La pizza dei ricchi e poveri di Vespa con Briatore e Sorbillo è democristiana
Da democratica a democristiana: è la pizza dei ricchi e poveri andata in scena a Porta a Porta. Il rito è stato officiato da Bruno Vespa con i chierichetti Flavio Briatore e Gino Sorbillo. E la partecipazione di Ivano Veccia. Assistiti da Sergio Assisi e Simona Ventura. Alla fine ci è pure scappato un amen.
Ma partiamo dall’inizio.
La sfida era Gino Sorbillo vs Flavio Briatore, ovvero la pizza margherita napoletana vs la pizza con il Pata Negra. L’argomento del giorno, anzi della settimana, con le dichiarazioni di Briatore sulla margherita napoletana e le repliche dei pizzaioli partenopei e non solo.
Se qualcuno si aspettava di veder scorrere il sangue, o anche solo della salsa di pomodoro, beh, si è dovuto rassegnare: niente di tutto ciò.
Porta a Porta si è confermata per quello che è sempre stata, una trasmissione profondamente “democristiana”. E lo è diventata anche la pizza. Da democratica o del popolo e da ricchi a democristiana il passo è breve.
L’incontro-scontro fra Gino Sorbillo e Flavio Briatore si è tradotto in un sommario delle argomentazioni e delle polemiche che hanno popolato le cronache gastronomiche. Il campione dei pizzaioli partenopei veraci era affiancato in studio dal collega Ivano Veccia. L’imprenditore si trovava nel suo Crazy Pizza a Milano, seduto davanti al bancone, affiancato da una pizza con il Pata Negra. Quella da 65 €, per chi non l’avesse presente.
A fiancheggiare Sorbillo e Briatore, due ospiti, l’attore Sergio Assisi e Simona Ventura. Il primo, mangia la pizza gratis da Sorbillo; la seconda, prepara la pizza per i suoi familiari.
Ok, cattiverie gratuite. In realtà Ventura ha anche precisato che l’amico Briatore progettava di aprire una pizzeria già negli anni Novanta, in tempi non sospetti.
Indovina chi ha detto cosa
Indovinate un po’ chi ha pronunciato queste frasi – Flavio Briatore o Gino Sorbillo, Ivano Veccia o Simona Ventura?
1.”Se qualcuno pensa di fare comunicazione attaccandosi al treno Briatore e poi al treno Sorbillo, credo che c’è molta gente che ha approfittato di questa cosa per avere un secondo di notorietà.”
2. “Sappiamo e ci fa piacere che [i suoi locali] sono molto frequentati, ma anche [le pizzerie] da 5-6-8 euro, quelle del popolo, sono molto soddisfacenti”.
3. “Il signor Briatore non ha cominciato la polemica ma ha semplicemente risposto a chi lo ha attaccato.”
4. “Napoli è una città che adoro e abbiamo tanti ragazzi napoletani che lavorano qui da noi.”
5. “La pizza è un cibo democratico, perfetto per tutte le tasche.”
6. “Il problema non è a quanto viene venduta la pizza, perché ci sono ingredienti straordinari che il cliente può scegliere o meno.”
7. ”No, io non faccio le guerre per una pizza. Neanche per la mozzarella o per il Patanegra.”
8. “Noi abbiamo fatto l’upgrade della pizza.”
9. “[Le] pizze vendute da me e da tante altre pizzerie a 5/6 euro non sono di scarsa qualità”.
10. “La nostra pizza tradizionale è un piatto completo e può essere buona anche se sempliciotta come la facciamo noi.”
11. “L’importante che la pizza sia buona. La differenza può essere la location. Viva la pizza e basta.”
Se cercate le risposte del cosa hanno detto Sorbillo e Briatore, le trovate in fondo all’articolo.
Vuole assaggiare un pezzo di pizza capricciosa?
Due anche i momenti che hanno provocato un sussulto nello spettatore-Bonati al “duello” Briatore – Sorbillo. Il primo, quando Bruno Vespa si è dedicato all’assaggio della pizza (capricciosa) preparata in studio da Veccia. Il noto conduttore si è avventato sul triangolo di pizza sforbiciatogli davanti da Sorbillo. Chiedendo, o affermando, ripetutamente “mi confermate che non si può mangiare in trasmissione, vero” mentre si avventava sulla sua fetta, addentandola golosamente a più riprese. Riempiendosi la bocca senza nemmeno masticare.
Quello che forse voleva essere un gesto (forse, eh?) simpatico, ha sortito l’effetto contrario. Una voracità mal recitata e vagamente irrispettosa.
Il brand italiano della pizza che vuole Briatore è giusto per Sorbillo
L’altro momento possibilmente topico è arrivato in sottofinale, quando Briatore ha chiesto la parola per sottolineare quello che secondo lui era il vero problema. La mancanza di un brand italiano della pizza, un Domino’s o un Pizza Hut, per intenderci.
Su questo, in effetti, si può ragionare, come concordano un po’ tutti, Sorbillo compreso. Anche se oggettivamente complicato, anche solo a vedere il numero delle associazioni e confraternite di pizzaioli. Ma anche dei trofei, regionali, nazionali e internazionali, assegnati a quello che, di volta in volta, viene proclamato Miglior Pizzaiolo del Mondo. Manca solo l’associazione Briatore Sorbillo. O forse no.
La terza via: una pizzeria con l’insegna Briatore – Sorbillo
L’impensabile, almeno fino a qualche giorno fa, si è verificato alla fine del segmento-pizza della trasmissione. La possibilità di un’apertura comune di una futura pizzeria Briatore & Sorbillo. Sarebbe la soluzione perfetta, l’unione di due “geni del male” (in senso buono), due grandi imprenditori, ciascuno grande a suo modo. Un’utopia, un colpo di scena pre-sceneggiato, una chiusa (veracemente?) buonista, un progetto reale elaborato nei rimbalzi della polemica?
Staremo a vedere. Certo, un finale inaspettato per una puntata apertasi sulle note di Morricone – quelle del duello di Per un pugno di dollari…
Insomma, profetico fu il nostro titolo in anteprima: Sorbillo e Briatore a Porta a Porta: la pizza vince sempre.
Soluzione al chi ha detto cosa tra Sorbillo, Briatore e gli altri
Soprattutto Briatore e Sorbillo, ma anche Veccia e Ventura.
[1. Briatore; 2. Sorbillo; 3. Veccia; 4. Briatore; 5. Ventura; 6. Sorbillo; 7. Briatore; 8. Briatore; 9. Sorbillo; 10. Sorbillo; 11. Briatore]