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7 Dicembre 2023 Aggiornato il 7 Dicembre 2023 alle ore 14:18

El Camineto a Briatore. Cortina teme la volgarità di un Crazy Pizza

Flavio Briatore diventa gestore dello storico ristorante El Camineto di Cortina. Alzerà i prezzi? Cambierà il menu? Baruffe e polemiche
El Camineto a Briatore. Cortina teme la volgarità di un Crazy Pizza

Cortina è in subbuglio: Briatore è sbarcato a El Camineto. 

In paese temono che l’inventore del Billionaire e della catena Crazy Pizza voglia trasformare il ristorante simbolo della montagna in un tempio del lusso e della mondanità. Per capirsi un nuovo Twiga, qui trovate menu e prezzi del Bagno di Briatore e Santanchè.

Ma i cortinesi non sembrano dell’idea, temono il furto della loro identità. 

El Camineto: a Briatore un ristorante storico di Cortina

El Caminetto Briatore

C’è aria di quarantotto a Cortina d’Ampezzo, placida perla delle Dolomiti. Il motivo? Un ristorante. Non uno qualunque. 

Cortina sarà anche placida, ma i cortinesi gradiscono poco l’accostamento tra Briatore e El Camineto. Un posto storico, immerso in un paesaggio da favola, ai piedi delle Tofane. 

Nel ristorante di Cortina, aperto nel 1968, si sono fermati a mangiare generazioni di amanti della montagna, attratti dalla cucina tradizionale e dall’atmosfera familiare. VIP compresi. Sono habitué del ristorante il presidente del Coni Giovanni Malagò, Michelle Hunziker, Ilary Blasi, Adriano Panatta.

Per vent’anni, la famiglia Melon ha gestito il locale con passione, fino a ritirarsi lo scorso primo ottobre. 

Il proprietario della struttura, un milionario kazako di nome Andrey Alexandrovich Toporov, ha in mente di trasformarla in un albergo di lusso con annesso ristorante. Ma prima di realizzare il suo sogno, ha affidato la gestione di El Caminetto a un personaggio ben noto anche ai lettori di Scatti di Gusto: Flavio Briatore, appunto. 

Briatore, magnate dei locali alla moda con spettacoli da villaggio Valtour 

Il magnate dei locali alla moda, ma “nazionalpopolari e un po’ burini” ha inaugurato ieri sera El Camineto, suo nuovo gioiello, si legge sul Corriere del Veneto. Lui però non si è fatto vedere, limitandosi a emettere un comunicato stampa in cui dice: «Vogliamo fare bene e dare qualcosa di più a Cortina, qualcosa di più internazionale. Sarà un upgrade per tutti». 

Ecco, i cortinesi quella parolina, “upgrade”, la temono da morire. Cosa significa esattamente? 

Forse Briatore vuole imporre il suo stile fatto di feste, champagne e belle donne? Forse Briatore vuole cambiare il menu di El Camineto, introducendo piatti esotici e vini pregiati? Forse Briatore vuole alzare i prezzi –oggi da Crazy Pizza a Milano una pizza al Pata Negra costa 68 €– rendendo il ristorante inaccessibile ai cortinesi? 

El Camineto: menu e prezzi

Fino a oggi l’impostazione semplice e tradizionale del ristorante di Cortina è stata in linea con il menu. Proposto a prezzi ragionevoli, considerato il luogo, la posizione di privilegio con panorama mozzafiato e il prestigio del locale. I piatti più gettonati sono stati quelli di carne locale, i tagliolini ai funghi, i porcini alla griglia, i tipici dolci di montagna tutto accompagnato da un’ampia carta dei vini.

Per il menù completo, dall’antipasto al dolce vini esclusi, si pagava un prezzo compreso tra 50 e 60 euro a persona. 

I cortinesi si ribellano al cambio

Queste sono le domande che si pongono molti abitanti del paese, che temono di perdere un pezzo della loro storia. Stefano Gaspari, presidente delle Regole di Cortina, è uno di loro. Conosceva i Melon da bambino e ora li vede andare via, lasciando il posto a un estraneo. 

«Fino ad ora lui non s’è visto», dice Gaspari, ricordando che Briatore aveva già aperto una discoteca a Cortina, chiamata Area, e poi era sparito dopo un anno. «Non vorrei finisse così anche questa volta», aggiunge. 

E poi si chiede: «I cortinesi potranno permettersi ancora di entrarci in quel ristorante? E ci continueranno a lavorare i cortinesi? Il paese muore se nei locali del posto non ci lavora la gente del posto». 

Briatore rassicura: non cambierà il Dna di El Camineto

Non tutti però la pensano così. C’è chi difende Briatore e il suo progetto di rendere El Camineto più internazionale, sostenendo che Cortina ha bisogno di rinnovarsi e di aprirsi al mondo. 

Gianpietro Ghedina, ex sindaco di Cortina, è tra questi. «Cortina è una delle località più prestigiose del mondo. Normale che un imprenditore come Briatore si faccia avanti. Cortina vive di turismo e di internazionalità. Ci sono tutti i grandi marchi, come Dior e Prada. Da sempre coltiva la sua vocazione internazionale». 

Anche Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e ex albergatore a Cortina, non vede di buon occhio le critiche a Briatore. 

«Un imprenditore è interessato a far soldi. E segue il trend. Se pensa che il modello sia Crazy Pizza, farà un’altra Crazy Pizza. Ma un ristorante come El Camineto funziona e ha una sua identità, e non credo sia interesse di Briatore stravolgerlo». 

Da parte sua Briatore assicura che non cambierà il dna del locale, casomai lo valorizzerà con la sua esperienza. 

In cucina, per garantire la continuità dei sapori, ci sarà lo chef Riccardo Rasina, che ha lavorato con i Melon. 

Briatore spiega anche le ragioni che hanno spinto Majestas, holding lussemburghese controllata al 50% dell’ex manager di Formula Uno, a investire a Cortina. «Crediamo fortemente in Cortina, località che andrà a competere a livello internazionale con le migliori stazioni sciistiche e che ospiterà le Olimpiadi nel 2026. Sarà una bella sfida». 

Tutti i marchi di Briatore prima di El Camineto

Una delle tante nelle quali l’imprenditore di Verzuolo (Cuneo) è impegnato. Il suo gruppo conta i marchi di proprietà Billionaire, Twiga e Crazy Pizza, e i brand in licenza Cipriani Monte Carlo, Cova Monte Carlo e Cova Doha. 

Con la gestione di El Camineto, Briatore amplia e diversifica la sua strategia di crescita e di sviluppo. 

I Melon, intanto, si sono congedati con un breve comunicato: «Quasi vent’anni a El Camineto sono stati una bellissima avventura, passiamo il testimone con i migliori auguri a chi ama la nostra Cortina e la tiene nel cuore come noi». 

Per ora si riposano e fanno altro, accompagnati da un’inevitabile nostalgia per il tempo che, nonostante tanta fatica, sembra essere volato via. 

Alla fine chi la spunterà, l’ex manager di Formula Uno o i cortinesi? El Camineto resterà lo stesso o cambierà radicalmente? 

Lo dirà il tempo. Ci auguriamo comunque il controllo attivo di chi a Cortina vuole bene, affinché il dna de El Camineto non venga alterato da un virus chiamato briatorismo. 

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