Cosa sono gli Nft? Chiedere a Heinz Beck e al primo ristorante italiano
Abbiamo Oishi di Pescara, il primo ristorante con NFT aperto in Italia, ora il primo Nft di uno chef, Heinz Beck, e ancora non sapete cosa sono?
Un passo indietro.
Vero, avete già letto su Scatti di Gusto “Nft: ho un ristorante, come posso guadagnare con i token”, con tanto di guida introduttiva per capire cosa sono i non-fungible token. Nft, appunto.
Ma spiegare di nuovo cosa c’entrano i token con il mondo della ristorazione può essere d’aiuto.
Cosa sono gli Nft
Gli Nft sono beni da collezione sotto forma di contenuti digitali unici e non replicabili.
Ogni Nft è contrassegnato da un codice e da un certificato di proprietà rilasciato grazie alla tecnologia blockchain, il sistema di crittografia che consente la registrazione di un bene unico.
Detto questo, spieghiamo meglio cos’hanno fatto i titolari del primo ristorante italiano con Nft.
E cosa, invece, Heinz Beck, per essere il primo chef con tre stelle Michelin ad aver capito cosa sono gli Nft tanto da essere associato al metaverso.
Il primo ristorante con Nft aperto in Italia
Oishi, il ristorante di Pescara con sede principale a Teramo, ha reso disponibile l’acquisto di un gettone virtuale (NFT Utility) registrato su blockchain.
Il gettone, oltre a certificare l’autenticità di un’opera d’arte realizzata da Pierpaolo Barnabei, in arte Frutti, artista digitale abruzzese, rappresenta l’atto di proprietà del bene.
Non è tutto qui.
Acquistare il gettone virtuale di Oishi consente di accedere a una serie di benefici ulteriori.
Per esempio a un menu degustazione esclusivo chiamato ”Omakase”, che rispecchia il giudizio della Guida Michelin sul ristorante: “Lo spazio per una piacevole fusion tra cucina giapponese e ingredienti italiani”.
I benefici sono anche altri: sconti dedicati, portate extra menu, pagamenti in cripto-valuta, accesso alla comunità del ristorante per essere in contatto diretto con i proprietari e gli altri clienti.
Insomma, un pacchetto con diversi benefit. Come se si fosse membri di un club.
Il modello è The Flyfish Club, il “primo ristorante NFT del mondo”. Così lo ha definito il suo creatore, l’americano Gary Vaynerchuk, imprenditore digitale di successo.
Come comprare i token del ristorante Oishi
“Always on my mind” (Sempre nella mia mente) è il nome della collezione di token, ognuno diverso dall’altro e unico, messa in vendita da Oishi.
Protagonista dell’opera digitale, tanto per fare un esempio pratico di cosa sono gli Nft, è una ragazza che ha sulla testa una serie di polaroid raffigurante piatti del ristorante stampate sulla testa.
Chi è interessato può comprare gli Nft del ristorante Oishi, a patto di possedere Ethereum, la valuta digitale che regola le transazioni su blockchain.
Una volta acquistato, il bene digitale va inserito nel proprio portafoglio (“wallet”), da dove può essere mostrato al ristorante per accedere ai benefici già elencati.
Cosa sono gli Nft di Heinz Beck
Quando era adolescente, lo chef tedesco da molti anni in Italia, dove ha raggiunto il successo con il ristorante La Pergola dell’hotel Cavalieri di Roma, voleva diventare un pittore.
Convinto dal padre a intraprendere una strada diversa, quella del cuoco appunto, ha continuato a coltivare la passione per la pittura nel tempo libero.
Proprio partendo da un dipinto originale di Beck è stato coniato il primo NFT di uno chef stellato che lavora in Italia. Ne seguiranno altri 5 visto che è prevista una serie di 6.
Il dipinto originale è stato bruciato ma per effetto della tecnologia blockchain vivrà in eterno all’interno dei 35 Nft realizzati.
Scopriremo nei prossimi giorni se gli acquirenti dei non-fungible token rivenderanno il bene digitale nel cosiddetto mercato secondario e a quale prezzo.
Già, perché sapere cosa sono gli Nft, significa essere a conoscenza del fatto che possono essere affittati, trasferiti o venduti ad altre persone interessate. Magari realizzando un guadagno.
La cripto banca del vino italiano
Heinz Beck ha presentato l’iniziativa a Dubai, durante una cena al Social, il ristorante aperto dallo chef nel 2014 all’interno dell’hotel Palm Jumeirah.
In contemporanea, si è svolta una degustazione di grandi vini italiani, tra i quali un Chianti Classico Mazzei “Castello di Fonterutoli” del 2017 e “Giovin Re”, bianco Bolgheri 2017 di Michele Satta.
Tutti i vini degustati sono parte dell’Italian Wine Crypto Bank, prima banca del vino italiano realizzata su blockchain, che vende pregiate etichette pagabili con la propria moneta virtuale, l’Iwb.
Come ricorda il sito specializzato Wine News, tra i partner di IWCB ci sono aziende note come Arnaldo Caprai, Castello di Querceto, Planetaria, Tasca d’Almerita, Banfi, Fontanafredda.
Il progetto Italian Wine Crypto Bank, iniziato a ottobre 2020, permette ai possessori di Bitcoin, Ethereum e delle principali criptovalute, di comprare i vini del proprio catalogo per aprirli immediatamente o come forma di investimento.