Conoscere i piatti e i ravioli del ristorante Pulejo a Roma ubriacati dal rum
È accaduto che, nella frenetica vita che ormai mi sono cucita addosso, mi sia persa il Ristorante Pulejo, dello chef Davide Puleio. La fortuna ha voluto che ricevessi un fantastico invito per una cena stampa, abbastanza interessante da farmi capitolare.
Sono andata così alla scoperta del luogo di ristoro, in zona Prati a Roma, dello chef formatosi giovanissimo nelle cucine del Convivio Troiani. Emigrato a Londra e poi al Noma di Copenaghen, per tornare in Italia a L’Alchimia di Milano, che dopo un anno e mezzo di sperimentazioni conquista con lui la sua prima stella Michelin nel 2019. E anche il titolo di migliore giovane chef dell’anno. Ma poi lascia dopo un paio di settimane e torna nella sua città, Roma, con il suo primo ristorante. E siamo arrivati all’invito per la cena stampa.
L’invito
L’invito portava in realtà la firma di Rinaldi 1957, una delle più dinamiche società di distruzione di alcolici in Italia. L’idea è di una cena accompagnata da alcuni rum (notevoli).
Sia chiaro, nonostante sia un’amante degli Spirits in generale, sono ancora una che ama cenare con il vino. Non disdegno serate come questa e sono sempre aperta alla sperimentazione, ma credo che si possa fare solo in determinate condizioni. Poche volte le ho trovate favorevoli. Invitarmi a questo genere di cose, ve lo dico senza remore, è un rischio. Ma vediamo com’è andata.
La Location del Ristorante Pulejo
11 tavoli e 30 coperti per una location familiare, arredata in maniera impeccabile. Il calore del legno e delle luci calde trasmette l’emozione del salotto di casa. Le sedute sono in Bouclé, disegnate e realizzate da Calligaris.
Al piano inferiore troviamo una cantina naturale circondata dalle pareti di tufo, scoperte per caso durante la ristrutturazione.
Cos’ho mangiato e cos’ho bevuto
I piatti dello chef Davide Puleio, che ospitava Rinaldi 1957 nel suo ristorante, sono tra quelli che si trovano in menu normalmente, perciò è lecito dire che non sia stato lo chef ad adattarli, ma il contrario, con l’aiuto di Walter Grosso, trade advocacy manager di Rinaldi 1957.
Si tratta di un lungo percorso di abbinamento e racconto, che dalle coste di Cuba a quelle della Colombia (con una curiosa ultima deviazione nelle Filippine) ha attraversato sei paesi ed altrettanti distillati.
L’antipasto del Ristornate Pulejo
Iniziamo con il grande classico dello chef Puleio: il peperone come manzo, un peperone trattato così minuziosamente da avere realmente la consistenza del manzo, in menu a 18 €. La portata è stata accompagnata da un Montebello Vieux 8 Anni Millesimé 2007, note di dolci e ricche di caffè, coccolato ed agrumi. Devo essere onesta, era giustissimo.
I primi piatti del Ristorante Pulejo
Qui arriva una delle nuove creazioni del ristorante Pulejo, il raviolo di pomodoro arrosto, battuta di manzo e crema di latte al midollo. Ecco (lo vedete nella foto di copertina) io di questo piatto, senza tessere inutili lodi che non servono a nessuno, ne avrei mangiati altri 10. È incredibile come un nome così complicato possa in realtà celare un’essenza semplice e allo stesso tempo straordinaria. Davvero una delle migliori portate assaggiate negli ultimi mesi. In menu a 25 €. In abbinamento le note di caramello e vaniglia del Ron Centenario Gran Legado Réserve 12 Años.
Un altro classico del ristorante Pulejo arriva accompagnato da un Ron Santiago de Cuba 11 Anni, icona del Ron Cubano, si tratta del risotto Mi-Ro, un risotto che unisce la cucina milanese (con la sua base allo zafferano) e quella romana (con la coda alla vaccinara tenerissima da sfilacciare). Un piatto da provare, in menu a 25 €.
Il secondo del Ristorante Pulejo
Ci avviciniamo alla fine di questo percorso non senza assaggiare la manzetta alla beneventana con prugne e lardo. La carne era veramente morbidissima, da sciogliersi in bocca. La prugna ricoperta dal lardo un vero miracolo. In menu a 27 €.
L’abbinamento, anche in questo caso giusto, con un Pusser’s 15 Anni con note di tabacco, cuoio e uva passa.
Il dolce del Ristorante Pulejo
Chiudiamo questa reale esperienza culinaria con un tiramisù rivisitato alla Pulejo maniera. Devo dire un dolce ben fatto, leggero, sfizioso, accompagnato dal Rum Coloma 8 Años, dalle note di vaniglia, caffè e cacao. Il dolce in menu a 17 €.
Concluso questo lungo viaggio fra Centro e Sud America, per l’ultima tappa si attraversa l’Oceano Pacifico per approdare sulle sponde delle Filippine. È da qui che arriva il Rum Don Papa, in particolare il Don Papa Baroko. Un rum invecchiato per anni alle pendici del Monte Kanlaon e poi attentamente blendato dal master blender. Ad accompagnarlo la piccola pasticceria dello chef Pulejo, tra cui spiccano delle buonissime Madeleine.
Ristorante Pulejo. Via dei Gracchi, 31. Tel. +390685956532. Facebook