elisabetta Foradori, splendida produttrice di vini italiani in Trentino. Unlitro è un litro di vino profumato, aggraziato e leggero, ma una vera concentrazione di sapore.
Nasce dalla convivenza di uve diverse: grenache, carignan, mourvèdre, alicante bouschet e sangiovese. Sì, sembra quasi un blend del sud della Francia, invece si tratta di un’interpretazione spiccatamente italiana.
8. Chianti Colli Senesi DOCG
Villa Sant’Anna
La zona del Chianti Classico è solo una parte di quella, più ampia, del Chianti. Dove si producono vini molto variabili. A volte però si trovano gioielli come questa bottiglia di Chianti Colli Senesi, più a sud rispetto alla zona del Classico, tra le città di Siena e Montepulciano. Ha sapori tipici di ciliegia, con acidità brillante.
Vini come questo hanno bisogno di cibo, che siano carni rosse o pasta al pomodoro. Villa Sant’Anna fa parte di una più ampia azienda agricola gestita da Simona Ruggeri Fabroni con le sue due figlie.
Emilia Romagna
9. Romagna Sangiovese Predappio DOC 2018
Chiara Condello – Emilia Romagna
Il sangiovese è l’uva rossa più abbondante d’Italia, coltivata da secoli (non solo) in Emilia-Romagna. Chiara Condello, giovane produttrice figlia di vignaioli, produce questo vino con la propria etichetta.
È 100% sangiovese, più apertamente fruttato rispetto, per esempio, a un Chianti Classico. Ha sfumature di sapore personali e molta energia.
Vini italiani: Marche
10. Verdicchio Di Matelica Collestefano 2020
Collestefano
La zona di Matelica, nelle Marche, è più interna e più elevata rispetto a quella costiera dei Castelli di Jesi, nota per il verdicchio. Questo vino, ottenuto da uve biologiche, è super energico, una sferzata di acidità e sapori salini, minerali, erbacei.
Lo immaginiamo superbo con numerose paste estive, che siano con le vongole veraci, al pesto o con il pomodoro fresco.
11. Bianco di Gino Fattoria San Lorenzo 2020
Fattoria San Lorenzo
Un vino che non è Verdicchio dei Castelli di Jesi, la denominazione nelle Marche dove si trova la Fattoria San Lorenzo. Eppure è coltivato all’interno della zona, e fatto interamente di verdicchio. Ma alla fine poco importa, perché il vino è vivace, energico, salino e asciutto.
Natalino Crognaletti, il titolare della cantina, coltiva in biodinamica, e ha chiamato il vino in onore del padre, Gino Crognaletti, che ha datato inizio all’azienda.
Abruzzo
12. Cerasuolo d’Abruzzo Tiberio 2020
Tiberio
Tiberio è uno dei migliori produttori abruzzesi, ibianchi sono superbi, così come questo rosso entry-level luminoso e vibrante.
Le principali caratteristiche sono la mineralità terrosa, il gradito tocco amaro e una leggera presa tannica.
Calabria
13. Vino Rosso Odoardi 2015 Calabria IGT
Odoardi
I vini calabresi sono sempre più affascinanti. La famiglia Odoardi, come dice l’etichetta di questa bottiglia, coltiva in Calabria dal 1480. Ma questo è un vino davvero moderno!
Un blend rosso, incentrato sull’uva gaglioppo, dai rimandi affumicati, tannici e un po’ selvaggi, come la Calabria. Ma concentrato e alla fine delizioso.
Vini italiani: Sicilia
14. Feudo Montoni Nero d’Avola Lagnusa 2017
Feudo Montoni
Non sempre il nero d’Avola è un vitigno facile da amare. Mentre ho avuto alcuni grandi esempi varietali, i vini di Arianna Occhipinti per esempio, spesso sono vini densi e pesanti. Questa di Feudo Montoni, nella Sicilia centrale, è invece un’ottima versione.
Segni particolari: viticoltura biologica e uve fermentate in serbatoi di cemento. Il risultato è un vino speziato, erbaceo, leggermente tannico che gli appassionati della parmigiana di melanzane potrebbero abbinare al loro piatto preferito.
15. Feudo Montoni Catarratto del Masso 2019
Feudo Montoni – Sicilia
Il Catarratto è forse l’uva bianca più coltivata in Sicilia, ma non gode di una grande notorietà. Era molto usata per fare il liquoroso e dolce Marsala, oltre a numerosi bianchi economici. Ma cosa succede se viene coltivato coscienziosamente e con attenzione?
Il potenziale aumenta. Senza definire questo vino una rivelazione, diciamo che la coltivazione biologica di Feudo Montoni, nella Sicilia centrale, produce una manciata di ottimi vini.
Questa è una bella interpretazione: secca, vivace e molto erbacea. Un abbinamento ottimo per delicati piatti di pesce e crostacei.