Esselunga: l’enoteca online sfida Tannico nell’ecommerce del vino
Novità per gli appassionati di vino e distillati, da martedì 14 novembre Esselunga lancia la sua enoteca online.
Una vetrina digitale per i vini Esselunga con oltre 1400 etichette provenienti da oltre 350 produttori italiani e francesi.
Una gamma non reperibile negli 88 superstore del gruppo, dove di recente è sbarcato il cioccolato chic di Domori, né per i 5,6 milioni di clienti Fidaty, ma solo sul sito enoteca.esselunga.it.
Con prezzi che vanno da 10 a 1000 euro e nomi prestigiosi come Ferrari, Krug, Château Mouton Rothschild, Dom Pérignon, Sassicaia, Tignanello, Cervaro della Sala.
Ma anche piccole etichette ancora poco conosciute ma di prestigio, come i nuovi produttori italiani di gin, che Esselunga si impegna a promuovere con particolare attenzione.
L’enoteca online di Esselunga: un passo strategico nell’ecommerce del vino
La decisione di mettere online il progetto enoteca con un così ragguardevole numero di vini, è un passo strategico per il gruppo presieduto da Marina Caprotti.
Esselunga, di recente sulla bocca di tutti per la famigerata pubblicità della mela, è stata pioniera negli anni ’60 nel settore della grande distribuzione e nel 2001 ha creato il primo e-commerce della Gdo.
Ora, con l’enoteca online, Esselunga alza l’asticella nel comparto del vino e dei distillati di pregio, con l’obiettivo di servire tutte le regioni italiane. Quindi non solo quelle del Centro-Nord, dove tradizionalmente è presente, ma anche quelle del Sud e le isole.
La sfida a Tannico
Con l’enoteca online Esselunga si mette in diretta concorrenza con Tannico.
Parliamo della maggiore enoteca online d’Italia con oltre 15.000 etichette, fondata nel 2012 da Marco Magnocavallo e Federico Falvo.
Oggi Tannico è controllata al 50% da Campari e al 50% da Moët Hennessy, con un fatturato di oltre 40 milioni di euro e una quota di mercato del 30% nell’e-commerce del vino in Italia.
Oltre a Tannico, il gruppo milanese sfida Callmewine, Bernabei, vino.com e altri siti che operano nel mercato dell’e-commerce del vino, ancora di dimensioni contenute (il fatturato dei principali protagonisti vale sopra i 200 milioni di euro), ma con potenzialità di crescita.
Esselunga, di cui vi abbiamo raccomandato i 38 migliori prodotti, parte da una base solida, con 100 milioni di etichette vendute tra scaffali fisici e “Esselunga a casa” nel 2022, per un fatturato di circa 350 milioni di euro.
A queste Esselunga aggiunge ora la nuova enoteca online, con una selezione che viene annunciata come frutto di un meticoloso lavoro realizzato in collaborazione con produttori da tutta l’Italia e anche dalla Francia.
Le 1400 etichette dell’enoteca online di Esselunga
L’enoteca di Esselunga si propone innanzitutto come luogo online per acquistare vini e distillati di qualità. Coinvolgendo relatà prestigiose quali Frescobaldi, Antinori, Moët & Chandon, Ca’ del Bosco, Terra Moretti (Bellavista), Donna Fugata.
Per non parlare degli spiriti, protagonisti in questo caso marchi noti come Macallan per il whisky inglese, Nikka per quello giapponese, Zacapa per il rum.
Oltre a una logistica efficiente e sicura, i responsabili del sito assicurano la possibilità di scoprire i territori di provenienza dei vini, gli abbinamenti a tavola, le storie dei produttori, i consigli dei sommelier.
Vini Esselunga: da Bernardo Caprotti a Luigi Veronelli
La nuova enoteca online di Esselunga rappresenta uno sviluppo ulteriore dell’attenzione per il mondo del vino iniziata negli anni ’80 da Bernardo Caprotti.
Oggi il Corriere della Sera racconta che il fondatore di Esselunga aveva arruolato come consulente Luigi Veronelli, il grande critico enogastronomico.
Da quei giorni è partita la storia del colosso della grande distribuzione nel settore del vino, che oggi continua sotto la guida di Daniele Colombo, da 39 anni in azienda, a capo del settore beverage di Esselunga e ora al timone del nuovo progetto.
Con il progetto enoteca online Esselunga intende cogliere le opportunità e le sfide del mercato nonostante il momento di difficoltà dell’e-commerce del vino. In crisi per il calo delle vendite e i margini negativi a due cifre dell’ultimo biennio, dopo la grande illusione degli anni pandemici.
Tannico (controllata da Lvmh e Campari), Italian wine brands e Callmewine (gruppo Pesenti) non riescono a mantenere i fatturati e, in un paio di casi, con perdite operative consistenti. Anzi finora il business si è dimostrato strutturalmente in perdita.
Ma i responsabili del retailer milanese puntano sull’e-commerce del vino, convinti che posa essere un business profittevole puntando sulla qualità, sul servizio e sulla divulgazione.
