Buoni i nuovi gelati soft in lattina a 6 € dei Costardi Bros a Torino
C’è chi lo preferisce su cono e chi in coppetta, ma dai Costardi Bros al Caffè San Carlo il gelato soft è servito esclusivamente in lattina. Non poteva infatti che essere l’ormai iconica lattina, ideata dal genio di Bob Noto e ispirata alla latta Campbells’, il contenitore perfetto per il gelato soft pensato dai fratelli Christian e Manuel Costardi in collaborazione con Aria, gelateria tra le migliori di Torino.
Il gelato firmato Costardi Bros è pop, contemporaneo e dalla texture estremamente cremosa.
Come base latte fresco intero piemontese di alta qualità con una piccola percentuale di panna fresca e baccelli di vaniglia pura. Zucchero in bassissima quantità e solo per dare struttura al prodotto.
“Con il team di Aria Gelateria e la nostra pastry chef Andrea Celeste Allione abbiamo ideato una tela bianca su cui poter dipingere gusti forti e identitari – ci racconta Christian Costardi -. Una base su cui di volta in volta giocare e divertirci con elementi dolci, salati, sapidi e perché no a tratti leggermente piccanti.”
Tre le varianti di topping per il gelato soft dei fratelli Costardi che è possibile provare al momento al Caffè San Carlo. Il primo racconta la storia dei Costardi Bros e del loro profondo legame con il territorio vercellese e con una delle sue eccellenze: il riso carnaroli. Il secondo è pensato dal team di Aria Gelateria. Il terzo è un topping a base di frutta che cambia con il susseguirsi delle stagioni.
Per tutti il prezzo è 6 €.
La differenza del gelato soft dei Costardi Bros al Caffè San Carlo a Torino
Ma cosa rende realmente differente il gelato soft in lattina dei Costardi Bros al Caffè San Carlo?
Partiamo dalla base. La base contiene circa il 50% di aria sul peso finale del gelato. Ed è proprio questo che rende il prodotto arioso e particolarmente cremoso. Il risultato è anche il frutto della presenza di un agitatore nel macchinario che mescola costantemente il gelato.
Inoltre il gelato soft viene preparato a una temperatura più alta rispetto a quello tradizionale. Questa oscilla intorno ai -6 gradi circa. Il gelato classico invece viene lavorato e poi conservato a una temperatura di circa -18 gradi. Il risultato è un gelato “più caldo” al palato, delizioso e appagante.
Il gelato in lattina, l’assaggio
Ma veniamo all’assaggio. Il primo gelato soft è quello con il signature topping by Aria Gelateria. Pop corn caramellati – ormai loro marchio di fabbrica -, caramello al passion fruit e aria di nocciole.
Al primo cucchiaino è proprio la temperatura quel che più ci colpisce. Effettivamente il gelato in lattina risulta “più caldo” al palato. Non si avverte in sostanza quello sbalzo termico che talvolta può risultare fastidioso. Percepiamo poi la cremosità del prodotto che in questa prima variante ben contrasta con il crunch del pop corn caramellato. Bella l’acidità data dal frutto della passione che arricchisce il caramello.
Passiamo poi al secondo assaggio con il topping stagionale a base di frutta. Dadolata di mango condita con aceto di ginepro, caramello esotico – preparato con zucchero muscovado e aceto – e brownies al cioccolato semifondente al 56%. Interessante la masticabilità data dalla frutta a pezzi e dal brownies al cioccolato. Anche in questo caso una piacevole acidità che rinfresca e diverte il palato.
Ultimo assaggio. È il momento del signature topping by Costardi Bros. Riduzione di birra, polvere di caffè e riso crunchy caramellato Aironi.
Questo topping del gelato in lattina vuole riprendere l’iconico risotto taglio sartoriale dei Costardi Bros i cui ingredienti principali sono: crema di grana, riduzione di birra e polvere di caffè. In questo caso la grassezza della crema di formaggio è ripresa dal gelato soft. La delicata dolcezza del gelato ben si accosta alla lieve nota asprigna della riduzione di birra. Goloso e giocoso il riso soffiato caramellato.
Il gelato da Scat_to
“Il gelato soft – ci confessa al termine dell’assaggio Christian Costardi – è al momento un elemento di Caffè San Carlo, ma non è detto che non posso trovare uno spazio al ristorante Scat_to come gioco su cui andare a creare sensazioni gustative diverse”.
Poco dopo ci raggiunge con un piccolo esperimento last minute con cialde di pane e aceto di timorasso. Semplicità e gusto. Un possibile piattino per l’aperitivo al Caffè San Carlo o il predessert al ristorante Scat_to? Non ci resta che attendere per scoprire il prossimo “scatto” in avanti firmato Costardi.
[Immagini: Fabio Recrosio]