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29 Dicembre 2023 Aggiornato il 29 Dicembre 2023 alle ore 20:04

Abusi sul cuoco in un video incredibile: chef stellato licenziato 

Abusi sul sotto cuoco in un video shock pubblicato sui social network. Lo chef Aurélien Largeau, una stella Michelin, licenziato per nonnismo
Abusi sul cuoco in un video incredibile: chef stellato licenziato 

Ancora abusi su un cuoco. Basterebbe questo per farci rabbrividire. Ma non è tutto.

Perché il responsabile è uno chef stellato, che ha umiliato il suo sottoposto davanti a tutta la brigata, filmando gli abusi sul cuoco e diffondendo il video sui social.

Sembra incredibile ma il cuoco abusato era legato a una sedia, nudo, con una mela in bocca e una carota infilata nell’ano.

Questa è la vicenda che coinvolge Aurélien Largeau, uno dei giovani talenti della cucina francese, che ha perso il lavoro, la reputazione e perderà, forse, la libertà, per aver commesso un atto di nonnismo inaccettabile.

Gli abusi sul sotto cuoco per “scherzo”

Aurélien Largeau era lo chef dell’Hôtel du Palais di Biarritz, un prestigioso albergo che fa parte della catena Hyatt. 

Aveva ottenuto una Stella Michelin per il suo ristorante, grazie a una invidiabile preparazione e alla sua creatività. Era infatti considerato uno dei giovani chef più promettenti della Francia, destinato a una carriera brillante. 

Ma tutto è crollato in pochi giorni, quando è venuto alla luce il video degli abusi, rubricati come “scherzo” nei confronti del suo aiuto cuoco. 

Un video che mostra il povero ragazzo legato a una sedia, completamente nudo, con una mela in bocca e una carota nel deretani, mentre lo chef lo riprende con il cellulare, ridendo e schernendolo. 

Un video che poi, come se nulla fosse, è stato condiviso sui social network dalla stessa brigata di Largeau, complice e partecipe dell’abuso sul cuoco.

La reazione dell’hotel, della stampa e delle autorità

La notizia ha fatto il giro della Francia in pochi giorni, scatenando l’indignazione pubblica e la reazione della proprietà dell’hotel, che ha licenziato immediatamente lo chef e ha avviato un’inchiesta interna. 

L’hotel ha emesso una nota in cui ha espresso il suo sdegno per “un incidente sconvolgente” e un “rituale d’iniziazione” inaccettabile. 

I responsabili hanno confermato il racconto dei fatti, inaccettabili per chi come loro “mette al primo posto la salute, il benessere e la sicurezza dei dipendenti e dei clienti”. 

Il quotidiano Sud Ouest è stato il primo a pubblicare il filmato, dopo averlo ricevuto dall’agenzia stampa AFP. 

Le autorità francesi stanno lavorando per eliminare ogni traccia del video in rete, mentre raccolgono prove contro lo chef, che è ora oggetto di un’inchiesta giudiziaria. 

Al momento non risulta che l’aiuto cuoco abbia sporto denuncia, ma le sue condizioni appaiono drammatiche nelle immagini.

Abusi sul cuoco: come si difende lo chef

Lo chef Largeau, però, non si arrende e lancia una controffensiva a BFM TV: respinge ogni addebito e si dice vittima di “dichiarazioni false e diffamatorie, un attacco al mio onore e a quello della mia squadra”. 

Sostiene di aver fatto uno “scherzo” innocente, senza alcuna intenzione di nuocere al suo sottoposto. 

Si difende anche dalle accuse di nonnismo, affermando di aver sempre trattato bene i suoi collaboratori e di aver instaurato un clima di fiducia e di rispetto nella sua cucina. 

Ma sono parole di circostanza che non sembrano convincere nessuno. 

Il problema del nonnismo nelle cucine

Il caso di Largeau ha infatti messo in luce il problema del nonnismo nelle cucine, un fenomeno diffuso e spesso tollerato, che mette a dura prova i giovani cuochi, spesso sfruttati o costretti a subire abusi, umiliazioni e violenze da parte dei loro superiori. 

Un fenomeno che va contrastato e denunciato, perché non ha nulla a che fare con la passione, la professionalità della cucina.

Alla fine di questa vicenda assurda va ribadito con fermezza che il nonnismo non è uno “scherzo”, ma una forma di violenza e di sopruso. 

Speravamo di non dover ripetere che è necessario educare i giovani cuochi a una cultura del lavoro basata sulla collaborazione, sulla solidarietà e sulla valorizzazione delle diversità. 

Ma dobbiamo arrenderci davanti all’evidenza dei fatti: si tratta solo di una pia illusione. 

Argomenti:
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